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Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via San Gallo 33- 35
Denominazione Palazzo Pucci
Altre denominazioni Palazzo Le Monnier, palazzo Paoletti
Affacci via Santa Reparata 12D
Proprietà Pucci, Bossi Pucci, Modigliani Rossi, Le Monnier, Paoletti.
Architetti - Ingegneri Marcellini Carlo Andrea.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Melani Domenico, Le Monnier Felice, De Robertis Giuseppe.
Note storiche Il palazzo attuale risulta costruito nel 1775 nel luogo dove si trovava, dal 1506, un edificio di una compagnia della Purificazione, acquistato e ricostruito "splendidamente di pianta" (Manni 1778) tra il 1686 e il 1687 per farne sede della Congregazione dei Servi de' Poveri di Cristo, finalizzata a istituire nel luogo (già segnato dalla presenza del complesso dei Pretoni) un ostello per i pellegrini posto sotto il nome di ospizio della Santissima Conversazione di Gesù Maria e Giuseppe noto come ospizio del Melani. La denominazione popolare traeva nome dal musicista fiorentino conte Domenico Melani che, anche grazie ai contributi concessi dal granduca Cosimo III, ne aveva finanziato l'erezione affidandola all'architetto Carlo Marcellini. Soppresso l'istituto nel 1773 l'edificio fu ridotto a civile abitazione che, negli anni di Federico Fantozzi (1843), era proprietà dei Pucci per passare poco dopo nelle disponibilità dei Modigliani Rossi. Nel 1861 il palazzo fu acquistato da Felice Le Monnier, tipografo editore francese, che ne fece la sede della sua casa editrice eleggendo Firenze a sua seconda Patria. A questo periodo risale una generale riconfigurazione dell'immobile e anche della facciata, soprattutto per quanto riguarda il primo piano, contrassegnato da un finto bugnato. Così ricorda quegli anni Angiolo Pucci: "Circa il 1860 (il palazzo) fu venduto a Felice Le Monnier che vi fece delle riduzioni: tolse una delle branche della doppia scala, impiantò la tipografia e lungo la via S, Reparata costruì un nuovo stanzone per i librai. La tipografia impiantata in questo palazzo dal Le Monnier acquistò fama mondiale, come la casa editrice di tante opere tanto di antichi che di moderni scrittori. Alla morte del Le Monnier si costituì una società editrice che continuò la tradizione della vecchia casa". Nell'edificio ebbe tra l'altro sede per circa ottant'anni la Libreria Le Monnier, aperta nel 1926 e chiusa nell'aprile del 2007. Negli ambienti destinati a civili abitazioni abitò dal 1945 sino alla morte nel 1963 il critico letterario e professore di letteratura italiana presso l'Università di Firenze Giuseppe De Robertis (Cecconi 2009). Attualmente l'edificio ospita un residence e alcuni edifici commerciali. Uno di questi ambienti, ora ristorante, con volta affrescata, ospitava un piccolo teatro. Sul fronte è una lapide con il ritratto di Felice Le Monnier, posta nel 1909, che ricorda il "maestro nell'arte tipografica" a venticinque anni dalla morte. Sempre a Felice Le Monnier allude lo scudo posto al centro della facciata sul balcone del primo piano. Per quanto concerne gli interni si segnala l'ampio vano di ingresso dove si trova lo scalone monumentale, nobilitato da urne classicheggianti, statue in finto marmo entro nicchie e due busti. Si veda anche a via Santa Reparata 12D
Bibliografia
dettaglio
Fantozzi 1842, pp. 447-448; Fantozzi 1843, pp. 83-84, n. 173; Firenze 1845, p. 32; Formigli 1849, p. 35; Firenze 1850, p. 259; Passerini 1853, pp. 123-125; Limburger 1910, n. 588; Garneri 1924, p. 235, n. XLVI; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 15-16; III, 1978, p. 216; Negozi storici 2000, p. 77; Cesati 2005, II, p. 580; Invernizi 2007, II, p. 421, n. 376; Cecconi 2009, p. 90; Fantozzi Micali-Lolli 2016, p. 135.
Approfondimenti Domenico Maria Manni, Osservazioni istoriche circa i sigilli antichi de' secoli bassi, tomo XXVI, Firenze, Giuseppe Vanni, 1778, pp. 5-27 (sull'ospizio del Melani): Circolo Piero Gobetti, Firenze: percorsi risorgimentali, a cura di Silvestra Bietoletti e Adalberto Scarlino, Firenze, Lucio Pugliese Editore, 2005, p. 26; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 285.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Le Monnier su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 11/12/2008
Data ultima modifica 08/12/2021
Data ultimo sopralluogo 23/04/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags teatro, libreria, esercizio storico, lapide, stemma familiare.
Localizzazione
Contatti note tecniche e legali
 
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