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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via Por Santa Maria 9r- 11r
Denominazione Torre degli Amidei
Altre denominazioni torre della Bigoncia, Bigonciola, torre dei Leoni
Affacci .
Proprietà Amidei, Gherardini, Capponi.
Architetti - Ingegneri Morozzi Guido, Rossi Tullio.
Pittori - Scultori - Decoratori Righi Rigo.
Uomini illustri Dante Alighieri.
Note storiche Eretta nei primi decenni del XIII secolo e ricordata in alcuni documenti d'archivio nel dicembre del 1241, la torre è storicamente legata alla potente famiglia degli Amidei, che possedeva varie altre case in questo tratto della via verso Ponte Vecchio. Successivamente passò, per via ereditaria, ai Gherardini. Ai tempi di Federico Fantozzi apparteneva ai Capponi. Già in questo periodo, come documentano fotografie e disegni ottocenteschi, si presentava fortemente rimaneggiata: le porte ad arco erano state murate ed erano state aperte negli stessi vani più piccole porte architravate; a metà altezza del fronte era stata inoltre costruita una breve tettoia. Nel 1920-1921 la torre fu interessata da un restauro a cura dell'Ufficio di Belle Arti con il contributo del Ministero della Pubblica Istruzione (cadendo in quegli anni le celebrazioni per il secentenario dantesco), che portò a ripristinare le porte gemelle e a ricostruire beccatelli, archi a sesto acuto e parte del filaretto di pietra. Durante l'agosto del 1944, a seguito dell'esplosione delle mine poste dall'esercito tedesco in questa zona, fu quasi del tutto distrutta (nonostante Bargellini la dica rimasta intatta tra i cumuli di macerie delle case circostanti): le fotografie conservate presso l'Archivio Fotografico della Soprintendenza per i Beni Architettonici di Firenze mostrano come rimanesse in piedi solo una limitata porzione del fianco sinistro. Nonostante a una prima verifica ne fosse stato decretato l'abbattimento per le preoccupanti condizioni statiche, il recupero tra le macerie degli stipiti delle porte e delle finestre con i relativi archivolti spinse la Soprintendenza ai Monumenti (vista l'importanza storica della fabbrica) ad effettuarne la ricostruzione, basandosi sulle fotografie e di alcuni documenti grafici precedenti alla distruzione, con la direzione dell'architetto Guido Morozzi. Questo operò con notevole scrupolo, riutilizzando l'antico pietrame recuperato tra le macerie e impiegando, per consentire una distinzioni tra quanto conservato e il ricostruito, una malta più magra e stesa più internamente rispetto all'antico. Per quanto riguarda i due leoni (o leopardi, secondo l'interpretazione datane da Federico Fantozzi nel 1843) che ne segnano il fronte, quello a sinistra è originale, quello a destra, andato distrutto, è una riproduzione eseguita da Rigo Righi. Al 1951 si data un ulteriore intervento di restauro su progetto dell'architetto Tullio Rossi. Così Elisabetta Pieri (in Firenze 1992): "La doppia valenza di architettura fortificata da una parte e di residenza di rappresentanza dall'altra trova in questo esempio la sua codificazione. La volumetria estremamente compatta e slanciata, benché ridotta rispetto all'originale, è scandita da una teoria di buche pontaie con mensole sottostanti che costituiscono il contrappunto ritmico ai vuoti delle aperture; quelle del piano terra, fortemente slanciate, mostrano una doppia ghiera archiacuta a bozze di pietra forte, mentre le finestre dei piani superiori, di minori dimensioni, sono arcate a tutto sesto". Sul fronte è una lapide dantesca che ricorda come gli Amidei fossero stati menzionati nel canto del Paradiso. Sopra l'iscrizione è stato posto uno scudo con l'arme della famiglia. La torre appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1843, p. 61, n. 120; Illustratore fiorentino 1880, pp. 71-72; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 457; Elenco 1902, p. 257; Illustratore fiorentino (1910) 1909, pp. 22-33; Limburger 1910, n. 29; Garneri 1924, p. 78, n. XXVIII; Limburger-Fossi 1968, n. 29; Palazzi 1972, p. 89, n. 159; Bargellini-Guarnieri 1973, p. 80; Firenze 1974, p. 304; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 165; Elisabetta Pieri in Firenze 1992, p. 41, n. 22; Trotta 1992, p. 20; Macci-Orgera 1994, pp. 112-115; Zucconi 1995, p. 36, n. 26; Mercanti-Straffi 2003, pp. 44-47; Cesati 2005, II, p. 504; Firenze 2005, p. 255; Insabato-Ghelli 2007, p. 321; Invernizi 2007, II, p. 371, n. 332; Morozzi 2009, pp. 32-39.
Approfondimenti Carlo Papini, Le celebrazioni del Centenario Dantesco, in "Arte e Storia", XL, 1921, 2, pp. 73-77; Restauri di monumenti e sistemazione di opere d'arte per il centenario dantesco: Torre degli Amidei, in "Bollettino d'Arte del Ministero della Pubblica Istruzione", I, 1922, 8, pp. 386-387; Amerigo Parrini, Le epigrafi dantesche di Firenze, Firenze, Giulio Giannini e Figlio Editori, 1928, pp. 235-238; Guido Morozzi e Piero Roselli, Torre degli Amidei, in Il restauro dei monumenti dal 1944 al 1968, catalogo della mostra (Firenze, Orsanmichele, settembre-ottobre 1968) a cura di Mazzino Fossi, Firenze Giunti Barbèra, 1968, pp. 5-6, n. 2
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-017231-0000 (veduta d'insieme prima delle distruzioni, 1915-1920); ACA-F-043991-0000 (particolare di una delle teste di leone); CAL-F-002930-0000 (veduta della via con scorcio della torre, 1996). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 174399 (veduta della torre di scorcio dal basso, 1994); 174400 (particolare di un arco terreno, 1994); 174401 (particolare di uno dei leoni, 1994); 174402 (veduta d'insieme della torre, 1994); 177976 (particolare della lapide dantesca, 1994).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Torre degli Amidei su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI1083
ID univoco regionale 90480170065
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 19/10/2021
Data ultimo sopralluogo 21/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags torre, scultura, lapide, stemma familiare.
Localizzazione
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