Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Orsanmichele |
Denominazione |
Tabernacolo dell'Arte dei Beccai (Orsanmichele) |
Altre denominazioni |
Tabernacolo della statua con San Pietro |
Affacci |
. |
Proprietà |
demanio dello Stato. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Brunelleschi Filippo, Donatello (Donato de' Bardi, d.), Nanni di Banco (Giovanni di Antonio di Banco, d.), Michelozzo (Michelozzo di Bartolomeo Michelozzi), Ciuffagni Bernardo. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il tabernacolo custodisce la copia della statua in marmo apuano raffigurante San Pietro (originale nel Museo di Orsanmichele) realizzata presumibilmente da Filippo Brunelleschi attorno al 1412 per l'Arte dei Beccai, nell'ambito del ciclo delle quattordici statue dei santi protetti delle Arti fiorentine destinate ad occupare le nicchie esterne di Orsanmichele. Della scultura si riporta il testo della scheda redatta da Francesca Nannelli e Claudio Paolini per le carte di sala del museo (2005), poi data alle stampe in Grifoni-Nannelli 2006. "Negli studi sulle statue di Orsanmichele, vista la mancanza di fonti documentarie, una delle questioni più dibattute è stata probabilmente quella della datazione e della paternità artistica del San Pietro, tradizionalmente attribuito a Donatello sulla base di quanto scritto da Giorgio Vasari nelle sue Vite, dove si sostiene che l'Arte dei Beccai aveva affidato l'esecuzione dell'opera a Brunelleschi e Donatello insieme, ma che era stato poi il secondo ad eseguirla ed a portarla a perfezione. Per la scultura, savissima e mirabile, sono stati così nel corso del tempo avanzati, oltre a quello di Donatello, i nomi di Nanni di Banco e di Michelozzo, quindi quello di Bernardo Ciuffagni, in quest'ultimo caso posponendo la datazione dell'opera al terzo decennio del Quattrocento. Pur rimanendo ancora questione aperta, è tuttavia rilevante come recentemente si sia tornati a proporre, convincentemente e in ragione dell'altissima qualità dell'opera, proprio il nome di Filippo Brunelleschi, che apparirebbe autore sia del tabernacolo sia della figura nella quale l'artista avrebbe proposto un modello di statuaria all'antica. Il San Pietro, che si è rilevato una delle statue marmoree in migliori condizioni di conservazione (forse perché tratto da un marmo apuano di particolare qualità e compattezza), è stato allontanato dal tabernacolo nel 1990 e terminato di restaurare nel 1992, con il contributo (in onore della loro antica Arte) dell’Accademia della Fiorentina e dell’Associazione Macellai. E' l'unica statua sulla quale non sono state trovate tracce di doratura, tanto che si suppone non ne avesse fin dall'origine (pur essendo arricchita con elementi di metallo, quali le due chiavi strette dalla mano destra e le borchie sul libro). La poca porosità del marmo ha inoltre preservato l'opera non solo dal degrado, ma anche dall'assorbimento degli oli stesi su tutti i marmi, tra la fine del Settecento e l'Ottocento, per omologarli al bronzi. Ammirando la statua nella sala del museo, si tenga presente come l'osservazione sul profilo destro sia forse insoddisfacente, mentre la vista frontale e quella sul profilo sinistro siano coerenti e adatte a cogliere la qualità progettuale ed esecutiva dell'opera. Ciò dipende dal fatto che il tabernacolo dell'Arte dei Beccai è posto all’angolo tra via dei Calzaiuoli e via Orsanmichele: il San Pietro fu quindi pensato con un orientamento assiale obliquo, che finiva col nascondere la spalla e tutto il lato destro della statua all'interno della nicchia, mettendo di conseguenza in luce, verso via dei Calzaiuoli, la visione frontale del soggetto, e tutto il suo lato sinistro verso via Orsanmichele".
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Bibliografia
dettaglio |
Del Bruno 1757, pp. 113-115; Cambiagi 1765, pp. 183-185; Cambiagi 1771, pp. 194-196; Cambiagi 1781, pp. 181-183; Firenze 1845, pp. 215-216; Formigli 1849, pp. 187-188. Campo in corso di aggiornamento. |
Approfondimenti |
August von Schmarsow, Le statue di Orsanmichele, in "Vita Nuova", 1889, 11, pp. 6-7; 1889, 12, pp. 2-4; 1889, 13, pp. 3-5; Anna Maria Giusti, Luciano Bellosi, Anna Benvenuti, Il restauro della statua di San Pietro, patrono dell’Arte dei Beccai, Firenze, Nuova Stamperia Parenti, 1993; Richard A. Goldthwaite, Francesca Nannelli, Giuliano Pinto, Orsanmichele e le arti fiorentine, Firenze, Nuova Stamperia Parenti, 1995; Diane Finiello Zervas (a cura di), Orsanmichele a Firenze, collana Mirabilia Italiae a cura di Salvatore Settis n. 5, Modena, Franco Cosimo Panini, 1996, 2 voll; Paola Grifoni, Francesca Nannelli, Le statue dei santi protettori delle Arti fiorentine e il museo di Orsanmichele, Firenze, Polistampa, 2006. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di aggiornamento. |
Risorse in rete |
Sull'opera sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Chiesa di Orsanmichele su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
26/07/2019 |
Data ultima modifica |
19/12/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
19/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini |
Tags |
scultura. |
Localizzazione |
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