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Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Via Maggio 38
Denominazione Casa Dami
Altre denominazioni .
Affacci borgo Tegolaio 3
Proprietà convento dell'Arcangelo Raffaello, Dami, Bicchierai, Bertini, Caruso.
Architetti - Ingegneri Ruggieri Ferdinando, Fortini Gioacchino.
Pittori - Scultori - Decoratori Pintucci Niccolò, Foggini Giovanni Battista, Conti Cristiana, Zeuli Fulvia, Pucci Zeno.
Uomini illustri Parigi Giulio, Parigi Alfonso il Giovane, Dami Giuliano.
Note storiche L'edificio presenta sulla strada un fronte dalle eleganti forme settecentesche, organizzato su due assi per tre piani intercalati da due mezzanini, e nobilitato da un mascherone posto a fungere da chiave di volta del portone. La casa, certo di antica fondazione e comunque riconfigurata nel Quattrocento, fu abitata da Giulio Parigi, che vi tenne un'Accademia del Disegno, "frequentata da italiani e stranieri" (Garneri 1924), e dal figlio Alfonso, che vi morì nel 1656. Dell'identificazione della residenza con quella di Giulio Parigi e della sua Accademia attesta peraltro in modo inconfutabile Filippo Baldinucci, che la colloca, andando verso la chiesa di San Felice in Piazza, nella "terza casa, sopra quella del senatore Anton Michelozzi, dove son gli sporti, e che fa cantonata". Negli anni di Federico Fantozzi apparteneva ai Bertini e così veniva segnalata nel suo repertorio del 1843: "Appartenne al distinto architetto Giulio Parigi che fiorì nel XVII secolo e fu l'inventore dell'incisione in rame all'acqua forte. Egli teneva in questa sua casa una specie di accademia, alla quale intervenivano distinti personaggi e molti giovani da ogni parte d'Europa per apprendere da sì dotto precettore l'architettura militare e civile, le matematiche, la meccanica, la prospettiva ec. Anco suo figlio Alfonso, non meno dotto e valente architetto, qui abitò e finì i suoi giorni nel 1656. Giuliano Demi, in prima lacché del principe Giovan Gastone e poi suo intimo confidente, ministro de' piaceri, arbitro delle sue finanze e delle sue grazie, abitò questa casa che fece ridurre e migliorare". In effetti l'edificio conobbe un periodo di particolare fortuna proprio quando, nel 1735, fu acquistata dal convento dell'Arcangelo Raffaello da Giuliano Dami, aiutante di camera e 'favorito' di Gian Gastone de' Medici. Questi operò notevoli trasformazioni alla proprietà (il Lastri dice che la casa "fu così da lui ridotta") chiamando a dirigere i lavori di ammodernamento gli architetti Ferdinando Ruggieri e Giacchino Fortini. Dopo la morte del Dami (1750) l'edificio fu acquistato dalla famiglia Bicchierai, che ricavò nella proprietà tre diversi appartamenti, senza tuttavia stravolgere il carattere degli spazi interni. Altri interventi presumibilmente promossi nella seconda metà dell'Ottocento compromisero invece parte della decorazione della volta della galleria del piano nobile, sempre commissionata dal Dami. Oltrepassato l'androne, vi è un piccolo cortile che ancora conserva il loggiato della precedente residenza quattrocentesca e che comunque è soprattutto da segnalare quale "interessante esempio dello stile eclettico dovuto all'opera dei negozi antiquari della zona. Fu decorato infatti dai proprietari della galleria antiquaria con vari elementi tra i quali una vera da pozzo in ferro battuto, una scaletta ricurva, peducci di forme diverse e alcuni stemmi, che andarono ad arricchire il portichetto con due archi a sesto acuto sul lato est sorretti da una colonna in pietra serena. Anche il vano scale, al quale si accede da un'altra scala con balaustra in pietra che parte sempre dal cortile, è decorato da vari oggetti d'arte, come una statua di putto marmorea, alloggiata in una nicchia sei settecentesca dove forse doveva trovarsi un busto, e un'elaborata grata in ferro che dà luce al primo piano" (dalla redazione 2009 della voce Palazzo Dami di Wikipedia). Tra le decorazioni interne sono da segnalare il quartiere estivo al piano terra e la galleria del piano nobile, affrescati con estese quadrature da Niccolò Pintucci (che per il Dami aveva ugualmente realizzato le decorazioni della villa di Broncigliano a Scandicci) e restaurate dall'attuale proprietario con un cantiere avviato nel 2009 (ditta esecutrice S.A.R di Cristiana Conti con l'alta sorveglianza dell'architetto Fulvia Zeuli della locale Soprintendenza). Il recupero e il restyling degli spazi del piano nobile, eseguito a partire dagli stessi anni, è stato condotto su progetto dell'architetto Zeno Pucci.
Bibliografia
dettaglio
Lastri 1821, VII, pp. 43-45; Fantozzi 1843, p. 250, n. 623; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, IV, 1846, p. 144; Garneri 1924, p. 306, nn. LII, LVIII.
Approfondimenti Marco Lastri, Casa di Giuliano Dami, ora dei Sigg. Bicchierai, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, XII, pp. 38-40; Alberto Bruschi, Giuliano Dami, Aiutante di Camera del granduca Gian Gastone de' Medici, Firenze, Opus Libri, 1997; Fauzia Farneti, Tradizione e innovazione nell'architettura dell'inganno a Firenze: Niccolò Pintucci, in Atlante del Barocco in Toscana, a cura di Mario Bevilacqua, Roma, De Luca, 2010, pp. 185-199; Giovanni Minutoli, Problemi di conservazione dell'architettura dipinta: la galleria di palazzo Dami a Firenze, in Prospettiva, luce e colore nell'illusionismo architettonico. Quadraturismo e grande decorazione nella pittura di età barocca, atti del convegno internazionale di studi (Firenze-Montepulciano, 9-11 giugno 2011) a cura di Stefano Bertocci e Fauzia Farneti, Roma, Editoriale Artemide, 2015, pp. 101-107; Fauzia Farneti, I travestimenti delle stanze fra Sei e Settecento nel Granducato di Toscana, in Diminuzione e accrescimenti. Le misure dei maestri di prospettiva, a cura di Maria Teresa Bartoli e Monica Lusoli, Firenze, Univerity Press, 2018, pp. 178-213.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 72771, 72772 (vedute di questo tratto di strada con il prospetto dell'edificio, 1974); 72781, 72782, 72783 (vedute di porzioni del prospetto, 1974); 72784, 72785, 72786, 72787, 72788, 72789 (vedute del cortile interno, 1974); 77735, 77736, 77737, 77738 (vedute del cortile e dell'androne, 1975); 77739, 77740, 77741, 77742, 77743, 77744, 77745, 77746, 77747 (vedute della scala di accesso ai piani superiori con particolari degli elementi lapidei di decoro, 1975).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Dami su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI0370
ID univoco regionale 90480170449
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 24/04/2021
Data ultimo sopralluogo 17/09/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Localizzazione
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