Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Giuseppe Giusti 43 |
Denominazione |
Studio Zuccari |
Altre denominazioni |
Casa Zuccari, conservatorio delle Filippine |
Affacci |
. |
Proprietà |
del Sarto, Zuccari, Paggi, Rafanelli, Acquarone, conservatorio delle Suore di San Filippo Neri. |
Architetti - Ingegneri |
Zuccari Federico, Caliterna Luigi. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Andrea del Sarto (Andrea d'Agnolo, d.), Zuccari Federico, Vignali Jacopo, Dolci Carlo, Volterrano (Baldassare Franceschini, d.). |
Note storiche |
Il palazzetto fu progettato (riconfigurandolo su una più antica preesistenza già studio di Andrea del Sarto) come laboratorio e bottega di Federico Zuccari, quando nel 1578 questi si trovava a Firenze per completare gli affreschi della cupola del Duomo iniziati da Giorgio Vasari, avendo già individuata come propria residenza la casa attigua posta in angolo tra via Giusti e via Capponi (si veda a quest'ultima strada il numero civico 22). Nonostante possa essere considerato come porzione della residenza, è sempre stato segnalato dalla letteratura come edificio a se stante, per l'evidente imporsi dell'elaborato fronte rispetto a quelli adiacenti. Non vi è infatti dubbio che questo sia un esempio di architettura manierista quasi unico a Firenze (seppure con richiami a coeve facciate romane), per i caratteri di intellettualistica bizzarria che lo distinguono: in quest'ottica sono da valutare il contrasto pietra-cotto, i singolari bassorilievi scolpiti, l'uso stravagante delle bozze rustiche. Più in particolare la stretta facciata presenta un pianterreno di architettura rustico pittorica, in cui sono liberamente inseriti blocchi di pietra, in parte grezzi in parte con rustici rilievi (forse opera di uno scultore della cerchia giambolognesca, oggi sostituiti da copie) con la rappresentazione degli strumenti di lavoro proprie delle tre arti, architettura, pittura e scultura; il primo piano, in cotto, ha due nicchie e due finestre con timpano spezzato (sugli architravi il nome del pittore e la data), ai lati di un grande riquadro con fondo ad intonaco arricciato, evidentemente preparato per un affresco mai realizzato. Nelle inferriate delle finestre sono gli emblemi personali dell'artista, la stella cometa e il pan di zucchero da cui spuntano sette fiori di zucca. Nell'insieme il fronte si pone quindi come richiamo forte all'attività esercitata dall'artista, e, più che autocelebrativo, può essere interpretato come estesa mostra del tipo di lavori e progetti che qui potevano essere realizzati. Ai tempi di Federico Fantozzi, quando la casa era annessa al conservatorio delle Filippine (ora è di pertinenza del complesso del conservatorio delle Suore di San Filippo Neri, si veda al civico 35 di questa stessa via), l'edificio era "destinato alla educazione di civili fanciulle, e composto di due corpi di fabbrica distinti. Quello che di fuori è bizzarramente architettato, servì di studio ad Andrea del Sarto, e quindi a Federigo Zuccheri che ne furono successivamente i proprietari". Secondo il Baldinucci lo studio servì nel Seicento anche a Jacopo Vignali, Baldassarre Franceschini (Volterrano) e Carlo Dolci. Al 1978-1979 è documentato un intervento di restauro al prospetto e vari lavori agli spazi interni. Nel 2019, a seguito della caduta di alcuni elementi dagli inserti decorativi in pietra (come sopra accennato copie degli originali), la facciata è stata chiusa nella sua parte inferiore da un ponteggio provvisionale ed è in attesa degli opportuni lavori di consolidamento dell'apparato. La casa appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. |
Bibliografia
dettaglio |
Ruggieri 1722-1728, II, 1724, tavv. 78-79; Cambiagi 1771, p. 66-67; Cambiagi 1781, p. 62; Fantozzi 1842, p. 393; Fantozzi 1843, p. 195, n. 468; Firenze 1845, pp. 89-90; Formigli 1849, p. 85; Firenze 1850, pp. 336-337; Bigazzi 1886, pp. 280-281; Elenco 1902, p. 251; Illustratore fiorentino (1906) 1905, pp. 56-58; Limburger 1910, n. 728; Garneri 1924, p. 209, n. XIX; Limburger-Fossi 1968, n. 728; Firenze 1974, p. 219; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 70; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 128-129; Zucconi 1995, p. 93, n. 131; Cesati 2005, I, p. 298; Firenze 2005, p. 341; Adsi 2010, pp. 56-58. |
Approfondimenti |
A. Monti, Si ritorna alle case Zuccari, in "Arti e Lettere", I, 1865, p. 134; B. Gasparoni, La casa di Federico Zuccari, in "Arti e Lettere", I, 1865, p. 330; G. Perroni, Casa degli Zuccheri, 1915; Detlef Heikamp, Federico Zuccari a Firenze: 1575-1579. II. Federico a casa sua, in "Paragone Arte", XVIII, 1967, 207, pp. 3-34; Detlef Heikamp, Le case di Federico Zuccari a Firenze: aggiornamento sulla loro storia e significato, in "Dialoghi di Storia dell'Arte", 1996, 3, pp. 4-31; Detlef Heikamp, Le case di Federico Zuccari a Firenze, in Case di artisti in Toscana, a cura di Roberto Paolo Ciardi, Cinisello Balsamo, Amilcare Pizzi, 1998, pp. 79-137; Laura Corti, Case d'artista, in L'architettura civile in Toscana. Il Cinquecento e il Seicento, a cura di Amerigo Restucci, Cinisello Balsamo (Milano), Amilcare Pizzi, 1999, pp. 115-129, p. 124; Vittorio Santoianni, La casa e lo studio di Federico Zuccari a Firenze, in "Erba d'Arno", 2000, 82, pp. 60-68; Valentina Diara, Federica Galora, La casa fiorentina di Federico Zuccari, in Reverse engineering: un nuovo approccio allo studio dei grandi cicli rinascimentali, a cura di Emile Passignan, Roma, Carocci, 2007, pp. 145-154; Detlef Heikamp, La casa di Federico a Firenze, in Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40 - 1609) e le vendette d'artista, catalogo della mostra (Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, 6 dicembre 2009-28 febbraio 2010) a cura di Cristina Acidini e Elena Capretti, Firenze, Giunti, 2009, pp. 50-61; Elena Capretti, Firenze 1575-1579: l'impresa del Giudizio Universale, le polemiche, la casa di via del Mandorlo, in Ibidem, pp. 122-127; Cristina Acidini, Un episodio fiorentino: le formelle dello Studio Zuccari nella facciata-manifesto, in Ibidem, pp. 164-171. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-029281-0000 (veduta della porzione inferiore della facciata, 1920-1930 circa). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 92129, 92130, 92131, 92132, 92133, 92134, 92135, 92136, 92137, 92138, 92139, 92140, 92141, 92142, 92143, 92144, 92145 (insieme e particolare del prospetto prima dell'intervento di restauro, 1978); 93053, 93054, 93055, 93056, 93057, 93058, 93059, 93060, 93061, 93062, 93063, 93064 (particolari del prospetto durante l'intervento di restauro, 1978); 93184, 93185, 93186, 93187, 93188, 93189, 93190, 93191, 93192, 93193, 93194, 93195, 93196, 93197, 93198, 93199, 93200, 93201, 93202, 93203, 93204, 93205, 93206, 93207, 93208, 93209, 93210 (particolari del prospetto durante l'intervento di restauro con dettagli delle scritte e dei rilievi, 1978); 95262, 95263, 95264, 95265, 95266, 95267, 95268, 95269, 95270, 95271, 95272, 95273, 95274, 95275, 95276, 95277, 95278, 95279, 95280, 95281, 95282, 95283, 95284, 95285, 95286, 95287, 95288, 95289, 95290 (particolari degli interventi agli spazi interni, 1979); 96329, 96330, 96331, 96332, 96333, 96334, 96335, 96336, 96337, 96338 (vedute d'insieme e particolari del prospetto dopo il restauro e la rimozione dei ponteggi, 1979); 97172, 97173, 97174, 97175, 97176, 97177, 97178, 97179, 97180, 97181, 97182, 97183, 97184, 97185 (particolari degli interventi agli spazi interni, 1979). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dal sito del Kunsthistorisches Institut in Florenz dove, oltre a una scheda, è una mostra on-line sulla casa. Altre immagini sono alla voce Via Giuseppe Giusti su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
14/11/2008 |
Data ultima modifica |
11/12/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
15/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
studio di artista, scultura. |
Localizzazione |
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