Quartiere |
Viale dei Colli |
Ubicazione |
Viale Giuseppe Poggi |
Denominazione |
Le Rampe |
Altre denominazioni |
Le Rampe di San Niccolò |
Affacci |
piazza Giuseppe Poggi |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Poggi Giuseppe, Muccini Tommaso. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Con la denominazione de "Le Rampe" si indica lo scenografico percorso che collega la piazza Giuseppe Poggi con il piazzale Michelangiolo, dal lato del viale Galileo, costituito da un viale che con ampie curve sale lungo il fianco della ripida collina (circa 54 metri di dislivello, per lo più compreso nel viale Giuseppe Poggi), sentieri che tagliano lungo gli spazi a verde, vasche, fontane, grotte e altri elementi di arredo. Realizzato tra il 1872 e il 1876 l'intervento si inserisce del più ampio progetto di Giuseppe Poggi volto alla realizzazione, da questo lato della città, del viale dei Colli e del piazzale Michelangelo, e questa nel piano di ingrandimento di Firenze legato alle nuove esigenze dovute al suo ruolo come Capitale nel periodo 1865-1871. Lo stretto legame dei vari interventi è peraltro evidenziato dalla necessità di assicurare la stabilità geomorfologica della collina, già precaria e comunque resasi urgente per gli ingenti movimenti di terra che avevano definito l'ampio spazio del piazzale. La necessità di realizzare condotti idrici e scoli per evitare il ristagno delle acque dette tuttavia a Giuseppe Poggi lo spunto per un intervento urbanistico di grande valore paesaggistico. La cerniera di collegamento, oltre all’abile sfruttamento dei dislivelli di terreno e dei resti dei bastioni cinquecenteschi che insistevano nella parte alta del tratto, mostra infatti una particolare attenzione per i disegni dei prospetti dei contrafforti, arricchiti con arcate, grotte decorate con concrezioni calcaree e giochi d’acqua, ringhiere e fontane. L’ovvio riferimento è con i vicini interventi di Bernardo Buontalenti a Boboli, e comunque con una cultura manierista che bene si presta a interventi mimetici in uno spazio naturale già fortemente pittoresco. Non cessa poi di dominare l’attenzione del progettista la ricerca degli scorci sulla città, resi forse ancor più suggestivi dal rapido immergersi nell’antico tessuto urbano del quartiere di San Niccolò, dominato dalla porta trecentesca, scelta come traguardo delle stesse Rampe e alla quale si richiedeva, nel suo emblematico valore di «memoria storica e artistica», di sancire il rinnovato rapporto tra l’antico e il moderno. Isolata con la demolizione dei tratti contigui delle antiche mura e delle case a schiera che vi si addossavano, la porta venne così 'sacralizzata' e inserita nel nuovo impianto della piazza, arricchita di una "doppia scala dello stile del sec. XIII" e da stemmi e ferri battuti vistosamente medioevali (ma per questo si veda a piazza Giuseppe Poggi). Il sistema è signficativamente arricchito dall'elemento 'acqua' che, sgorgando dal punto più alto e scendendo verso il fiume, era stata individuata come unificante del progetto. Più in particolare le Rampe si articolano su vari livelli che costituiscono altrettanti fondali della veduta che della collina si ha dai lungarni. I primi due ripiani si caratterizzano per la presenza di grotte, una al primo e cinque al secondo livello. Queste grotte sono costituite da nicchie scavate nei muraglioni a retta e realizzate con una struttura in muratura rivestita da intonaco lavorato e da spugne. Integrano l'intervento una grande vasca situata sul terzo livello, composta da più bacini, realizzata con una struttura in muratura rivestita da spugne, pietrame e mosaico. Le 'scogliere' e le piccole grotte posizionate lungo i percorsi, realizzate con blocchi di pietra provenienti dalle cave di monte Ripaldi, come i ‘massi erranti’ disseminati lungo i percorsi secondari, completano il progetto. Tutto questo sistema, a lungo privo di una adeguata manutenzione, ha visto recentemente un complesso intervento di recupero avviato nel 2018 e conclusosi nel maggio 2019, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e curato dal Servizio Belle Arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio del Comune di Firenze, tra i più importanti realizzati in città negli ultimi anni (direttore dei lavori architetto Tommaso Muccini della Direzione Servizi Tecnici del Comune di Firenze, ditta esecutrice Bartoli). Il progetto si è sviluppato avendo come obiettivi sia il restauro della componente materica e architettonica (grotte, vasche, muri a retta, spugne, elementi di arredo), sia la realizzazione di un nuovo impianto idrico, sia il recupero della componente vegetale, integrata con l'impianto di ulteriori piante ornamentali, acquatiche e semiacquatiche (ninfee, begonie, iperico, edera), compatibili con quelle originali. Di particolare importanza e impegno la realizzazione del nuovo impianto idrico, visto, come abbiamo accennato. il ruolo centrale nel progetto di Giovanni Poggi dell'acqua, "che scorre dall’alto, in suggestivo contrappunto con le acque dell’Arno, e che torna a scorrere dopo un secolo di silenzio e che restituisce a tutto l’insieme il fascino del giardino romantico della seconda metà dell’ Ottocento. L’acqua infatti fuoriesce dalla sommità, dove sono visibili il giglio e la conchiglia, e riempie la prima vasca per confluire nelle tre grotte. Quindi riempie la seconda vasca e attraversa la cascata lunga 8 metri ed alta circa 5 metri cadendo nell’ultima vasca; da qui raggiunge la parte alta delle Cinque Grotte per confluire poi nella vasca ovale e nella grotta singola posta immediatamente sotto la vasca ovale. Infine tutta l’acqua confluisce nella vasca grande della Torre di San Niccolò e nelle due vasche laterali alla Torre. Per alimentare il sistema è stato costruito un nuovo impianto idrico sostenibile dal punto di vista ambientale e dei costi di gestione, utilizzando un sistema di ricircolo alimentato con acqua di pozzo, senza attingere dalla rete idrica cittadina" (dal sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze). |
Bibliografia
dettaglio |
Zoppi 2019, pp. 94-95. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Giuseppe Poggi, Sui lavori per l'ingrandimento di Firenze. Relazione (1864-1877), Firenze, Tipografia G. Barbèra, 1882; Antonio Fara, Giovanni Malanima, Michele Menduni, Recupero ambientale e funzionale del circuito dei viali di Giuseppe Poggi: una proposta organica, in "Bollettino Ingegneri", XLIV, 1997, 3, pp. 3- 8; Massimo de Vico Fallani, Piazza Poggi, in Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, Giardini Pubblici a Firenze: dall'Ottocento a oggi, Firenze, Edifr, 1998, pp. 234-235; Elisabetta Maria Agostini, La costruzione del paesaggio, Giuseppe Poggi a Firenze, in "Firenze Architettura", VI, 2002, 1/2, pp. 90-99; Claudio Paolini, Il sistema del verde. Il viale dei Colli e la Firenze di Giuseppe Poggi nell'Europa dell'Ottocento, Firenze, Polistampa, 2004, pp. 48-49; Flavia Tiberi, Il paesaggio nell’opera di Giuseppe Poggi per Firenze capitale, Firenze, Edifir, 2014, pp. 121-151 (Il Viale dei Colli); Renzo Manetti, in Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici: Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio-6 giugno 2015) a cura di Loredana Maccabruni e Piero Marchi, Firenze, Polistampa, 2015, p. 183; Giuseppina Carla Romby, in Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici: Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio-6 giugno 2015) a cura di Loredana Maccabruni e Piero Marchi, Firenze, Polistampa, 2015, pp. 206-207; Le Rampe del Poggi. Storia e recupero, a cura di Mauro Cozzi con testi di Mauro Cozzi, Giuseppe De Grazia, Enzo Floridi, Lucia Mannini, Tommaso Muccini, campagna fotografica George Tatge, Firenze, Mandragora, 2019. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: CDP-S-MAL515-0088 (veduta della porta e del tratto adiacente delle Rampe, 1880 circa); ACA-F-003355-0000, MAA-F-001339-0000 (vedute d'insieme della porta e delle Rampe presa dal campanile di Santa Croce, 1890 circa); ACA-F-003126-0000 (insieme, 1890 circa); AVQ-A-002416-0045 (veduta di scorcio delle Rampe all'altezza delle cinque grotte, 1926); BGA-F-003247-0000 (veduta d'insieme delle Rampe da piazza Giuseppe Poggi, 1930 ca.). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 13154 (veduta panoramica del tratto ripresa dalla curva sotto il piazzale, ante 1944); 61280, 61281, 61282, 61283 (documentazione di lavori alle antiche mura urbane del tratto, 1952). |
Risorse in rete |
Sulle Rampe sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dai molti materiali resi disponibili sul sito ufficiale della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
29/07/2020 |
Data ultima modifica |
18/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
23/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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