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Struttura della banca dati |
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Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Piazzale degli Uffizi |
Denominazione |
Statua a Giovanni delle Bande Nere (loggiato degli Uffizi) |
Altre denominazioni |
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Affacci |
. |
Proprietà |
demanio dello Stato. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Guerrazzi Temistocle, Parronchi Agnese. |
Uomini illustri |
Giovanni delle Bande Nere (Ludovico di Giovanni de' Medici, d.). |
Note storiche |
La statua fa parte del gruppo di sculture collocate nelle nicchie del loggiato degli Uffizi nell'ambito di un ambizioso progetto teso a rendere omaggio ai "Grandi Toscani" e ad arricchire di opere lo spazio con il coinvolgimento di molti dei maggiori scultori dell'Ottocento, concretizzatosi tra il 1842 e il 1856 per un totale di ventotto sculture celebrative e per il quale si rimanda alla scheda relativa alla statua a Leonardo da Vinci, nella quale sono sintetizzate la storia e gli intenti dell'impresa. La scultura in oggetto fu inaugurata tra le ultime del ciclo, nel gennaio del 1856, ed è opera del livornese Temistocle Guerrazzi. Più in particolare l'opera fu assegna allo scultore nel 1846 che produsse un bozzetto in creta giudicato dalla commissione non del tutto adeguato a rendere onore al condottiero. Così, dopo aver sospeso per vari anni il lavoro vista la mancanza di fondi per portare avanti l'impresa, Guerrazzi presentò nel 1852 altri due bozzetti tra i quali i deputati scelsero quello da tradurre in gesso nelle dimensioni definitive, seppure con varie prescrizioni soprattutto inerenti la necessità di dotare la testa del personaggio dell'elmo, come si confaceva a chi stava fronteggiando un nemico. Presentato il gesso, nonostante Guerrazzi non avesse osservato le correzioni che gli erano state imposte, grazie alle lodi espresse nei confronti dell'opera da parte di Giuseppe Bezzuoli ed Enrico Pollastrini, fu quindi dato il nulla osta per la traduzione in marmo. L'opera fu ultimata alla fine del 1855 e nel dicembre di quell'anno giunse dalla stazione di Livorno ala stazione Leopolda, per essere infine inaugurata l'8 gennaio del 1856 e posta nella diciottesima nicchia del loggiato, dove ancora è collocata. "Chiuso nell'armatura, il Giovanni delle Bande Nere scolpito dal Guerrazzi è raffigurato mentre, a capo delle milizie, si appresta ad affrontare il nemico: impugnata la spada su cui la scritta 'Nom mi snudare senza ragione / Non m'impugnare senza valore' rammenta la prudenza che fu una delle sue principali virtù, il condottiero è effigiato qualche istante prima della battaglia, quando, volto lo sguardo al nemico, non esita a farsi avanti e ad impugnare l'arma con cui combatterà con valore. Sulla corazza è riconoscibile lo stemma della famiglia Medici, cui alludono anche le palle da guerra posate sul plinto della statua; tra gli strumenti di battaglia si scorge anche lo scudo, sul quale il Guerrazzi, su consiglio del Migliarini - antiquario ed esperto di numismatica -, ispirandosi al rovescio di una moneta coniata da Francesco da Sangallo, non ha dimenticato di raffigurare l'impresa del personaggio, il fulmine, ricordando così che egli fu 'fulmine nella guerra'" (Iacopozzi 2001). Per quanto riguarda le vicende conservative si segnala l'intervento di restauro effettuato sull'opera nel 2000 da Agnese Parronchi (se ne veda la dettagliata relazione in Gli uomini illustri 2001) nell'ambito di un cantiere che ha interessato tutta la serie di statue del loggiato, sostenuto dalla Starhotels. Nell'occasione tutte le sculture sono state dotate di dissuasori di volatili. Da lamentare la mancata piena attuazione del progetto di manutenzione a suo tempo programmata che ha portato a diffusi depositi di polvere in buona parte inevitabilmente causati dal cantiere per i nuovi Uffizi. |
Bibliografia
dettaglio |
Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Stefania Iacopozzi, Le statue degli "illustri Toscani" nel loggiato degli Uffizi, Firenze, Alinea, 2000; Stefania Iacopozzi, Agnese Parronchi, in Gli uomini illustri del loggiato degli Uffizi. Storia e restauro, a cura di Magnolia Scudieri, Firenze, Edifir, 2001, pp. 200-205, 211-212; Annarita Caputo, Culto e memoria degli uomini illustri nella storia di Firenze, Firenze, Polistampa, 2007. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Campo in corso di revisione. |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
24/11/2021 |
Data ultima modifica |
25/11/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
statua. |
Localizzazione |
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