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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via Ricasoli 42- 44
Denominazione Palazzo Gerini
Altre denominazioni Palazzo da Gagliano
Affacci via degli Alfani 65
Proprietà Da Gagliano, Salviati, Gerini, Gaetani dell'Aquila di Aragona.
Architetti - Ingegneri Baccio d'Agnolo (Bartolomeo Baglioni, d.), Giuliano di Baccio d'Agnolo (Giuliano Baglioni, d.), Ammannati Bartolomeo, Silvani Gherardo, Paoletti Gasparo Maria, Poggi Giuseppe.
Pittori - Scultori - Decoratori Poccetti (Bernardino Barbatelli, d.), Ulivelli Cosimo, Gabbiani Antonio Domenico, Zocchi Giuseppe, Meucci Vincenzo, Sabatelli Luigi, Bezzuoli Giuseppe, Marini Antonio, Gatti Annibale.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Già di proprietà dei Da Gagliano (ai quali presumibilmente si deve la costruzione tra il Quattrocento e il Cinquecento di una già grande dimora che si vuole eretta su progetto di Baccio d'Agnolo), il palazzo pervenne ai Salviati nel 1579. Questi, forse in occasione delle seconde nozze che Antonio Salviati celebrò nel 1593 con Lucrezia Guadagni, promossero importanti lavori di ristrutturazione all'intero palazzo, per i quali si è ipotizzato l'intervento del giovane architetto Gherardo Silvani, e nuove decorazioni interne affidate al Poccetti e alla sua bottega. Passato ai Gerini nel 1650, il palazzo è accuratamente descritto da Giovanni Cinelli (1677) che, prima di elencare le numerosissime opere d'arte conservate negli interni, restituisce la vastità degli spazi e delle decorazioni del palazzo: "di bello, e lodevole disegno, con ornamenti di finestre e porte assai vaghe, e nobile di questa l'abitazione essendo divisata in un buon numero di camere, e con riscontri per due differenti parti: in uno di essi riscontri si veggono sette camere molto acconciamente adornate di pitture e di statue, ed i fregi, e le volte di esse son tutte dipinte a fresco da Bernardino Puccetti, con varie storiettine molto vaghe, e graziose, le quali stanze così dipinte arrivano al numero di 38, che 19 sotto oltre due cortili, ed altrettante al primo piano. In essa casa è ancora un giardinetto assai ben disposto, adornato di sei statue di marmo maggiori del naturale, ed una bella fontana. Salendo poscia al primo piano vi sono le camere corrispondenti a quelle da basso altresì, e fra l'altre cose di stima vi è una ricca Galleria con due altre stanze adornate di statue, e pitture d'artefici di più onorata nominanza, e de' più eccellenti maestri". Severo e grandioso, nello stile di Baccio d'Agnolo, il palazzo ha due entrate laterali e finestre terrene a timpano riconducibili al presunto intervento di Gherardo Silvani. Nel 1752 furono fatte modifiche interne da Gasparo Maria Paoletti (dell'intervento reca in particolare memoria un elegante scalone a doppia rampa). Così Mazzino Fossi (1968): "Secondo il Franceschini, il primo e il secondo piano sono opera di Baccio d'Agnolo o di Giuliano di Baccio. Al posto delle finestre quadrate del mezzanino forse vi era una terrazza come nei palazzi Boutourline, Ginori, Guadagni. Doveva avere una sola porta. La riduzione allo stato attuale il Franceschini l'assegna all'Ammannati. In realtà le due porte possono essere assegnate alla cerchia dell'Ammannati (cfr. con la porta di palazzo Vitali, attribuibile, con il resto, ad un artista che opera nell'ambito dell'Ammannati). E' da escludere che sia opera di Bartolomeo lo stemma Gerini poiché questi entrarono in possesso del palazzo nel 1650. E' molto più giusto pensare, col Carocci, che il rifacimento sia opera di Gherardo Silvani". Secondo Arianna Nizzi Grifi (2007), dell'antico palazzo eretto da Baccio d'Agnolo si conserverebbe solo il cortile interno, mentre il fronte sarebbe frutto dell'intervento promosso dai Salviati alla fine del Cinquecento "per il quale le fonti ipotizzano il nome del giovanissimo Gherardo Silvani". A tali ricostruzioni dei fatti è da aggiungere come il palazzo sia stato interessato da un intervento di Giuseppe Poggi databile agli anni cinquanta dell'Ottocento, che comportò (oltre a una ridistribuzione degli spazi interni) l'ampliamento del fronte sul lato destro, incorporando parte dell'adiacente palazzo già dei Serguidi (si veda al n. 40), pervenuto ai Gerini nel 1798, in modo da raggiungere un'estensione di nove assi per tre piani più un mezzanino sotto tetto. Al centro del fronte è uno scudo sormontato da un mascherone con l'arme dei Gerini (di rosso, a tre catene poste in banda d'oro, e al capo del secondo, caricato di un corno da caccia del primo) accompagnato dal motto "Coelum non animum muto". Negli interni la letteratura segnala una galleria al piano nobile affrescata da Cosimo Ulivelli (1670 ca.), al piano terreno tre affreschi di Antonio Domenico Gabbiani (anni ottanta del Seicento), e ancora pitture murali di Giuseppe Zocchi, tra le quali una Allegoria delle Arti (1759), e di Vincenzo Meucci (1760). Elemento dominante e unificante degli ambienti al piano nobile è comunque l'intervento realizzato da Giuseppe Poggi, con decorazioni pittoriche dovute ai principali pittori del tempo, tra i quali Luigi Sabatelli, Giuseppe Bezzuoli, Antonio Marini e Annibale Gatti. La facciata fu restaurata nel 1938. Si veda anche a via degli Alfani 65, dove il palazzo ha un ulteriore fronte di non trascurabile estensione. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Bibliografia
dettaglio
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 494-504; Del Bruno 1757, p. 27; Cambiagi 1765, p. 42; Cambiagi 1771, p. 42; Cambiagi 1781, p. 38; Fantozzi 1842, pp. 450-451; Fantozzi 1843, p. 148, n. 340; Firenze 1845, p. 72; Formigli 1849, p. 70; Firenze 1850, p. 296; Bigazzi 1886, p. 321; Elenco 1902, p. 254; Illustratore fiorentino (1904) 1903, pp. 104-107; Limburger 1910, n. 280; Garneri 1924, p. 223, n. VI; Limburger-Fossi 1968, n. 280; Ginori Lisci 1972, I, pp. 415-420; Firenze 1974, p. 233; Carla Tomasini Pietramellara in Roselli 1974, p. 82, n. 45; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 230-231; Cesati 2005, II, p. 530; Firenze 2005, p. 366; Arianna Nizzi Grifi in Atlante del Barocco 2007, pp. 414-415, n. 100; Adsi 2009/1, pp. 17-21.
Approfondimenti Giuseppe Poggi, Disegni di fabbriche eseguite per commissione dei particolari, Firenze, 1886-1887; Guido Carocci, Palazzo Gerini in Via Ricasoli, in "Arte e Storia", XVII, 1898, 22, pp. 151-152; Monica Maffioli, Palazzo Gerini, schede in Giuseppe Poggi e Firenze: disegni di architetture e città, catalogo della mostra (Firenze, Sala delle Reali Poste, dicembre 1989-gennaio 1990) a cura di Renzo Manetti e Gabriele Morolli, Firenze, Alinea, 1989, pp. 85-87; Michael Lingohr, Un contributo alla lettura del palazzo da Gagliano a Firenze, temi stilistici o politici nella Firenze del primo Cinquecento?, in Palazzi fiorentini del Rinascimento, "Opus Incertum", II, 2007, 4, pp. 60-69; Anna Laura Nencioni, Palazzo Gerini, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 190-192; Carlotta Lenzi Iacomelli, Vincenzo Meucci (1694-1766), Firenze, Edifir 2014, pp. 220-221; Patrizia Maccioni, Carlotta Lenzi Iacomelli, Palazzo Gerini, in Fasto privato. La decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, II, Dal Tardo Barocco al Romanticismo, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir, 2015, pp. 99-128.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 45694, 45695, 45696 (veduta d'insieme e parziali del prospetto su via Ricasoli, 1969); 45697, 45698 (particolari dei due portali, 1969); 45699 (particolare di una finestra terrena, 1969); 45700 (particolare del timpano di un portale, 1969); 45701 (particolare dello stemma posto in facciata, 1969); 45702, 45703, 45704 (veduta d'insieme e particolari del prospetto su via degli Alfani, 1969); 110026, 110027, 110028, 110029, 110030, 110031, 110032, 110033, 110034, 110035, 110036, 110037, 110038, 110039, 110040, 110041, 110042, 110043, 110044, 110045, 110046, 110047, 110048, 110049, 110050, 110051, 110052, 110053, 110054, 110055, 110056, 110057, 110058, 110059, 110060, 110061, 110062, 110063, 110064 (vedute degli spazi interni con riferimento alle superfici dipinte e decorate, 1981); 110065 (scorcio del vano scale, 1981); 110066 (veduta del cortile, 1981).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Gerini su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE FI0285
ID univoco regionale 90480170352
Data creazione 14/11/2008
Data ultima modifica 07/04/2021
Data ultimo sopralluogo 21/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
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