Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via San Gallo 10 |
Denominazione |
Palazzo Marucelli Fenzi |
Altre denominazioni |
Casa Castelli, palazzo Brunaccini, palazzo Castelli Fenzi |
Affacci |
. |
Proprietà |
Castelli, Marucelli, Brunaccini, Fenzi, Banca Nazionale Toscana, Rosselli, Società Pirelli, Side Spa, Università degli Studi di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Parigi Giulio, Silvani Gherardo, Martelli Giuseppe, Falcini Mariano, Mazzanti Riccardo, Poggi Giuseppe. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Parigi Giulio, Giovannozzi Luigi, Curradi Raffaele, Anderlini Pietro Paolo, Ciceri Giovanni Battista, Ricci Sebastiano, Puglieschi Antonio, Tonelli Giuseppe. |
Uomini illustri |
Benedetto da Maiano. |
Note storiche |
L'edificio appare segnalato da Ferdinando Ruggieri come opera di Giulio Parigi (che sicuramente partecipò all'impresa con la fornitura del disegno di uno stemma). Fatta eccezione per questa voce la letteratura consultata riconosce invece all'unanimità il progettista in Gherardo Silvani, con un cantiere avviato alla fine degli anni venti del Seicento (1628-1630) per la famiglia Castelli, in un'area dove insistevano undici piccole case acquistate dagli stessi Castelli tra il 1618 e il 1638 e tra le quali, secondo Federico Fantozzi, era una già di Benedetto da Maiano. Il palazzo è ricordato da Filippo Baldinucci come "uno de' più vaghi e nobili edifici, che da altri gentiluomini siano stati fatti in Firenze nel presente secolo". Ugualmente lo si trova segnalato nella guida di Giovanni Cinelli e Francesco Bocchi (1677): "ha una bella e adorna facciata, e un terrazzino i di cui beccatelli sono due arpie molto acconciamente, e con molta diligenza fatte dal Ferrucci, ed in oltre vi è uno sfondato, che con buona lontananza corrisponde in via Larga, cosa molto degna". Con tali caratteristiche il palazzo fu ereditato dai Marucelli nel 1659; a questi si devono interventi di ampliamento databili alla seconda metà del Seicento, legati al matrimonio tra Giuseppe Marucelli con Maria Francesca di Palla Rucellai (1672), che portarono alla definizione di due ali laterali più basse, come documentato dalle tavole di Ferdinando Ruggieri. Agli inizi del Settecento furono decorate diverse sale, tra le quali la cappella (con stucchi di Giovanni Battista Ciceri) e l'alcova al piano terra. Con un cantiere aperto nel 1748 la zona retrostante l'edificio che giungeva con gli orti fino a via Larga (attuale via Camillo Cavour) fu destinata alla realizzazione di un edificio del tutto autonomo, funzionale ad accogliere la ricca biblioteca di Francesco Marucelli, per il quale si veda alla scheda relativa al palazzo della biblioteca Marucelliana (via Camillo Cavour 41-45). Acquisito nel 1783 dai Brunaccini, il palazzo fu nell'Ottocento dei Fenzi (1829), importanti banchieri e costruttori della strada ferrata Leopolda e della ferrovia Firenze Livorno. Questi promossero ulteriori interventi alla struttura, ridisegnandone gli interni e intervenendo parzialmente anche sullo stesso fronte. In questo ambito, come testimoniato anche da Federico Fantozzi (1843) venne realizzato nel 1834 "il magnifico cornicione corinzio" su disegno dell'architetto Giuseppe Martelli (ornati in pietra di Luigi Giovannozzi), che ugualmente aveva diretto i lavori per le migliorie interne (quartiere da ballo e arredi, conclusi nel 1840). Nel 1860 risultano affidati all'architetto Mariano Falcini altri lavori di sistemazione interna e, probabilmente, è a questo cantiere che deve essere ricondotto lo scalone, spesso attribuito a Giuseppe Martelli. Acquistato dalla Banca Nazionale Toscana (1890), l'edificio fu oggetto di ulteriori lavori nel 1891 e, su progetto dell'architetto Riccardo Mazzanti, vide la copertura del cortile e la sua trasformazione in sala di operazioni bancarie. Passato ad altre proprietà (ai primi del Novecento Angiolo Pucci lo segnala come appartenente a un certo Isacco Rosselli di Livorno) nel 1971 il complesso fu venduto dall'Università degli Studi e, a partire dal 1975 (a seguito del progressivo deteriorarsi degli elementi lapidei del fronte con conseguente cadute di alcuni elementi del cornicione), si intervenne sia sul prospetto sia sugli spazi interni, con un complesso cantiere di restauro che ha riportato l'edificio ai suoi caratteri seicenteschi e, per gli interni, sette ottocenteschi. Pur tenendo presente le vicissitudini narrate, il fronte del palazzo documenta in effetti ancora oggi del progetto di Gherardo Silvani: organizzato su sette assi, è caratterizzato al terreno da finestre inginocchiate con timpani triangolari, al primo piano con timpani curvilinei e poggianti sul cornicione, al livello superiore pressoché quadrate e trabeate. A qualificare il disegno è tuttavia il grande portale centinato centrale, con terrazzino sovrastante retto da mensoloni con figure grottesche di satiri innestate in capricciose volute (che contrastano piacevolmente con il misurato disegno della facciata), opera di Raffaele Curradi, date da Filippo Baldinucci al 1634 e dallo stesso a lungo elogiate, per il loro apportare "in un tempo stesso, diletto e stupore". Il finestrone che si apre in asse è coronato da uno scudo con l'arme dei Fenzi (d'azzurro, al sinistrocherio di carnagione, vestito di rosso, tenente un giglio di giardino al naturale, e al capo cucito d'Angiò), in sostituzione di un precedente dei Castelli eseguito da Pietro Paolo Anderlini su disegno di Giulio Parigi. Ottocentesco e con un chiaro riferimento alle imprese degli stessi Fenzi è, a fungere da chiave di volta dell'arco del portone, un ovale con una locomotiva, il duomo di Firenze e la torre del Marzocco di Livorno (che si dice su disegno di Giuseppe Poggi), a sostituzione di una precedente aquila bicipite. Nell'interno, al terreno, sono importanti affreschi di Sebastiano Ricci (1706-1707): tra questi, in una sala, Scene di vita romana; in un'altra, alle pareti, le Fatiche d'Ercole e, nella volta, Ercole sale all'Olimpo. Si segnalano inoltre pitture di Antonio Puglieschi e quadrature di Giuseppe Tonelli. Sull'arco del passo carraio posto sull'ala sinistra è uno scudo con l'arme dei Castelli (d'azzurro, alla barca al naturale fluttuante sul mare dello stesso, e accompagnata in capo da una stella a otto punte). Il palazzo è tutelato da vincolo architettonico dal 1933. |
Bibliografia
dettaglio |
Bocchi-Cinelli 1677, p. 561; Ruggieri 1722-1728, III, 1728, tavv. 63-68; Del Bruno 1757, p. 77; Cambiagi 1765, p. 119; Cambiagi 1771, p. 127; Cambiagi 1781, pp. 122-123; Thouar 1841, p. 387; Fantozzi 1842, pp. 464-465; Fantozzi 1843, pp. 86-87, n. 182; Firenze 1845, p. 31; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, IV, 1846, pp. 357, 427; Formigli 1849, p. 34; Firenze 1850, pp. 256-257; Bigazzi 1886, p. 246; Limburger 1910, n. 248; Garneri 1924, p. 238, n. LI; Limburger-Fossi 1968, n. 248; Ginori Lisci 1972, I, pp. 365-372; Firenze 1974, p. 250; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 14-15; Cresti-Zangheri 1978, p. 143; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 145, n. 107; Zucconi 1995, p. 103, n. 152; Cesati 2005, II, p. 579; Firenze 2005, p. 323; Chiara Martelli in Atlante del Barocco 2007, pp. 416-417, n. 118. |
Approfondimenti |
Giacomo Gabardi, Firenze elegante, Firenze, Tipografia Ricci, 1886, pp. 33-40 (Casa Fenzi); "Ricordi di Architettura. Raccolta di ricordi d'arte antica e moderna e di misurazione di monumenti", IV, 1894-1895, tav. III, Antico (Palazzo già sede della Banca Naz.le Toscana, Cariatidi della porta, opera di R. Curradi); Daniels Jeffery, Sebastiano Ricci and the Marucelli, in "The Connoisseur", 1973, 183, pp. 166-179; Il palazzo per la famiglia di Emanuele Fenzi, in La Firenze di Giuseppe Martelli (1792-1876). L'architettura della città fra ragione e storia, catalogo della mostra (Firenze, Museo di Firenze com'era, 29 marzo-25 maggio 1980) a cura di Nancy Wolfers e Paolo Mazzoni, Firenze, Parretti Grafiche, 1980, pp. 49-51; Isabella Bigazzi, Il "bel palazzo" come immagine di un'ascesa sociale. I Castelli e il palazzo di via San Gallo, in "Archivio Storico Italiano", CXLV, 1987, pp. 203-228; Carlo Cresti, L'architettura del Seicento a Firenze, Roma, Newton Compton, 1990, pp. 132-133; Isabella Bigazzi, Zefiro Ciuffoletti, Palazzo Marucelli Fenzi. Guida storico artistica, Firenze, Polistampa, 2002; Patrizia Maccioni, Palazzo Marucelli: la sala di Ercole, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 48-51, tavv. XXXI-XXXV; Marco Betti, Palazzo Marucelli, in Fasto privato. La decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, II, Dal Tardo Barocco al Romanticismo, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir, 2015, pp. 151-164; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 260-261; Riccardo Spinelli, Puntualizzazioni sul soggiorno fiorentino di Sebastiano Ricci e sulla decorazione di Palazzo Marucelli Fenzi, in corso di pubblicazione. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-002853-0000 (veduta dell'insieme della facciata, 1890 circa); ACA-F-002855-0000 (particolare di una arpia del portale, 1890 circa); ACA-F-055796-0000 (portale, 1963). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 49874 (veduta d'insieme del prospetto, 1969); 49875 (particolare del balcone con lo stemma, 1969); 49876 (particolare del portale, 1969); 49877, 49878 (vedute dei prospetti sul cortile interno, 1969); 49879, 49880, 49881, 49882, 49883, 49884, 49885, 49886, 49887, 49888, 49889, 49890, 49891, 49892 (vedute d'insieme e particolari degli spazi interni con riferimento agli ambienti affrescati e decorati, 1969); 76335, 76336, 76337, 76338 (vedute del cornicione, 1975); 76339 (particolare di un rosone del cornicione caduto, 1975); 77795 (veduta d'insieme del prospetto chiuso dai ponteggi, 1975); 77796, 77797, 77798, 77799, 77800, 77801, 77802, 77803, 77804, 77805, 77806, 77807, 77808, 77809, 77810, 77811, 77812, 77813, 77814, 77815, 77816, 77817, 77818, 77819, 77820, 77821, 77822, 77823, 77824, 77825, 77826, 77827 (particolari di elementi lapidei del prospetto decoesi e fratturati, 1975); 78601, 78602, 78603, 78604, 78605, 78606, 78607, 78608, 78609, 78610, 78611, 78612, 78613, 78614, 78615, 78616, 78617, 78618, 78619, 78620, 78621, 78622, 78623, 78624, 78625, 78626, 78627, 78628, 78629, 78630, 78631, 78632, 78633, 78634, 78635, 78636, 78637, 78638, 78639, 78640, 78641, 78642, 78643, 78644 (particolari degli elementi lapidei del prospetto durante l'intervento di integrazione e restauro, 1975); 78675, 78676, 78677, 78678, 78679, 78680, 78681, 78682, 78683, 78684, 78685, 78686, 78687, 78688, 78689, 78690, 78691, 78692 (particolari degli interventi e del cantiere di restauro, 1975); 78693 (veduta d'insieme del cantiere, 1975); 79509, 79510, 79511, 79512, 79513, 79514 (vedute del cantiere di restauro della facciata, 1976); 79916, 79917, 79918, 79919, 79920, 79921, 79922, 79923, 79924, 79925, 79926, 79927, 79928, 79929, 79930 (vedute del cantiere di restauro della facciata, 1976); 80953, 80954, 80955, 80956, 80957, 80958, 80959, 80960, 80961, 80962, 80963, 80964, 80965, 80966, 80967, 80968 (vedute del cantiere di restauro della facciata, 1976); 82438, 82439, 82440, 82441, 82442, 82443, 82444, 82445, 82446 (vedute del cantiere di restauro della facciata, 1976); 83734, 83735, 83736, 83737, 83738, 83739, 83740, 83741, 83742, 83743, 83744, 83745, 83746, 83747, 83748 (vedute del cantiere di restauro della facciata, 1976); 84201, 84202, 84203, 84204, 84205 (vedute del cantiere di restauro, 1976); 85045, 85046, 85047, 85048, 85049, 85050, 85051, 85052, 85053, 85054, 85055, 85056, 85057 (vedute del cantiere di restauro della facciata, 1977); 85810, 85811, 85812, 85813, 85814, 85815, 85816 (vedute del cantiere di restauro della facciata, 1977); 101442, 101443, 101444, 101445, 101446, 101447, 101448, 101449, 101450, 101451, 101452, 101453, 101454, 101455, 101456, 101457, 101458, 101459, 101460, 101461 (vedute del cantiere di restauro, 1979); 107352, 107353, 107355, 107356, 107357, 107358, 107359, 107360, 107361, 107362, 107363, 107364, 107365, 107366, 107367, 107368, 107369, 107370, 107371, 107372, 107373, 107374, 107375, 107376, 107377, 107378, 107379, 107380 (vedute del cantiere di restauro ai prospetti sul cortile e agli spazi interni, 1980); 114791, 114792, 114793 (vedute del cantiere di restauro agli spazi interni, 1982); 125573, 125574, 125575, 125576, 125577, 125578, 125579, 125580, 125581, 125582, 125583, 125584, 125585, 125586, 125587, 125588, 125589, 125590, 125591, 125592, 125593, 125594, 125595, 125596, 125597, 125598, 125599, 125600, 125601, 125602 (vedute degli spazi interni con particolare riferimento alle sale affrescate e decorate, 1983). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Fenzi su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
14/11/2008 |
Data ultima modifica |
07/04/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
23/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
banca, portale, scultura, stemma familiare. |
Localizzazione |
|
|