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Scheda Palazzo Gianfigliazzi Masetti Torna ai risultati della ricerca
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Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Lungarno Corsini 2
Denominazione Palazzo Gianfigliazzi Masetti
Altre denominazioni Casa Fonteboni, palazzo Alfieri
Affacci via Tornabuoni 1
Proprietà Ruggerini, Fastelli, Gianfigliazzi, Fonteboni (Fontebuoni), Masetti, Dainelli da Bagnano.
Architetti - Ingegneri Silvani Gherardo, Petrini Francesco.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Foscolo Ugo, Fabre François-Xavier, Madame de Stäel (Anne Louise Germaine Necker, d.), Alfieri Vittorio, Missirini Melchiorre. Ticknor George.
Note storiche L'edificio, già dei Ruggerini e quindi passato ai Fastelli, vanta una prima edificazione trecentesca e quindi una configurazione sotto forma di palazzo attorno alla metà del Quattrocento: secondo i dati raccolti da Brenda Preyer fu il primo ad essere costruito sull'attuale fronte stradale, fino ad allora caratterizzato da case arretrate e segnate da questo lato da terreni delimitati da bassi muri. Acquistato nel 1460 dai Gianfigliazzi (che in questa zona possedevano numerosi edifici compreso quello attiguo al nostro, attualmente segnato con il numero 4) fu oggetto nel Seicento di un intervento su progetto di Gherardo Silvani, volto ad adeguare il palazzo al gusto del tempo (sua la facciata, il terrazzino e la cappella secondo Filippo Baldinucci). Alla fine del Settecento (1792) fu abitazione della contessa Luisa Stolberg d'Albany: in questo periodo qui furono ospiti Ugo Foscolo, il pittore François-Xavier Fabre, Anne Louise Germaine Necker (Madame de Staël) e Vittorio Alfieri, che vi morì nel 1803 (sopra il portone è una memoria con epigrafe di Melchiorre Missirini che ricorda il fatto). Lo stesso Alfieri descrive la casa come "graziosa, benché piccola, posta al lungarno di Mezzogiorno...". Ancora nei primi decenni dell'Ottocento il palazzo, diviso in appartamenti, risulta affittato a ospiti selezionati, così come è documentato con lo scrittore e storico della letteratura americano George Ticknor, qui nel 1818 e ancora nel 1836. Nuovi e importanti lavori di trasformazione furono promossi nell'Ottocento (un cantiere, presumibilmente diretto dall'architetto Francesco Petrini, è documentato nel 1846), quando l'edificio fu ampliato da entrambi i lati, rialzato e sostanzialmente modificato fino a configurarlo nei termini odierni. Nel 1906 fu restaurata la facciata. Nel 1936 furono allargati tre sporti di negozio. Fino a tutto il 2011 ha ospitato il consolato inglese a Firenze. Sul fronte è uno stemma moderno dei Dainelli da Bagnano. Si vedano anche, in ragione della comune proprietà, lungarno Corsini 4 e via Tornabuoni 1. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. N.B. Gli importanti dati resi noti da Brenda Preyer nel saggio sul palazzo edito nel 2004 non sono stati ancora oggetto di esame ai fini della revisione di questa scheda: si rimanda quindi alla pubblicazione indicata in bibliografia per una esaustiva trattazione delle vicende della fabbrica nel tempo.
Bibliografia
dettaglio
Zocchi 1744, tav. VI; Fantozzi 1842, p. 565; Fantozzi 1843, p. 48, n. 82; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, III, 1846, p. 543; IV, 1846, p. 368; Formigli 1849, p. 136; Firenze 1850, p. 155; Bigazzi 1886, p. 76; Carocci 1897, p. 44; Elenco 1902, p. 253 (ripetuto a p. 254); Limburger 1910, n. 292; Illustratore fiorentino (1912) 1911, pp. 95-101; Garneri 1924, pp. 114-115, n. LIX; Limburger-Fossi 1968, n. 292; Palazzi 1972, p. 145, n. 258; Firenze 1974, p. 290; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, pp. 270-271; Cresti-Zangheri 1978, p. 184; Zocchi-Mason 1981, pp. 42-43; Cesati 2005, I, p. 189; Firenze 2005, p. 430; Chiara Martelli in Atlante del Barocco 2007, p. 415, n. 102; Invernizi 2007, I, p. 144, n. 120; Paolini 2013, p. 125.
Approfondimenti Annelie de Palma, Paola Luciani, Un album inedito di metà Ottocento: l'illustrazione di palazzo Masetti sul Lungarno, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XXXII, 1988, 1/2, pp. 295-322; Guido Santati, Alfieri e Firenze: dai viaggi letterari alla fuga nella classicità, in Alfieri in Toscana, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Firenze 19-21 ottobre 2000) a cura di Gino Tellini e Roberta Turchi, Firenze, Leo S. Olschki, 2002, pp. 737-755; Brenda Preyer, Around and In the Gianfigliazzi Palace in Florence: Developments on lungarno Corsini in the 15th and 16th Centuries, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XLVIII, 2004 (2005), 1/2, pp. 55-104.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: AVQ-A-003862-0006 (veduta di scorcio del lungarno con prospetto del palazzo, 1870 circa), ACA-F-003115-0000 (veduta di scorcio di questo tratto del lungarno con prospetto del palazzo, 1890 circa). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 6911, 6912, 6913 (vedute d'insieme di questo tratto del lungarno con il prospetto del palazzo, 1945 circa).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Gianfigliazzi su Wikipedia.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 16/11/2008
Data ultima modifica 06/10/2020
Data ultimo sopralluogo 20/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags lapide, stemma familiare, comunità straniera (francese, americano).
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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