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Scheda Palazzo di Ludovico Capponi Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Via Santo Spirito 4
Denominazione Palazzo di Ludovico Capponi
Altre denominazioni Palazzo Vettori
Affacci lungarno Guicciardini 1
Proprietà Capponi, Vettori, Riccardi, Forlin, Cenami, Bonaccorsi (Buonaccorsi), Calamini, Mannucci, Dewitt (de Witt), Leonetti, Parenti, Bulgarini d'Elci.
Architetti - Ingegneri Ammannati Bartolomeo, Buontalenti Bernardo.
Pittori - Scultori - Decoratori Bronzino (Agnolo Allori, d.), Pontormo (Jacopo Carrucci, d.), Del Tasso Marco, Macchietti Girolamo, Poccetti (Bernardino Barbatelli, d.).
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche In questo luogo esistevano probabilmente già nel Trecento case di proprietà dei Capponi volte verso i fondacci di Santo Spirito. Nel Cinquecento le proprietà erano passate ai Vettori, il cui rapporto di parentela con i primi era stato rafforzato con il matrimonio, peraltro contrastato, celebrato nel 1557 tra Maddalena Vettori e Ludovico Capponi. Quest'ultimo, sempre sul lato di via Santo Spirito, eresse in memoria dell'unione una nuova facciata (1559), promuovendo anche negli interni importanti lavori, tra i quali la realizzazione di un grande salone con un maestoso camino eseguito nel 1563 da "maestro Lexandro di Corbignano scarpellino", interamente affrescato con scene relative ai fatti memorabili della storia della famiglia, in buona parte eseguite da Bernardino Poccetti e comunque realizzate sotto la sua direzione tra il 1583 e il 1590. Della fama di tale sala rende ampiamente conto Francesco Bocchi nella prima edizione della sua guida, dove ben sei pagine sono dedicate alla descrizione degli affreschi. Fu d'altra parte questo il periodo di maggiore splendore del palazzo, anche grazie alle ulteriori pitture che erano andate ad arricchire i suoi ambienti, eseguite dagli artisti prediletti dai Capponi (Jacopo da Pontormo, Bronzino, Girolamo Macchietti e altri), e all'intervento di ulteriori maestranze di altissimo livello (Leonardo Ginori Lisci segnala due tavoli realizzati dall'intarsiatore Marco del Tasso). Questo già magnifico palazzo fu oggetto di ampliamenti, databili alla fine del Cinquecento (presumibilmente attorno al 1598 in occasione del matrimonio tra Bernardino Capponi e Elisabetta Salviati) e nella seconda metà del Seicento, negli anni di Vincenzo Capponi. Per quanto riguarda l'affaccio sulla nostra via (attribuito tradizionalmente ora a Bartolomeo Ammannati ora a Bernardo Buontalenti, in questo secondo caso anche per i rapporti avuti da Ludovico Capponi con l'architetto), è notevole la raffinatezza del disegno, la ricchezza dell'ornamentazione e la qualità esecutiva dei suoi dettagli. Come già sottolineato nelle note che accompagnano le tavole realizzate da Mazzanti e Del Lungo nel 1876, "il materiale di pietra forte impiegato per la costruzione ha concorso efficacemente al buon risultato dell'opera, marcando con netti contorni gl'intagli che sono di squisito e diligente lavoro. Le cornici di non troppo rilievo, le modanature non esagerate e gli ornamenti di vibrato effetto, riescono adattissimi alla località eccessivamente angusta e quindi non molto illuminata". Annota ancora Ginori Lisci (1972): "La minuscola facciata su due assi è un autentico piccolo capolavoro, e costituisce un esempio quasi unico in Firenze per i suoi dettagli molto elaborati e per la finezza delle esecuzioni. Le due finestre a tabernacolo al primo piano hanno una proporzione perfetta, e le altre due del mezzanino sono anch'esse modellate con un raro equilibrio di proprietà stilistica. Tutte queste aperture sono ornate con gli stemmi degli sposi, con i rami d'ulivo emblema della pace coniugale acquistata a caro prezzo, e con il motto dentato dello stesso Ludovico Capponi che ricorda la sua conquista della donna tanto desiderata, ossia 'Optata'". Stando alle indicazioni fornite dagli stessi Mazzanti e Del Lungo la facciata dovrebbe essere stata sottoposta a un restauro negli anni settanta dell'Ottocento, che avrebbe peraltro snaturato il carattere della tettoia, originariamente di forte aggetto, secondo la tradizione fiorentina, e progressivamente tagliata per accrescere la luce negli ambienti interni. Attualmente, pur mantenendo quell'armonia nel disegno d'insieme e quella ricchezza di ornamenti della quale si è detto, molti degli elementi in pietra presentano le superfici erose, con evidente perdita di quei dettagli tanto decantati. Sugli architravi delle finestre del piano nobile ricorre la scritta "Ludovicus Caponius". Al centro della cornice marcadavanzale delle stesse è uno dei mazzetti di rami di ulivo già richiamati, legati con un nastro sul quale permangono tracce dell'iscrizione "Optata". Si veda, per ulteriori notizie sull'edificio, a lungarno Guicciardini 1. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale, ed è tutelato da vincolo architettonico dal 1934.
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 175-180; Fantozzi 1843, pp. 253-254, n. 633; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, III, 1846, p. 139; Mazzanti-Del Lungo 1876, pp. 9-10, tavv. XXIII-XXV; Illustratore fiorentino 1880, pp. 91-94; Elenco 1902, p. 257; Ross 1905, p. 135; Limburger 1910, n. 150; Garneri 1924, p. 299, n. XXXVIII, p. 309, n. LXIX; Bertarelli 1937, p. 282; Limburger-Fossi 1968, n. 150; Ginori Lisci 1972, II, pp. 743-747; Firenze 1974, p. 306; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 343-344; Zucconi 1995, p. 90, n. 124; Cesati 2005, II, p. 625; Firenze 2005, p. 465.
Approfondimenti Ferdinando Rossi, La sede del Collegio Ingegneri della Toscana, in "Bollettino Ingegneri", XLII, 1995, 3, pp. 17-21; Palazzo Capponi sul lungarno Guicciardini e gli affreschi restaurati di Bernardino Poccetti, a cura di Litta Maria Medri, testo di Stefania Vasetti, Firenze, Centro Di, 2001.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-03116C-0000 (veduta d'insieme del lungarno dal ponte Santa Trinita con la facciata dell'edificio, 1920-1930); ACA-F-36367A-0000 (veduta d'insieme del salone con gli affreschi del Poccetti, 1930 circa). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 2954, 2955, 2956, 2957, 2958, 2959, 2960, 2961 (particolari degli elementi lapidei degradati del prospetto su via Santo Spirito, 1941); 52193, 52197 (due particolari degli affreschi del salone); 99984, 99985, 99986, 99987, 99988 (veduta d'insieme e particolari del prospetto sul lungarno Guicciardini, 1979); 99989 (particolare dello stemma posto sulla facciata del lungarno Guicciardini, 1979); 99990, 99991, 99992 (veduta delle scale di accesso al primo piano e di spazi interni, 1979); 99993, 99994, 99995, 99996, 99997, 99998 (vedute d'insieme del salone con gli affreschi del Poccetti, 1979); 99999, 100000, 100001 (vedute di altri spazi interni, 1979); 124334, 124335, 124336, 124337, 124338, 124339, 124340, 124341, 124342, 124343, 124344, 124345, 124346, 124347, 124348, 124349, 124350, 124351, 124352, 124353, 124354, 124355, 124356, 124357, 124358, 124359, 124360, 124361, 124362, 124363, 124364, 124365, 124366, 124367, 124368 (vedute d'insieme e particolari con saggi di pulitura degli affreschi del salone, 1983); 124629, 124630, 124631, 124632, 124633, 124634, 124635, 124636, 124637, 124638, 124639, 124640, 124641, 124642, 124643, 124644 (vedute d'insieme e particolari degli affreschi del salone, 1983); 125189, 125190, 125191, 125192, 125193, 125194, 125195, 125196, 125197, 125198, 125199, 125200, 125201, 125202, 125203, 125204, 125205, 125206 (vedute d'insieme e particolari degli affreschi del salone, 1983).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Capponi-Vettori su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI0422
ID univoco regionale 90480170501
Data creazione 15/08/2008
Data ultima modifica 21/02/2021
Data ultimo sopralluogo 21/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags scultura, iscrizione.
Localizzazione
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