Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Via Ghibellina 33 |
Denominazione |
Complesso del convento dei Santi Jacopo e Lorenzo |
Altre denominazioni |
San Giuliano dei Librai, chiesa dei Librai |
Affacci |
. |
Proprietà |
convento dei Santi Jacopo e Lorenzo. |
Architetti - Ingegneri |
Lupicini Antonio. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato |
Uomini illustri |
Ramirez de Montalvo Eleonora. |
Note storiche |
Si ricorda il complesso per la presenza, sulla via, della facciata cinquecentesca della chiesa di pertinenza, poi ridotta ad uso civile. Era in questo luogo un antico convento di suore francescane sotto la regola di Santa Chiara e d'ubbidienza dei frati Minori Conventuali di Santa Croce, fondato grazie a donazioni attestate nel 1363, probabilmente già abitato attorno al 1390, e che nel tempo era andato occupando un ampio spazio fino ad affacciarsi su via dei Conciatori. Consacrata la chiesa nel 1448, a seguito dei danni provocati da incendi e ripetute alluvioni, fu costruita nel luogo di tre antiche case, a partire dal 1542, una nuova chiesa (essendo la più antica rimasta incorporata nell'area di clausura del convento) dall'architetto Antonio Lupicini e arricchita da numerose opere d'arte. La veduta di Firenze di Stefano Buonsignori del 1584 mostra chiaramente l'estensione del complesso, a dominare e caratterizzare, assieme al monastero de le Murate, questo tratto della via. In questo ritiro, tra i 9 e i 19 anni, si formò spiritualmente la venerabile Eleonora Ramirez de Montalvo. Soppresso il convento nel 1808, la chiesa fu assegnata alla compagnia dei Librai e Stampatori, da cui la successiva titolazione del luogo come San Giuliano dei Librai. Nel convento, a partire dal 1841, fu aperta invece "una fabbrica per la raffineria dello zucchero, e per l'estrazione di esso dalle barbabietole, la prima di tal genere in Firenze" (Fantozzi 1843). Dopo essere stato utilizzato come deposito e avere ospitato negli anni settanta del Novecento una tipografia (Bargellini-Guarnieri 1977), oggi l'edificio della chiesa si presenta in grave e deplorevole stato di abbandono. Si riporta un breve brano tratto dalle Notizie istoriche delle chiese fiorentine di Giuseppe Richa utile a leggere quanto ancora oggi si conserva della facciata dell'edificio cinquecentesca che guarda alla via: "E volendo ora osservare le cose più notevoli di questo nuovo Tempio, principieremo dalla porta, la cui soglia è alta più di un braccio, e mezzo dalla strada, mediante una scalinata di pietra. Nell'alto della facciata evvi l'arme del Fondatore con mitra, e insula (il riferimento è al vescovo Leonardo Buonafede). L'architettura del principale ingresso è ornata di colonne di pietra d'ordine Etrusco, e nel mezzo dell'architrave in una striscia di marmo bianco accartocciata leggonsi queste parole: D. Iacobo aedem funditus aedificavit Leon. Bonafides cortonensis ep. Anno Dom. MDXXXXIII. Ed accanto alla colonna destra sono segnati diversi millesimi denotanti le piene dell'Arno, fra le quali il segno della piena del 1557 tocca quasi l'architrave. Le bande della porta sono di noce, e sembrano di lavoro antico quanto la Chiesa, vedendosi in esse alcuni intagli assai belli di croci, e di turiboli fumiganti, attraversati da una fascia, nella quale evvi inciso Amor". Rispetto a quanto descritto è da annotare come attualmente dello scudo con l'arme di Leonardo Buonafede resti solo un moncone di pietra del tutto illeggibile e come, al di sotto del cartiglio di marmo che lo ricorda come fondatore (con alcune varianti rispetto alla trascrizione del Richa) sia incisa la scritta "Mon: instaur.t MDCCLXVI", a indicare un intervento di rinnovamento che appunto sarebbe stato attuato negli anni sessanta del Settecento. Per quanto riguarda il portone potrebbe essere ancora quello osservato dal Richa, per quanto le sue attuali condizioni non ne consentano una più precisa datazione. Relativamente ai traguardi delle piene alluvionali rimane ancora ben leggibile quella in alto, con la data 1557. Per le trasformazioni di altri ambienti già facenti parte del complesso si veda, in questa stessa via, anche alla voce relativa al teatro Brendel. |
Bibliografia
dettaglio |
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 347-348; Cambiagi 1765, p. 75; Cambiagi 1771, p. 104; Cambiagi 1781, pp. 99-100; Fantozzi 1842, pp. 279-280, n. 59; Fantozzi 1843, p. 220, n. 542; Garneri 1924, p. 257, n. XLII; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 33; Firenze 2005, p. 413. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Giuseppe Richa, Notizie Istoriche delle Chiese Fiorentine divise ne' suoi Quartieri, Firenze, Pietro Gaetano Viviani, 1754-1762, II, Del Quartiere di Santa Croce, parte II, 1755, pp. 210-220 (Chiesa di S. Iacopo in via Ghibellina). |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Ex chiesa dei santi Jacopo e Lorenzo su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
28/05/2019 |
Data ultima modifica |
10/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
29/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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