Home Il progetto Ricerca nel Repertorio Piante e Vedute Temi e Itinerari Indici Link Crediti Contatti
Ricerca nel Repertorio
Denominazione Modulo di ricerca
Ubicazione
Proprietà
Architetti - Ingegneri
Pittori - Scultori - Decoratori
Uomini illustri
Testo
Per ottimizzare la ricerca è consigliabile digitare una sola parola chiave per campo (es.: Bardi, anziché via de’ Bardi).
Per ulteriori suggerimenti si veda a:


Struttura della banca dati
 
Scheda Torre e casa dei Marsili Torna ai risultati della ricerca
Versione stampabile della scheda
Quartiere Santo Spirito
Ubicazione Borgo San Jacopo 17- 19
Denominazione Torre e casa dei Marsili
Altre denominazioni Torre dei Ramaglianti
Affacci via Toscanella, via de' Sapiti
Proprietà Marsili, Ramaglianti, Marsili, Ramaglianti, Sapiti, Sorbi Perrucco, Arrighi, Burr, Monti, SIM Spa (gruppo SMI).
Architetti - Ingegneri Caliterna Luigi.
Pittori - Scultori - Decoratori Della Robbia Giovanni, Caparra (Niccolò di Noferi del Sodo o Niccolò Grosso, d.), Mariotti Mario, Lotti Francesca.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio è costituito nella sua parte principale e più antica da una torre, in origine della famiglia dei Marsili che, di parte guelfa, partecipò alla battaglia di Montaperti subendo le conseguenze della sconfitta. "La torre, dopo la battaglia di Montaperti, passò alla famiglia ghibellina dei Ramaglianti, ma dopo Benevento, nel 1265, i Guelfi tentarono di distruggerla appiccando il fuoco. La torre, semidistrutta, tornò ai Marsili che ne rimasero in possesso fino al 1380 e la collegarono al palazzetto trecentesco di via Toscanella. Nel 1380, la famiglia Ramaglianti - da sempre ghibellina - passò dalla parte guelfa e Ser Matteo Ramaglianti fu richiamato a Firenze e reintegrato nel possesso della torre e case annesse come risulta dal catasto di Decima Quartiere di S. Spirito, Gonfalone Nicchio" (Macci-Orgera 1994). Acquisito il complesso dai Sapiti, che ne rimasero proprietari fino ai primi del Seicento, fu ristrutturato nei suoi spazi interni, probabilmente nel secolo successivo. Attorno alla metà dell'Ottocento (come già documentato in Firenze 1845) e ancora al tempo di Garneri era proprietà dell'antiquario e gioielliere Giuseppe Sorbi, che l'avrebbe restaurato attorno al 1830: a questo periodo, oltre a significativi lavori di ristrutturazione interni, sono da ricondurre sia alcune belle decorazioni pittoriche ispirate alle grottesche cinquecentesche, sia motivi geometrici a stampino in stile neo trecentesco. Attorno al 1925 l'edificio fu oggetto di un restauro documentato da alcune fotografie presenti presso la Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, teso a enfatizzarne il carattere medioevale, così come contemporaneamente si faceva su vari edifici lungo la via, a partire dalla torre dei Rossi Cerchi e del palazzo Canigiani oggetto sempre nel 1924-1925 di un intervento diretto da Alfredo Lenzi (si veda). Negli anni trenta del Novecento, dopo essere stato degli Arrighi, il complesso fu acquistato e abitato dalla scrittrice americana Edith Burr, di fede Baha'i, di modo che la residenza divenne riferimento per i proseliti di questa dottrina in Italia. Coinvolto parzialmente nelle distruzioni delle zona operate dalle truppe tedesche in ritirata, fu successivamente restaurato. A seguito dell'acquisto da parte di una società del gruppo SMI (Società Metallurgica Italiana) l'intero complesso fu nuovamente restaurato su progetto e direzione dei lavori dell'architetto Luigi Caliterna, tra il 1981 e il 1985. Dei criteri seguiti durante l'intervento, premiato nel 1989 dalla Fondazione Giulio Marchi, è cronaca dettagliata la pubblicazione promossa dalla Società Metallurgica Italiana nel 1986. Sul portone è presente la copia di una Annunciazione in terracotta invetriata (l'originale è conservato nell'ampio androne interno con accesso dal civico 19), di scuola di Giovanni della Robbia, sempre risalente al periodo della proprietà Sorbi. Per la guida di Firenze del 1850, che segnala la presenza di una iscrizione sotto l'immagine del tabernacolo che la indica posta da Giuseppe Sorbi nel 1830 (trascritta da Bigazzi nel 1886), i lavori della "graziosissima rosta" sarebbero del Caparra. Sull'angolo tra borgo San Jacopo e via Toscanella, il volume è frutto pressoché totale di una ricostruzione effettuata a seguito dei danni provocati dagli eventi bellici alla fabbrica; segue, sempre su via Toscanella, una struttura muraria trecentesca (con soprelevazione e ampie integrazioni) e ancora una porzione presumibilmente seicentesca. Sul retro è un piccolo giardino con un muro di contenimento e cinta prospiciente via Toscanella, sul quale si affaccia il fronte ottocentesco dell'edificio. Porzioni quattrocentesche e settecentesche su via de' Sapiti documentano ulteriormente degli interventi di ampliamento dell'edificio occorsi nel tempo. Si segnala inoltre l'ironico intervento moderno che vede esposta, in una nicchia su via Toscanella, un'opera in terracotta dell'artista Mario Mariotti del 1984 (danneggiata da vandali nel 2002, quindi restaurata da Francesca Lotti e ricollocata nel 2004), nota come Madonna del Puzzo, raffigurante il busto di una donna che si tappa il naso in allusione al degrado che in quegli anni interessava il tratto di strada, ingombro di cassonetti per i rifiuti. Il palazzo e la sua torre appaiono nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quali edifici monumentali da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Firenze 1845, pp. 251-252; Formigli 1849, pp. 216-217; Firenze 1850, p. 568-569; Bigazzi 1886, p. 10; Carocci 1897, p. 139; Elenco 1902, p. 257; Illustratore fiorentino (1910) 1909, pp. 31-33; Limburger 1910, n. 442; Bertarelli 1922, p. 163; Garneri 1924, p. 308, n. LXII; Bertarelli 1937, p. 281; Limburger-Fossi 1968, n. 442; Firenze 1974, p. 305; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 95-96; Elisabetta Pieri in Firenze 1992, p. 39, n. 20; Macci-Orgera 1994, pp. 183-184; Pietrogrande 1994, p. 97; Zucconi 1995, p. 36, n. 25; Salvadori Guidi 1996, p. 121, n. 161; Mercanti-Straffi 2003, pp. 120-125; Cesati 2005, II, p. 587; Firenze 2005, p. 444.
Approfondimenti Arnaldo Cocchi, Santissima Annunziata. Borgo San Jacopo, n. 17, in Notizie storiche intorno antiche immagini di Nostra Donna che hanno culto in Firenze, Firenze, Giuseppe Pellas Editore, 1894, p. 127; Allan Marquand, Giovanni della Robbia, Princeton, Princeton University Press, 1920, pp. 124-125; La via borgo San Jacopo a Firenze. Almanacco storico illustrato per l'anno 1931, Firenze, Stamperia Giannini, 1930; Litta Medri, Luigi Caliterna, La Torre dei Marsili a Firenze, Firenze, Società Metallurgica Italiana, 1986; Luigi Caliterna, La torre dei Marsili a Firenze: cronaca di un restauro, in Firenze e Pescia. Tre restauri, Firenze, Fondazione Giulio Marchi, 1989, pp. 47-84; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 475-476.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 6460, 6461 (l'edificio prima degli interventi di restauro del 1925, ante 1925); 51767, 51768, 51770 (vedute parziali della facciata dell'edificio con la robbiana, 1973). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 95898, 95899, 95900, 95901, 95902, 95903, 95904, 95905, 95906, 95907, 95908, 95909 (vedute d'insieme e particolari del prospetto principale e dei prospetti secondari, 1979); 95910 (particolare della robbiana presente su fronte, 1979).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Torre dei Marsili su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI0395
ID univoco regionale 90480170471
Data creazione 23/10/2008
Data ultima modifica 07/03/2021
Data ultimo sopralluogo 11/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags torre, rosta, scultura, robbiana, comunità straniera (americano).
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
Copyright © 2011 - 2021 Palazzo Spinelli - Associazione No Profit
Copyright © 2011 - 2021 Claudio Paolini