Quartiere |
Santa Croce |
Ubicazione |
Via della Condotta 12 |
Denominazione |
Palazzo Giugni |
Altre denominazioni |
Palazzo Cerchi, albergo della Luna, albergo Venezia, Hotel Piemonte |
Affacci |
via de' Cerchi 2r- 4r- 6r |
Proprietà |
Cerchi, Giugni. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Melville Herman. |
Note storiche |
Si tratta di un edificio grandioso seppure, come sottolinea lo stradario di Bargellini e Guarnieri, "restauratissimo e ornato da troppe torcere", comunque di impianto trecentesco, che ingloba una torre dei Cerchi, poi passata ai Giungi quando la prima casata si estinse, documentata come danneggiata da un incendio nel 1332. Secondo Gian Luigi Maffei (1990) il palazzo "è un esempio emblematico di edificio a corte mercantile con due fornici per la loggia al piano terreno, mezzanino e tre finestre sui tre piani sovrapposti paritetici, sbalzo sul percorso secondario e torre laterale inglobata, ma non resa omogenea né come paramento murario né come grandezza e interasse delle bucature". Il piano terreno che guarda a via della Condotta presenta tre grandi fornici dei quali uno costituisce l'attuale ingresso al palazzo e, per quanto si notino varie integrazioni, il parato in pietra forte si mostra continuo e sufficientemente omogeneo. Ai piani superiori, viceversa, l'apparecchio murario è frammentario e, appunto, "restauratissimo". Su via de' Cerchi l'edificio si sviluppa con uno sporto su belle mensole in pietra. Nei pressi della cantonata, alto, è uno scudo con il campo scalpellinato che Walther Limburger (1910) indicava segnato dall'arme dei Cerchi (d'azzurro, a tre anelletti d'oro, legati di rosso, 2.1, accompagnati in capo da un lambello a tre pendenti di rosso.) Tra la metà dell'Ottocento e gli inizi del Novecento l'edificio fu sede dell'Albergo della Luna (al cui ristorante era solito mangiare lo scrittore americano Herman Melville durante il suo soggiorno fiorentino del 1857), poi Albergo Venezia, poi Piemonte: fu in questo periodo, secondo Marcello Jacorossi (in Palazzi 1972), che l'edificio perse alcuni dei caratteri trecenteschi che fino allora aveva mantenuti, come il coronamento merlato, che lo rendevano una delle più belle e integre fabbriche trecentesche fiorentine. Nell'androne, a destra, è uno scudo moderno con un'arme contrassegnata da tre scudetti d'argento caricati di una croce. |
Bibliografia
dettaglio |
Carocci 1897, p. 142; Illustratore fiorentino (1904) 1903, pp. 21-23; Limburger 1910, 325; Illustratore fiorentino (1911) 1910, p. 52; Limburger-Fossi 1968, n. 325; Palazzi 1972, p. 47, n. 72; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 234-235, 262; Maffei 1990, p. 113; Macci-Orgera 1994, pp. 71-73, 79; Cesati 2005, I, p. 157; Paolini 2009, pp. 124-125, n. 152; Paolini 2013, pp. 87-88. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Giugni su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
24/11/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
06/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
albergo, ristorante, ferro da facciata, sporto, stemma familiare, comunità straniera (americano). |
Localizzazione |
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