Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Gino Capponi 26 |
Denominazione |
Palazzo Capponi Farinola |
Altre denominazioni |
Casino Capponi, palazzo di Gino Capponi, palazzo Capponi all'Annunziata |
Affacci |
. |
Proprietà |
Capponi, Capponi Farinola, Fabbri, Contini Bonacossi. |
Architetti - Ingegneri |
Fontana Carlo, Fontana Francesco, Minucci Bartolomeo, Cecchini Alessandro, Ferri Antonio Maria, Ruggieri Ferdinando |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Bonechi Matteo, Ferretti Giovanni Domenico, Cinqui Giovanni, Bimbacci Atanasio, Sagrestani Giovanni Camillo, Lapi Niccolò Francesco, Bozzolini Giovanni Paolo, Bacci Torello. |
Uomini illustri |
Stradano Giovanni, Capponi Gino, Giusti Giuseppe, Fabbri Paolo Egisto. |
Note storiche |
Il palazzo fu eretto per volere del senatore Alessandro Capponi, che nel 1698 aveva qui acquistato una vasta area occupata da una proprietà dei Rimbotti e soprattutto da un casino dei Salviati (ugualmente proprietari del casino nel vicino borgo Pinti), già rinomato per i suoi giardini, ricchi di piante rare ed esotiche, di nicchie, di statue e di vasche. Per la progettazione del grandioso edificio (dopo aver intrapreso alcuni lavori tra il 1700 e il 1701) ci si rivolse all'architetto romano Fontana (la documentazione archivistica non chiarisce se si tratti di Carlo o del figlio Francesco), affidando la direzioni dei lavori in loco a Bartolomeo Minucci che, aperto il nuovo cantiere nel 1702, due anni dopo e fino al 1710 fu sostituito dall'ingegnere Alessandro Cecchini. Il grandioso cantiere, nell'ambito del quale è documentato un intervento di Antonio Maria Ferri chiamato con urgenza per preoccupanti segni di cedimento statico della fabbrica (1713), giunse a parziale compimento nel 1716, anno della morte del senatore Alessandro. Negli anni seguenti, anche con il contributo dell'architetto Ferdinando Ruggieri subentrato al Cecchini, si lavorò essenzialmente al prospetto sul giardino, eseguito negli anni 1736-1741 con un caratteristico disegno ad U. Per molti decenni continuarono le opere di arredamento e di sistemazione interna, e si disegnò il giardino su committenza dei figli di Alessandro, Scipione e Francesco Maria Capponi (1840 ca.). Il risultato fu un palazzo tra i più grandi della città, oltremodo unitario nella rispondenza tra il disegno degli esterni e la decorazione degli interni, riccamente affrescati e decorati parallelamente all'avanzare dei lavori. "L'impianto a forma di U si sviluppa in alzato con connotati legati alla tradizione fiorentina sul settore verso la strada e di retaggio romano nell'affaccio sul retro. Il lungo fronte sulla via Capponi, segnalato, come consueto, in asse centrale dal portale incorniciato, con sovrastanti poggioletto e stemma, affida alle dimensioni eccezionali il suo carattere di monumentalità, mentre decisamente originale si presenta la facciata sul giardino, movimentata da due avancorpi laterali e dal profondo portico che apre il settore centrale a pian terreno. Secondo il costume tipico dell'architettura fiorentina, è all'interno, tuttavia, che si registrano gli episodi formali più eclatanti, come il maestoso scalone ornato di pietrami, fontana e statue, il salone delle feste coronato dalla balconata continua e, più in generale, l'intera decorazione del piano nobile, svolta in un trionfo di busti, marmi, stucchi e dipinti" (Rosamaria Martellacci in Firenze 1992). Nel nuovo palazzo, secondo Federico Fantozzi (1842), rimase incorporata la casa che Giovanni Stradano aveva comprato per sua abitazione nel 1591 e dove era morto nel 1605. Qui abitò Gino Capponi che vi morì nel 1876, e vi morì anche, nel 1850, Giuseppe Giusti. Passato per via ereditaria ai Capponi Farinola, il complesso, dopo essere stato oggetto del restauro della facciata nel 1915, fu acquistato nel 1920 dal collezionista d'arte Paolo Egisto Fabbri jr., per poi passare tra i beni della famiglia Contini Bonacossi e quindi essere frazionato in più proprietà. Nell'interno, come già segnalato, è uno scalone affrescato da Matteo Bonechi (1712 ca.) e sale, al pianterreno e al primo piano, con dipinti murali di settecenteschi fiorentini che comprendono tra l'altro opere di Giovanni Domenico Ferretti, Giovanni Cinqui, Atanasio Bimbacci e Giovanni Camillo Sagrestani (1703-1707), a formare un interessante complesso di pittura e decorazione del tempo. Al 1713 risalgono le ulteriori pitture di Niccolò Lapi nella sala dei Cinque Sentimenti. Delle notevolissime collezioni d'arte che il palazzo conservava nella prima metà dell'Ottocento reca memoria il lungo elenco fornito da Federico Fantozzi che enumera più di 120 quadri nella sua guida del 1842 (tra i quali opere di Andrea del Castagno, Andrea del Sarto, Correggio, Guercino e Pietro da Cortona) mentre per quanto riguarda la collezione Fabbri, unica per le molte tele di Cézanne, reca testimonianza la mostra che proprio attorno a questo nucleo di dipinti è stata tenuta a palazzo Strozzi nel 2007 (ma si veda anche via Cavour 92-94). Da segnalare negli interni anche la nicchia contenente la statua raffigurante Pier Capponi, opera di Torello Bacci (1841), in realtà realizzata dall'artista per il ciclo degli uomini illustri del loggiato degli Uffizi. Sul fronte del palazzo è un grande scudo con l'arme della famiglia, documentato come posto nel 1707 e da porre in relazione a pagamenti effettuati a favore dell'intagliatore Giovanni Paolo Bozzolini. Sempre sul fronte è una lapide posta dal Comune nel 1894 a ricordo di Gino Capponi e di Giuseppe Giusti. Di assoluto rilievo, nel complesso, anche il giardino (comprendente anche una notevole uccelliera con decorazioni a spugne e conchiglie, realizzata tra il 1706 e il 1708), che si estende fino a confinare con quello del palazzo dei Della Gherardesca, da considerare "uno degli esempi più importanti di giardino formale tardo barocco realizzato da privati nel centro storico della città e ancora oggi esistente nonostante il frazionamento del palazzo in più proprietà" (Mario Mencivenni, Massimo de Vico Fallani 2017). Per quanto riguarda gli interventi conservativi recenti si segnala il restauro della facciata che guarda a via Gino Capponi effettuato nel 2008 (ditta esecutrice RAM Restauri Artistici e Monumentali) e quello delle pitture murali a finte architetture del prospetto posteriore (ditta esecutrice RAM Restauri Artistici e Monumentali). Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. |
Bibliografia
dettaglio |
Del Bruno 1757, pp. 43-44; Cambiagi 1765, p. 67; Cambiagi 1771, p. 67; Cambiagi 1781, p. 62; Follini-Rastrelli 1789-1802, III, 1791, pp. 381-384; Thouar 1841, p. 396; Fantozzi 1842, pp. 393-400, n. 149; Fantozzi 1843, p. 193, n. 463; Firenze 1845, p. 89; Formigli 1849, p. 85; Firenze 1850, pp. 337-348; Illustratore fiorentino 1880, pp. 91-94; Elenco 1902, p. 253; Limburger 1910, n. 152; Garneri 1924, p. 209, n. XXI; Limburger-Fossi 1968, n. 152; Ginori Lisci 1972, I, pp. 519-528; Firenze 1974, p. 219; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 197; Cazzato-De Vico Fallani 1981, pp. 28-29; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 161, n. 121; Zucconi 1995, p. 112, n. 170; Cesati 2005, I, p. 125; Firenze 2005, p. 341; Mario Bevilacqua in Atlante del Barocco 2007, p. 408, n. 82; Invernizi 2007, I, p. 104, n. 82; Zoppi 2019, pp. 42-44. |
Approfondimenti |
Facciate che cadono a pezzi, in "Arte e Storia", XXXII, 1913, 10, pp. 313-314; Restauri di monumenti, in "Arte e Storia", XXXIV, 1915, 8, pp. 250-251; Carlo Cresti, L'architettura del Seicento a Firenze, Roma, Newton Compton, 1990, pp. 278-280; Daniela Cinti, Giardini & Giardini. Il verde storico nel centro di Firenze, a cura di Guido Ferrara, Milano, Electa, 1997; Fiorella Facchinetti, Grotta, uccelliera o limonaia: lo sfondo scenico del giardino di Palazzo Capponi, in Artifici d'acque e giardini. la cultura delle grotte e dei ninfei in Italia e in Europa, a cura di Isabella Lapi Ballerini e Litta Maria Medri, Firenze, Centro Di, 1999, pp. 95-106; Giovanni Straffi, La grotta nel giardino di palazzo Capponi, in Sandra Carlini, Elena Marazzi, Lara Mercanti, Giovanni Straffi, Le grotte. Luoghi di delizie tra natura e artificio a Firenze e nel suo territorio, Firenze, Alinea, 2002, pp. 8-13; Lisa Leonelli, Palazzo Capponi all'Annunziata: la fabbrica del marchese Alessandro Capponi, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 116-123, tavv. LXXXVII-XCI; Lisa Leonelli, Palazzo Capponi all'Annunziata, in Fasto privato. La decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, II, Dal Tardo Barocco al Romanticismo, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir, 2015, pp. 165-180; Mario Bencivenni, Massimo de Vico Fallani, in Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. XIII-XV. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: BGA-F-026862-0000, BGA-F-026863-0000 (due vedute di scorcio del prospetto su via Gino Capponi da due diverse angolazioni, 1920-1930); ACA-F-029272-0000 (particolare del finestrone della facciata con lo stemma, 1920-1930); ACA-F-046472-0000 (particolare dell'ingresso, 1920-1930); ACA-F-046471-0000 (veduta del prospetto posteriore verso il giardino, 1920-1930); ACA-F-045724-0000 (veduta del prospetto posteriore, 1930 circa); ACA-F-045725-0000 (veduta dello scalone interno, 1930 circa); ACA-F-046473-0000 (veduta d'insieme della sala da ballo, 1930 circa); ACA-F-044298-0000 (prospetto della serra nel giardino, 1936). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0032069, 0149526 (vedute di scorcio del prospetto su via Gino Capponi). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 9686 (veduta parziale del prospetto principale, 1929 ca.); 6373, 6374, 6375 (vedute del giardino, 1929 ca.). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 172300, 172301, 172302, 172303, 172304, 172305, 172306, 172307, 172308, 172309, 172310, 172311, 172312, 172313, 172314, 172315, 172316, 172317, 172318, 172319, 172320, 172321, 172322 (vedute d'insieme e particolari degli spazi interni, con particolare riferimento alle sale affrescate e decorate, 1994); 172323 (veduta d'insieme del prospetto dell'uccelliera, 1994); 172324, 172325, 172326, 172327, 172328, 172329, 172330, 172331, 172332, 172333, 172334, 172335, 172336, 172337, 172338, 172339, 172340 (vedute d'insieme e particolari degli spazi interni, con particolare riferimento alle sale affrescate e decorate, 1994); 172341, 172342 (statue del giardino, 1994); 172343, 172344, 172345, 172346, 172347, 172348, 172349, 172350, 172351, 172352, 172353, 172354 (vedute d'insieme e particolari degli spazi interni, con particolare riferimento alle sale affrescate e decorate, 1994); 197035, 197036, 197037, 197038, 197039, 197040, 197041, 197042, 197043, 197044, 197045, 197046, 197047, 197048, 197049, 197050, 197051, 197052 (particolari delle decorazioni della grotta del parco, 1998); 197053 (veduta d'insieme del prospetto della grotta del parco, 1998). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo di Gino Capponi su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dal sito della residenza d'epoca (palazzo Capponi dell'Annunziata). |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
14/11/2008 |
Data ultima modifica |
25/11/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
13/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
|
|