Quartiere |
Santa Croce / San Giovanni |
Ubicazione |
Via dell'Oriuolo 37- 39- 41 |
Denominazione |
Palazzo della Banca d'Italia |
Altre denominazioni |
. |
Affacci |
borgo degli Albizi 24 |
Proprietà |
Pazzi, Banca d'Italia. |
Architetti - Ingegneri |
Cipolla Antonio, Gatteschi Federico, Gori Giorgio Giuseppe, Chiappi Carlo, Vernuccio Rino, Cammelli Mauro, Michelagnoli Vincenzo, Melucci Piero, Volpe Luigi, Gentili Beatrice, Vaccaro Vincenzo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Bastianini GIovanni, Rivalta Augusto, Magnani Girolamo, Samoggia Luigi, Busi Luigi, Lodi Gaetano. |
Uomini illustri |
Donatello (Donato de' Bardi, d.), Cavour (Camillo Benso, conte di). |
Note storiche |
Il grande edificio sorge nell'area occupata in antico dal così detto orto o paradiso de' Pazzi, un giardino con annessi al quale si accedeva da un portale sormontato da uno scudo con l'arme di famiglia realizzato da Donatello, che si estendeva da borgo degli Albizi (dove erano alcune case della famiglia de' Pazzi per le quali si veda al numero civico 24) fino a quest'ultimo tratto di via dell'Oriolo, allora denominata via Buia, in ragione della strozzatura che si determinava tra le mura del paradiso e le alte case dei Bischeri e dei Guadagni. Ampliata la strada tra il 1860 e il 1861 su progetto dell'ingegnere comunale Federico Gatteschi, negli anni di Firenze Capitale (1865-1871) si scelse l'area per erigere la sede della Banca d'Italia, affidando il progetto all'architetto napoletano Antonio Cipolla, che si ispirò all'architettura rinascimentale cinquecentesca romana, sia per inserirsi in un contesto storico fortemente segnato da edifici di questo periodo, sia in ossequio a un gusto del tempo che, anche al di fuori di Firenze, identificava lo stile neorinascimentale come particolarmente consono agli edifici bancari, esprimendo solidità, austerità e severità. I lavori durarono dal 1865 al 1869 e negli anni successivi, fatti salvi gli iniziali toni critici di alcuni perplessi dalla magniloquenza dell'opera rispetto alla misura e semplicità fiorentina (Cecioni 1871), si dovette comunque riconoscere il grande edificio come "il più cospicuo eretto in Firenze nel nostro secolo" (Franceschini 1886). Sul monumentale fronte, organizzato per ben undici assi per tre piani di notevole altezza, è da rilevare la qualità dei materiali impiegati e la cura delle lavorazioni, come nel caso delle cancellate in ferro e, sulle lunette dei due portoni ai lati del centrale, delle coppie di bimbi nudi seduti su cornucopie ai lati dello stemma del Regno d'Italia, eseguiti da Giovanni Bastianini, al quale si devono tutte le sculture decorative. Entrando negli interni è da segnalare, nel grande androne, la statua in marmo raffigurante Camillo Benso conte di Cavour di Augusto Rivalta (1870). Di particolare pregio lo scalone monumentale con soffitto decorato dallo scenografo Girolamo Magnani, al tempo ben noto per gli interventi realizzati nei più prestigiosi teatri europei (Madrid, Londra) e degli Stati Uniti (Philadelphia, New York) e direttore scenografo del teatro di Parma. Negli ambienti del piano nobile e del secondo piano, oltre al Magnani, lavorarono i decoratori Luigi Samoggia e Luigi Busi. Al piano terreno è ugualmente notevole, per la rappresentatività propria del gusto alto borghese del periodo, la biblioteca Carlo Bombrini, con una sala ottagonale decorata sul soffitto a motivi floreali da Gaetano Lodi. Negli anni immediatamente successivi alla conclusione dei lavori di questo corpo di fabbrica, si deve ipotizzare l'acquisizione da parte della Banca d'Italia anche degli immobili prospicienti borgo degli Albizi, con conseguenti lavori di trasformazione e ammodernamenti, fino a conferire anche a questi il carattere di grande palazzo neorinascimentale (questa volta con una chiara adesione a modelli fiorentini) che ancora oggi mantiene. I collegamenti tra i due edifici, originariamente distinti, si svilupparono nei decenni successivi attraverso molteplici interventi atti a soddisfare contingenti esigenze operative, ma con scarso o nullo valore architettonico e comunque in modo disorganico. A tale situazione fece fronte l'intervento di radicale ristrutturazione della parte centrale del complesso, attuato tra il 1969 e il 1974 e che ha conferito unitarietà al sistema (progettazione architettonica e coordinamento degli architetti Giuseppe Giorgio Gori, Carlo Chiappi e Rino Vernuccio con la collaborazione per la progettazione delle strutture degli ingegneri Mauro Cammelli, Vincenzo Michelagnoli e Piero Melucci). Tornando al fronte su via dell'Oriuolo, si segnalano gli interventi di restauro degli intonaci e dei paramenti lapidei degli anni 1972, 1988 e 1999. Il più recente intervento sulla facciata monumentale, legato a un cantiere protrattosi dal 2011 al 2015 (responsabile unico del procedimento l'ingegnere Luigi Volpe, direttore dei lavori l'architetto Beatrice Gentili, responsabile per la Soprintendenza l'architetto Vincenzo Vaccaro), è ampiamente documentato dalla pubblicazione edita dalla Banca d'Italia nel 2016, alla quale si rimanda per ulteriori approfondimenti. |
Bibliografia
dettaglio |
Burci 1875, pp. 166-167; Carocci 1897, pp. 28-29; Garneri 1924, p. 219, n. LXXIV; Bertarelli 1937, p. 191; Palazzi 1972, p. 195, n. 373; Fanelli 1973, I, p. 431; Firenze 1974, p. 209; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 41; II, 1977, p. 350; Cresti-Zangheri 1978, p. 63; Cozzi 1992, pp. 171-172; Giovanni Straffi in Palazzi 2004, pp. 11-14; Cesati 2005, II, p. 435; Firenze 2005, p. 329; Paolini 2008, p. 33, n. 29, pp. 137-138, n. 206; Paolini (Albizi) 2008, pp. 46-50, n. 22; Paolini 2009, pp. 205-206, n. 286. |
Approfondimenti |
Fabbrica d'un palazzo in Firenze per la Banca Nazionale nel Regno d'Italia, Firenze, Civelli, 1866; Adriano Cecioni, Esser celebri vuol dir esser mediocri, in "Il Giornale Artistico", 6 ottobre 1871, p. 115; Pietro Franceschini, Il palazzo della Banca Nazionale italiana in Firenze, in "Il Nuovo Osservatore Fiorentino", 14 marzo 1886; Antonio P. Torresi, Scultori dell'Accademia. Dizionario biografico di maestri, allievi e soci dell'Accademia di Belle Arti a Firenze (1750-1915), Ferrara, Liberty House, 2000, p. 108; Il palazzo della Banca d'Italia in Firenze, a cura di Aldo Sgarano, Firenze, BI, 2002; Circolo Piero Gobetti, Firenze: percorsi risorgimentali, a cura di Silvestra Bietoletti e Adalberto Scarlino, Firenze, Lucio Pugliese Editore, 2005, p. 27; Giuseppe Giorgio Gori 1906-1969. Inventario analitico dell'archivio conservato presso la Biblioteca di Scienze Tecnologiche, a cura di Gabriella Carapelli, Firenze, Edifir, 2010, pp. 239-246, n. 108; Aldo Sgarano, Il Palazzo della Banca Nazionale nel Regno d'Italia in Firenze, in Girolamo Magnani. La scena e l'ornato per l'Italia unita. Il recupero della camera acustica celebra i 150 anni del Teatro di Fidenza, a cura di Maurizia Bonatti Bacchini, Parma, Monte Università Parma Editore, 2011, pp. 14-21; Paolo Portoghesi, Antonio Cipolla architetto del Risorgimento, Roma, Gangemi, 2012, pp. 72-76; Palazzo della Banca d'Italia a Firenze. Restauro della facciata monumentale, a cura di Cristina Donati, Roma, Banca d'Italia, 2016, con contributi di Vincenzo Vaccaro, Luigi Volpe, Beatrice Gentili et al.; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 79-81. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-002841-0000 (particolare del prospetto su via dell'Oriuolo, 1890 circa); ARC-F-008327-0000 (esterno con veduta panoramica di via dell'Oriuolo, 1940-1950). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 11385 (veduta panoramica della via con la facciata del palazzo su via dell'Oriuolo, 1940). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo della Banca d'Italia (Firenze) su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
A_FI0145 |
ID univoco regionale |
90480170803 |
Data creazione |
15/08/2008 |
Data ultima modifica |
21/11/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
20/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
banca, scultura, stemma familiare. |
Localizzazione |
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