Quartiere |
Santa Croce (Mattonaia) |
Ubicazione |
Piazza Massimo d'Azeglio 42- 43- 44 |
Denominazione |
Palazzo Strigelli |
Altre denominazioni |
Villino Ferroni |
Affacci |
via Giuseppe Giusti |
Proprietà |
Strigelli, Caruso, Benjamin, Ferroni, Ingiulla. |
Architetti - Ingegneri |
Micheli Vincenzo, Guidi Italo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Caruso Enrico. |
Note storiche |
L'edificio fu eretto su commissione dei fratelli Amerigo e Giuseppe Strigelli, ricchi possidenti, su progetto dell'architetto Vincenzo Micheli attorno al 1868, su terreni già dei Panciatichi Ximènes e già di pertinenza della loro residenza di borgo Pinti. Nel 1903 fu acquistato da Enrico Caruso, durante la sua ultima stagione teatrale italiana, e quindi passò nel 1921 per testamento alla sua giovane moglie americana Dorothy Benjamin. Da questa la proprietà venne acquistata nel 1930 dal primario della Clinica Universitaria di Ginecologia dell'Arcispedale di Santa Maria Nuova, professor Ersilio Ferroni, che apportò allo stabile varie migliorie e fece ampliare, occupando parte del giardino, il piano terra e il primo piano, su progetto dell'ingegnere Italo Guidi. Tra il 1955 e il 1956 il palazzo fu soprelevato di due piani, più il piano attico, eliminando la precedente piccola loggia che coronava il villino ottocentesco. Il vecchio cornicione segna in maniera evidente le due porzioni così determinatesi. "L'impaginato prospettico dei fronti evoca alcuni palazzi romani della cinquecentesca via Giulia attraverso la ricercata orizzontalità dei filaretti di liscio bugnato, esteso fino all'imposta delle finestre del primo piano, dalle cornici marcadavanzale e da quelle che legano le piattabande delle finestre, oltre alle specchiature riquadrate che si disegnano sui piani intervallati tra di esse. Il prospetto privilegiato è quello prospiciente la piazza dove, oltre al terrazzino a coronamento di un portale delimitato da due lesene con capitello di ordine tuscanico, troviamo al piano terra e al primo piano le finestre sormontate da trabeazioni con timpani delimitati da cornici triangolari, arricchite da gocciolatoi dentellati e da viluppi di nastri sinuosi che accolgono al centro una testina di donna e un piccolo scudo araldico, rispettivamente al primo e al secondo piano" (Ulisse Tramonti 2003). |
Bibliografia
dettaglio |
Ulisse Tramonti in Firenze 2003, p. 142; Paolini 2008, p. 58, n. 69; Paolini 2009, pp. 72-73, n. 79. |
Approfondimenti |
Ulisse Tramonti, Villino Ferroni già Strigelli, in Francesca Carrara, Valeria Orgera, Ulisse Tramonti, Firenze. Piazza d'Azeglio alla Mattonaia, Firenze, Alinea, 2003, pp. 150-157; Claudio Paolini, Il quartiere della Mattonaia a Firenze: dagli antichi orti alla città giardino ottocentesca, Firenze, Edifir, 2020, p. 70. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Strigelli su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
19/09/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
19/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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