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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via Orsanmichele 4
Denominazione Residenza dell'Arte dei Beccai
Altre denominazioni Casa dei Beccai, palazzina Becchi, casa della Congregazione di Carità, Accademia delle Arti del Disegno
Affacci vicolo di Ferro 4, piazza dei Tre Re
Proprietà Capitani di Orsanmichele, Arte dei Beccai, Arte dei Fabbricanti e Legnaioli, congregazione di San Giovanni Battista, Congregazione Municipale di Carità, Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.), Comune di Firenze, Banco di Sicilia, demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Paladini Giuseppe, Morozzi Guido, Palterer David.
Pittori - Scultori - Decoratori Donatello (Donato de' Bardi, d.).
Uomini illustri Michelangelo Buonarroti, Cellini Benvenuto, Palladio Andrea (Andrea di Pietro della Gondola, d.), Galilei Galileo, Bartolini Lorenzo, Picasso Pablo.
Note storiche L'edificio, eretto nel Trecento su antiche case dei Macci, già dei Capitani di Orsanmichele, fu residenza dell'Arte dei Beccai fino al 1534, quindi, dal 1583, sede dell'Arte dei Fabbricanti e Legnaioli. Nella parte verso la piazza dei Tre Re si trovava anche l'Ufficio del magistrato dell'Onestà. Nel 1772 fu destinato ai servizi delle Dogana e nel 1789 concesso alla Congregazione di San Giovanni Battista o di Carità. Restauri alla facciata sono documentati dalle pagine di "Arte e Storia" del 1893. A partire dagli anni quaranta del Novecento fu sede e proprietà dell'Ente Comunale di Assistenza (E.C.A.). Alla fine degli anni sessanta, trasferitosi già da tempo l'ente in altra sede e acquistato l'immobile dal Banco di Sicilia, la residenza si trovò in condizioni di estremo degrado, come denunciato da alcune lettere di cittadini apparse su "La Nazione" (21 gennaio 1969, 24 gennaio 1969) e questo nonostante il progetto di recupero redatto dall'ingegnere Giuseppe Paladini. Il cantiere fu finalmente aperto su progetto di Guido Morozzi nei primi anni settanta (una fotografia precedente all'intervento è in Palazzi 1972), e quindi, nel 1974, concesso all'Accademia delle Arti del Disegno che tuttora ha qui la sua sede principale. Per quanto riguarda quest'ultima ricordiamo come, originatasi dalla Compagnia di San Luca fondata dagli artisti fiorentini nel 1339, sia stata istituita - prima accademia artistica del mondo - da Cosimo de' Medici nel 1563. Tra i suoi membri sono stati, tra i molti uomini illustri, Michelangelo Buonarroti, Benvenuto Cellini, Andrea Palladio, Galileo Galilei, Lorenzo Bartolini, per giungere fino a Pablo Picasso. Tra gli ulteriori interventi susseguitisi oltre questa data si segnala il cantiere del 2016 volto al ripristino degli intonaci e al restauro degli elementi lapidei della facciata, realizzato con il determinante contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Al 2019-2020 si datano poi interventi negli spazi interni su progetto dell'architetto David Palterer, finalizzati alla creazione di un ambiente per la conservazione e la valorizzazione di alcune tra le opere d'arte più prestigiose di proprietà dell'Accademina, tra le quali il Dio fluviale di Michelangelo già esposto presso casa Buonarroti. Il fronte si presenta nelle forme assunte nel corso del Quattrocento (sebbene le finestre siano state modificate posteriormente), con il piano nobile segnato da quattro finestre ad arco allineate su un semplice ricorso di pietra. In alto è uno scudo in pietra con il becco araldico proprio dell'Arte dei Beccai (e un altro si ripete sull'architrave della porta principale), a lungo reputato opera di Donatello (Garneri 1924). Sempre sul fronte sono due scudi con il giglio di Firenze. Vicino alla porta secondaria sono invece i tre cerchi intrecciati propri dell'Accademia delle Arti del Disegno. Una ulteriore e più antica insegna dell'Arte dei Beccai è sull'angolo che l'edificio determina sul vicolo di ferro. All'interno della fabbrica, oltre quanto citato, sono conservate numerose opere d'arte, antiche, moderne e contemporanee. La residenza appare (come casa della Congregazione di Carità) nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, p. 106, n. 235; Illustratore fiorentino 1880, pp. 61-62; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 402; Passerini 1853, p. 67; Elenco 1902, p. 250; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 402; Limburger 1910, n. 97; Garneri 1924, p. 38, n. VI; Palazzi 1972, pp. 50-51, n. 78; Firenze 1974, p. 101; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 353; Zucconi 1995, p. 51, n. 49; Salvadori Guidi 1996, p. 68, n. 88; Adsi 2003, pp. 26-28; Firenze 2005, pp. 242-243.
Approfondimenti Guido Carocci, Le Arti fiorentine e le loro residenze, in "Arte e Storia", X, 1891, 21, pp. 160-163; Restauri, in "Arte e Storia", XII, 1893, 18, pp. 143-144.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-045674-0000 (veduta d'insieme della facciata, 1920-1930); ACA-F-045675-0000 (particolare del portale, 1920-1930). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 46141, 46142, 46143, 46144, 46145 (vedute d'insieme della facciata prima dell'intervento di restauro, 1969); 56453, 56453, 56453, 56453, 56453, 56453, 57956, 57957, 57958, 57959, 57960, 57961, 57962, 57963, 57964, 57965, 57966 (vedute del cantiere di restauro, 1971); 79414, 79415, 79416, 79417 (insieme e particolari della facciata dopo l'intervento di restauro, 1976); 109259, 109260, 109261, 109262, 109263, 109264, 109265, 109266, 109267, 110391, 110392, 110393, 110394 (lavori agli spazi interni e restauro del prospetto interno, 1981); 196300, 196301, 196302, 196304 (vedute del prospetto principale prese da varie angolazioni e altezze, 1998).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzi di Firenze su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 21/05/2021
Data ultimo sopralluogo 19/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags stemma civile, pietrino.
Localizzazione
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