Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via San Gallo 75 |
Denominazione |
Casamento degli Incurabili |
Altre denominazioni |
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Affacci |
via di Camporeggi 1 |
Proprietà |
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Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Era in quest'area lo spedale della Santissima Trinità degli Incurabili, istituzione caritatevole fondata nel 1520 volta all'assistenza dei malati di sifilide e delle altre malattie al tempo 'incurabili', con sede originaria a ridosso di porta a San Gallo, nell'ospedale di Santa Caterina dei Talani, per gli uomini, e di San Rocco per le donne. Poco dopo la fondazione, grazie alla donazione di tre case e di un orto posti davanti alla chiesa di San Giovannino dei Cavalieri, fu costruita qui la sede, progessivamente ingrandita, tanto da ottenere il titolo di arcispedale. Come si annota nella voce di Wikipedia dedicata all'ospedale, "nel periodo di massimo splendore questo era composto da una corsia per i degenti, riscaldata da due camini, una medicheria, una spezieria, un refettorio, alcuni luoghi comuni di servizio (parlatorio, arsenale, cucina, granaio, stanza del bucato, forno, "gallinaio", gabinetti), una stanza dello scrivano, una per i Cappuccini, una per i fattori, una camera dell'Udienza, un oratorio, dotato di sagrestia e stanzetta del confessore, un orto, un bindolo, le cantine e una stalla. Lo stemma dell'istituto aveva le iniziali ADI ("Arcispedale degli Incurabili") ordinate in fascia su campo rosso. Per la cura degli ammalati si ricorreva alla tecnica dell'affumicamento per far seccare le piaghe, con le frizioni di olio rosato e trementina, poi, dal 1533, col "medicamento del legno", che consisteva nell'applicazione di una tintura ricavata dall'albero del guaiaco, proveniente dall'America centrale, spalmata dopo una leggera cauterizzazione per scottatura delle ferite". Nella generale riorganizzazione e razionalizzazione degli istituti ospedalieri fiorentini, l'istituzione fu soppressi da Pietro Leopoldo l'8 agosto 1781 e i beni incamerati dal vicino ospedale Bonifacio. Con l'apertura di via di Camporeggi (1891 circa), i resti dell'ospedale furono definitivamente trasformati in civili abitazioni, messe a pigione come fonte di reddito. Attualmente ciò che resta di questa storia è un casamento di tre piani, che guarda con sette assi su via San Gallo e con tre su via di Camporeggi, privo di elementi architettonici di particolare interesse, nonostante l'elaborata mostra del portone principale. Il legame con l'ospedale di Bonifazio è richiamato dalla figura dell'Agnus Dei, insegna dell'istituto, posta sulla rosta dei portoni. Lo stato di conservazione delle facciate è pessimo. |
Bibliografia
dettaglio |
Bargellini,-Guarnieri, 1977-1978, II, 1977, p. 18. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Ospedale della Santissima Trinità degli Incurabili su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
01/05/2020 |
Data ultima modifica |
30/01/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
23/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione |
Localizzazione |
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