Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Camillo Cavour 13 |
Denominazione |
Palazzo Ginori Conti |
Altre denominazioni |
Palazzo Lorenzi, palazzo Pucci, palazzo Rossini |
Affacci |
. |
Proprietà |
Medici, Ughi, Lorenzi, Barbolani da Montauto, Pucci Sansedoni, Rossini, Servadio, Ginori Conti. |
Architetti - Ingegneri |
Buonaiuti Telemaco, Silvestri Bartolomeo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Rossini Gioacchino. |
Note storiche |
Il palazzo risulta costruito dagli Ughi alla metà circa del Settecento (nel 1736 secondo Walther Limburger) sulle antiche case dei Medici, tra le quali era quella di Lorenzino, l'uccisore di Alessandro, demolita perché casa di traditore e rimasta così per due secoli. Passato ai Lorenzi nel 1824 fu trasformato poco dopo (la guida di Firenze del 1845 lo dice "riedificato") ad opera dell'architetto Telemaco Buonaiuti (si segnala una attribuzione a Bartolomeo Silvestri da parte di Giovanni Fanelli che tuttavia non ha trovato successivi riscontri). L'intervento fu ferocemente criticato per il disegno eccessivamente accademico del fronte e, in particolare, per il rapporto tra la facciata e il suo cornicione, giudicato troppo esiguo (forse non a torto) per l'estensione della fabbrica. Attorno alla metà del secolo (così Formigli 1849) il palazzo fu residenza del ministro di Sardegna presso la corte di Toscana. La lapide sulla facciata, con epigrafe dettata da Augusto Conti, ricorda invece il soggiorno di Gioacchino Rossini che, per un certo periodo, fu proprietario del palazzo (ma il repertorio di Bargellini e Guarnieri avanza dubbi sulla reale ubicazione dell'edificio acquistato dal musicista). Attorno al 1863-1865 la proprietà passò da Rossini al deputato Giacomo Servadio per poi pervenire ai Ginori Conti. Nel 1914 furono fatte trasformazioni al piano terreno, riducendo a sporti di negozio le finestre esistenti. Tra l'arco del portone e il balcone che lo sovrasta è la scritta a lettere capitali "ad votum", che si vuole sia da mettere in relazioni alle critiche delle quali abbiamo detto, alle quali il proprietario avrebbe risposto con questo motto a sottolineare che ciò che era stato fatto era di suo piacimento. Sempre sul fronte è uno scudo con un'arme che potrebbe riferirsi agli Ughi (vaiato d'argento e di nero). Si vedano anche le note relative alla casa Ughi (via Camillo Cavour 9- 11). L'edificio, che dal 1926 ospita un albergo (Hotel Casci), ha avuto il fronte nuovamente tinteggiato nel 2010. |
Bibliografia
dettaglio |
Zocchi 1744, tav. XIX; Cambiagi 1765, p. 33; Cambiagi 1771, pp. 31-32; Cambiagi 1781, p. 28; Fantozzi 1842, p. 463; Fantozzi 1843, p. 89, n. 190; Firenze 1845, p. 54; Formigli 1849, p. 55; Firenze 1850, p. 290; Bacciotti 1879-1886, III, 1886, p. 128; Bigazzi 1886, p. X e pp. 216-217; Ross 1905, p. 112; Limburger 1910, n. 622; Garneri 1924, p. 238, n. LV; Limburger-Fossi 1968, n. 622; Fanelli 1973, I, p. 392; Firenze 1974, pp. 251-252; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 225; Zocchi-Mason 1981, pp. 68-69; Firenze 2005, p. 305; Invernizi 2007, I, p. 114, n. 91; Paolini-Vaccaro 2011, pp. 62-63, n. 18. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Ginori-Conti su Wikipedia e dal sito dell'Hotel Casci. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
14/11/2008 |
Data ultima modifica |
02/01/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
06/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
lapide, stemma familiare. |
Localizzazione |
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