Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via dei Servi 3- 5 |
Denominazione |
Palazzo Incontri Piccolellis |
Altre denominazioni |
Casa Baglioni |
Affacci |
via de' Pucci 1 |
Proprietà |
Medici, Arte del Cambio, Vespucci, Salviati, Bartolini Salimbeni, Ridolfi, Baglioni, Monte Comune, Incontri, de Piccolellis, Masi, Desii, Società Immobiliare L'Apparita, Immobiliare Incontri, Cassa di Risparmio di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Incontri Lodovico, Parigi Giulio, Coccapani Giovanni, Falconieri Paolo, Tacca Ferdinando, del Bianco Raffaello, Mazzuoli Francesco, Poggi Giuseppe, Gurrieri Francesco, Fraticelli Paolo, De Vita Maurizio. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Botti Rinaldo, Del Moro Lorenzo, Gabbiani Antonio Domenico, Catani Antonio. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
"Fra i palazzi più grandi di Firenze, questo che fu degl'Incontri è uno di quelli che meglio rappresentano il carattere, il sentimento dell'architettura toscana del XVII secolo. Grandioso e severo nella massa, esso ha quella gravità e quella esuberanza di rilievi propria dell'arte di quei tempi che si manteneva sempre corretta nelle linee generali, sempre armoniosa nelle singole parti". Così Guido Carocci segnalava l'edificio nell'Illustratore fiorentino del 1907, ricostruendone sinteticamente la storia. In origine erano in questo luogo, a segnare la cantonata tra via de' Pucci e via dei Servi, una casa grande e due case più piccole che fino ai primi del Quattrocento erano possesso della famiglia Medici. Queste, già unificate attorno al 1469 in un'unica 'casa grande', furono cedute all'Arte del Cambio e quindi alienate ai Vespucci. Da questi il palazzo passò ai Salviati (1533), quindi ai Bartolini Salimbeni (1564) e per via ereditaria ai Ridolfi. Dopo essere stato della famiglia Baglioni e, per far fronte ai vari debiti, del Monte Comune, fu acquistato nel 1676 dal cavalier Lodovico Incontri di Volterra, peraltro formatosi come architetto sotto Giulio Parigi e Giovanni Coccapani. Questi, dopo aver acquistato altre case confinanti, lo trasformò su proprio progetto nelle forme attuali, coadiuvato nel cantiere da Paolo Falconieri e Ferdinando Tacca e guidato da perizie e limitati interventi di Raffaello del Bianco e Francesco Mazzuoli. Il palazzo era sostanzialmente terminato nel 1678, data nella quale fu concessa la licenza per la costruzione dei terrazzini sopra i due portoni. Così definito il palazzo fu abitato dalla famiglia Incontri senza che intervenissero significative modifiche fino al 1853, quando - al fine di dotarlo di comodità che ne consentissero l'affitto - fu realizzato un esteso intervento di ristrutturazione su progetto e direzione di Giuseppe Poggi, terminato nel 1857. Grazie al possesso di alcune case adiacenti, la proprietà si arricchì così in questi anni di una scuderia, di un accesso per carrozze, di nuove stanze e dell'immobile su via de' Servi segnato col numero 3. Sono riconducibili al Poggi anche lo scalone principale del palazzo e il vestibolo del primo piano. Acquistato dai de Piccolellis nel 1894 l'edificio fu venduto da questi nel 1941 a Donatello Masi e Umberto Desii, per passare poi in mano a una società immobiliare. A seguito della caduta di una porzione del terrazzo su via de' Servi e alla conseguente intimazione di restauro, la proprietà fu oggetto di un accurato intervento su progetto dello Studio Gurrieri con la collaborazione di Paolo Fraticelli e Maurizio De Vita, attuato tra il 1988 e il 1989. Tra il 1993 e il 1995 buona parte del palazzo (compresi gli ambienti di rappresentanza) fu acquistato dalla Cassa di Risparmio di Firenze. "La definizione dei due prospetti, con piano terra con portali a bugnato sormontati da balcone, piano nobile con finestre timpanate, secondo piano e mezzanino superiore con piccole aperture a oculo, cantonale bugnato con grande stemma in corrispondenza del piano nobile, e degli interni, avvenne attraverso un attento confronto tra modelli architettonici fiorentini (con la decisione di riproporre le incorniciature a bugnato di palazzo Guadagni dell'Opera), e romani (dimensioni di scale, finestre e portali interni)" (Bevilacqua 2007). Per quanto concerne il fronte di via de' Servi questo si sviluppa su tre piani per cinque assi. Sulla cantonata si impone un grande scudo con l'arme della famiglia Incontri (d'azzurro, alla banda diminuita d'oro accostata da due leoni leoparditi dello stesso). Dell'antico edificio precedente alla proprietà Incontri rimane in particolare il cortile, dove peraltro ancora si apprezza l'arme della famiglia Salviati nei peducci del cortile. Negli interni permangono poi significative testimonianze pittoriche negli ambienti di rappresentanza, come accade con gli affreschi con quadrature del salone a doppia altezza, opera di Rinaldo Botti e Lorenzo Del Moro (1702) e con la volta della piccola galleria raffigurante il Convito degli Dei, ultima opera incompiuta di Antonio Domenico Gabbiani che, "mentre dipingeva la volta della sala di questo palazzo cadde, e tre giorni dopo morì l'anno 1726" (Fantozzi 1843). Sempre al piano nobile si segnalano varie sale decorate con pitture neoclassiche realizzate tra il 1806 e il 1809 da Luigi Catani. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. |
Bibliografia
dettaglio |
Del Bruno 1757, p. 27; Cambiagi 1765, p. 42; Cambiagi 1771, p. 43; Cambiagi 1781, p. 39; Thouar 1841, p. 394; Fantozzi 1842, p. 381; Fantozzi 1843, p. 147, n. 334; Firenze 1845, p. 26; Formigli 1849, p. 29; Firenze 1850, p. 248; Illustratore fiorentino 1880, pp. 46-47; Elenco 1902, p. 254; Illustratore fiorentino (1907) 1906, pp. 109-110; Limburger 1910, n. 363; Garneri 1924, p. 193, n. I; Ginori Lisci 1972, I, pp. 427-432; Giorgio Di Battista in Roselli 1974, p. 70, n. 30; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 195-196; IV, 1978, p. 23; Vannucci 1995, pp. 186-190; Cesati 2005, II, p. 513; Firenze 2005, p. 366; Mario Bevilacqua in Atlante del Barocco 2007, p. 416, n. 112. |
Approfondimenti |
Giacomo Gabardi, Firenze elegante, Firenze, Tipografia Ricci, 1886, pp. 13-23 (Casa Piccolellis); Palazzo Incontri, a cura di Emanuele Barletti, Firenze, Banca CR, 2007 (saggi di Emanuele Barletti, Mario Bevilacqua, Marco Calafati, Francesco Gurrieri et al.); Lisa Leonelli, Palazzo Incontri: il salone di Lorenzo Del Moro e Rinaldo Botti, in Fasto privato: la decorazione murale in palazzi e ville di famiglie fiorentine, I, a cura di Mina Gregori e Mara Visonà, Firenze, Edifir per l'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, 2012, pp. 74-79, tavv. XLIII-LI. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: ACA-F-055802-0000 (porzione della facciata su via dei Servi in una veduta di scorcio di via de' Pucci, 1963). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Incontri su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
30/12/2008 |
Data ultima modifica |
16/05/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
06/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Localizzazione |
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