Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via delle Ruote 39 |
Denominazione |
Casa di Santi di Tito |
Altre denominazioni |
Casa Baci |
Affacci |
. |
Proprietà |
Titi, Baci, Pettini Burresi, Venerabile Arcicofraternita della Misericordia. |
Architetti - Ingegneri |
Santi di Tito. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Santi di Tito. |
Note storiche |
La casa risulta costruita dal pittore e architetto Santi di Tito come propria abitazione, presumibilmente attorno al 1580, dopo l'acquisto fatto nel 1578 delle due case qui preesistenti: oltre a quanto riportato dalla tradizione, l'identificazione è confermata dalla descrizione della inconsueta porta dell'edificio offerta da Filippo Baldinucci, che la dice "fatta a sbieco, e con buona centinatura". Federico Fantozzi, nel segnalarla nella sua guida del 1842, precisa che qui l'artista morì nel 1603 e che "nelle sue stanze terrene vedonsi alquanti sfondi nelle volte, dipinti di sua mano", opere che già Garneri (1924) documenta non essere più visibili ai suoi tempi. Per quanto riguarda la facciata, che è da considerarsi l'unico elemento della fabbrica non alterato dai lavori successivi, "due ordini di finestre vi corrono, al primo e al secondo piano: finestre che, se pure son disegnate con buone proporzioni, non sono tuttavia indice di un'ispirazione molto elevata... I motivi ornamentali di maggior rilievo si riscontrano nella porta principale che il Baldinucci loda assai per essere fatta a sbieco e con 'buona centinatura'. E' interessante, infatti, osservare come gli stipiti della porta, in luogo di formare un angolo retto con la linea della facciata, siano posti obliquamente in modo che, anche ad una osservazione rigidamente prospettica, danno l'impressione che la porta sia vista di scorcio. Tale strana concezione che troveremo più volte nell'opera del Nostro, fino quasi a diventare una consuetudine, più che derivante da un effettivo bisogno architettonico, dalla necessità cioè di accordare con la linea esterna dell'edificio un andito o un corridoio costruito diagonalmente, è forse da attribuirsi a un capriccio, una bizzarria dell'architetto. La decorazione della porta, di un disegno veramente ottimo, con una serie di modanature, di cornici, di scanalature seguenti il ritmo delle cornici stesse e dell'arco, col timpano reggente la targa e con l'elegante mensola centrale, ricerca e realizza notevoli effetti chiaroscurali, improntando l'insieme di una grazia armoniosa" (Chiarelli 1939). Sul portale è uno scudo con un'arme caratterizzata da una banda, non leggibile per l'erosione della pietra ma presumibilmente identificabile con quella dei Titi di Sansepolcro (troncato: nel primo scaccato di rosso e d'argento; nel secondo d'azzurro, alla banda d'argento caricata di tre rose di rosso). Nel 1947 fu apposta sul fronte, in corrispondenza dell'ingresso a destra segnato dal numero 27 rosso, una lapide in ricordo dell'artista. Per una ricostruzione dell'organizzazione degli spazi interni al tempo dell'erezione della casa e per le trasformazioni compiute nel Seicento quando l'immobile era proprietà Baci, (oltre che per ulteriori notizie sulle vicende occorse nel tempo alla fabbrica), si veda l'ampio saggio di Rosy Mattatelli (2014). |
Bibliografia
dettaglio |
Del Bruno 1757, p. 78; Cambiagi 1765, p. 123; Cambiagi 1771, p. 132; Cambiagi 1781, p. 127; Fantozzi 1842, p. 494, n. 225; Fantozzi 1843, p. 82, n. 170; Baldinucci-Ranalli 1845-1847, II, 1846, p. 545; Firenze 1850, p. 530; Bigazzi 1886, p. X; Limburger 1910, n. 685; Garneri 1924, p. 235, n. XLII; Limburger-Fossi 1968, n. 685; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 288; Cesati 2005, II, p. 545; Invernizi 2007, II, p. 408, n. 365. |
Approfondimenti |
Renzo Chiarelli, Contributi a Santi di Tito architetto, in "Rivista d'Arte", XXI, 1939, pp. 126-155; Laura Corti, Case d'artista, in L'architettura civile in Toscana. Il Cinquecento e il Seicento, a cura di Amerigo Restucci, Cinisello Balsamo (Milano), Amilcare Pizzi, 1999, pp. 115-129, p. 118; Rosy Mattatelli, La casa di Santi di Tito in via delle Ruote: dimensione abitativa, arte e vita quotidiana di un artista a Firenze tra XVI e XVII secolo, in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 2013 (2014), 22, pp. 344-355. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
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Data creazione |
11/12/2008 |
Data ultima modifica |
11/12/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
lapide, stemma familiare. |
Localizzazione |
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