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Struttura della banca dati |
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Quartiere |
Santa Croce (Mattonaia) |
Ubicazione |
Piazza Sant'Ambrogio |
Denominazione |
Piazza Sant'Ambrogio |
Altre denominazioni |
. |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Del Sarto Luigi, Poggi Giuseppe. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si accede alla piazza da via de' Pilastri, via di Mezzo, via Pietrapiana, via de' Macci, borgo la Croce e via Giosue Carducci. Data la modesta estensione della piazza e le numerose vie che vi convergono bene si intende come si tratti in realtà di uno slargo in parte determinato dall'incrociarsi di queste arterie, in parte legato alla necessità di definire un'area di rispetto davanti alla chiesa di Sant'Ambrogio che domina lo spazio e che giustifica la denominazione del luogo. In origine (prima dell'apertura della via Giosue Carducci della quale diremo in seguito), la presenza dell'edificio era ulteriormente rafforzata dall'estensione del monastero di benedettine che si sviluppava e in parte ancora si sviluppa (pur avendo perso la sua funzione religiosa) in aderenza. Il complesso religioso (a ribadirne l'importanza) viene da alcuni studiosi fatto risalire al V o VI secolo e comunque è documentato sicuramente per l'esistenza della chiesa nel 1001, e per la presenza dell'attiguo monastero di benedettine nel 1141. Si tenga poi presente come lo stesso monastero avesse favorito una estesa lottizzazione della zona almeno fin dai primi del Trecento, quando quest'area fu rapidamente saturata. Più in particolare questa lottizzazione si estendeva oltre via Ghibellina fino a porta alla Croce verso est, mentre a nord comprendeva tutti i terreni fino a via dei Pilastri. Di questa vasta area tuttavia la parte più documentata risulta quella su via dei Pentolini (oggi via de' Macci), su via di Mezzo, borgo la Croce e via dei Pilastri. Dello stato della piazza verso la fine del Quattrocento attesta un affresco di Cosimo Rosselli (1486 circa) conservato nella chiesa, nel quale è riprodotta la stessa chiesa e parte dei fronti del convento, nelle forme che aveva al tempo. La più significativa trasformazione della piazza avvenne attorno al 1864, in ragione dell'urbanizzazione del quartiere della Mattonaia che portò alla necessità di trasformare quella che era in antico una viottola che tagliava per i campi verso le mura a nord in una strada comunale di collegamento con la nuova piazza Massimo d'Azeglio. Strada che inizialmente fu intitolata a Sant'Ambrogio (visto che da questa chiesa si originava) è che comportò, secondo il piano regolatore interno della città redatto dall'ingegnere del Comune Luigi Del Sarto, la riconfigurazione di buona parte degli edifici di perimetro. Così come un tempo la piazza doveva essere particolarmente animata visto che qui giungeva dall'ultima cerchia di mura il borgo la Croce e si dipartivano con diversa direzione verso il centro della città varie strade, ancora oggi il luogo è particolarmente frequentato, sia di giorno (si tenga presente la vicinanza del omonimo mercato) sia la notte, per la presenza di molti locali e ritrovi. |
Bibliografia
dettaglio |
Stradario 1913, p. 95, n. 675; Stradario 1929, p. 82, n. 746; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 320; Stradario 2004, p. 59. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online e dalla voce Piazza Sant'Ambrogio (Firenze) su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
07/02/2019 |
Data ultima modifica |
29/03/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
14/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via). |
Localizzazione |
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