Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Via Giuseppe Verdi |
Denominazione |
Casa del Diluvio |
Altre denominazioni |
Casa Quercioli |
Affacci |
piazza di Santa Croce 2 |
Proprietà |
Doffi, Quercioli, Bronzini. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
L'edificio determina la cantonata tra piazza Santa Croce e l'attuale via Verdi, già via del Diluvio, e si presenta nelle forme assunte al termine di vari ampliamenti e accorpamenti succedutisi nel tempo, in buona parte documentati dalle molte immagini raffiguranti la piazza in occasione di giostre, feste e celebrazioni. Attualmente la casa mostra sostanzialmente le forme assunte a seguito di un intervento che ne ha ridisegnato i fronti nella prima metà dell'Ottocento (probabilmente al termine degli anni trenta e comunque nel periodo 1832-1849, quando si è operata anche una soprelevazione). Tuttavia il bel portone, decentrato e incorniciato da bugne di pietra forte rilevate, segnala la nobiltà che l'edificio dovette avere, e che in buona parte ancora mantiene, tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento. Sicuramente, come sottolinea il Decreto Ministeriale che nel 1959 ha dichiarato l'edificio di "interesse particolarmente importante", sono rimarchevoli le "caratteristiche tipicamente fiorentine nella distribuzione e forma delle varie aperture sulle facciate". Già dei Doffi e quindi di proprietà della famiglia Quercioli tra Ottocento e primo Novecento, l'edificio è solitamente ricordato con la denominazione di casa del Diluvio, per la presenza di una memoria relativa all'altezza raggiunta dalle acque durante l'inondazione del 13 settembre 1557, quando l'Arno la sommerse per 3,62 metri (braccia 6.4.8). L'antica iscrizione, graffita sull'intonaco, venne rinnovata in marmo nel 1839 e ancora è in situ, posta dal lato della piazza in prossimità della cantonata. Sopra di questa, più recente, un altro traguardo ricorda il ben più alto livello raggiunto dalle acque durante l'alluvione del 4 novembre 1966. Le facciate sono state restaurate e nuovamente tinteggiate nel 1968 e nel 2008. |
Bibliografia
dettaglio |
Zocchi 1744, tav. XXIV; Lastri 1821, V, p. 22; Fantozzi 1842, p. 188, n. 30; Fantozzi 1843, p. 166, n. 391; Firenze 1850, p. 218; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 171; Bigazzi 1886, pp. 97-98; Illustratore fiorentino (1909) 1908, p. 134; Garneri 1924, p. 167, n. XLVIII; Zocchi-Mason 1981, pp. 78-79; Schedatura 1989, p. 100, n. 131; Paolini 2008, p. 202, n. 303; Paolini (Benci) 2008, pp. 77-78, n. 23; Paolini 2009, pp. 278-279, n. 393. |
Approfondimenti |
Marco Lastri, Casa del Diluvio, ed alluvioni dell'Arno, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, VIII, pp. 22-35; Saida Grifoni, Lungo l'Arno. Paesaggi, storia e culture, Firenze, Aska Edizioni, 2016, pp. 259-260. |
Documentazione fotografica |
Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 12711 (veduta della piazza di Santa Croce con la fontana e, sullo sfondo, la casa del Diluvio, 1910 ca.). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 98579, 98580 (vedute d'insieme dei prospetti, 1979); 172861, 172862 (veduta d'insieme del prospetto su piazza di Santa Croce, 1994); 172863 (veduta di uno spazio interno, 1994); 172864 (particolare del portale, 1994). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Casa del Diluvio su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
FI0127 |
ID univoco regionale |
90480170169 |
Data creazione |
17/02/2019 |
Data ultima modifica |
31/03/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
17/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
traguardo. |
Localizzazione |
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