Quartiere |
Santa Maria Novella |
Ubicazione |
Piazza della Repubblica 2- 3- 4 |
Denominazione |
Palazzo delle Giubbe Rosse |
Altre denominazioni |
. |
Affacci |
via Calimala, via Pellicceria, via di San Miniato fra le Torri |
Proprietà |
Nessun dato rilevato. |
Architetti - Ingegneri |
Del Lungo Torquato, Michelucci Giovanni. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Montale Eugenio, Rosai Ottone, Gide André, Rosso Medardo, Craig Gordon, Papini Giovanni, Soffici Ardengo, Palazzeschi Aldo, Marinetti Filippo Tommaso, Campana Dino, Vittorini Elio, Landolfi Tommaso, Bueno Antonio, Loffredo Silvio. |
Note storiche |
Il palazzo fu eretto negli anni del 'risanamento' dell'antica area del Mercato Vecchio (1885-1895) su progetto dell'architetto Torquato Del Lungo. E' un grande edificio di sobria architettura (purtroppo mortificato dalle troppe insegne luminose) che determina interamente questo lato della piazza, con un corpo centrale classicheggiante e due ali per complessivi undici assi organizzati su quattro piani più un mezzanino e un corpo in soprelevazione, decisamente speculare rispetto all'altro palazzo posto dal lato opposto (si veda al numero 6) che tuttavia si distingue per maggior ricchezza e ampiezza degli spazi interni, oltre che per il recente restauro (per quanto riguarda il nostro si segnala comunque il rifacimento delle facciate nel corso del 2014 dal lato verso via Pellicceria e della porzione a destra che guarda alla piazza). Nel palazzo vi ha tra l'altro sede il caffè storico delle Giubbe Rosse (già birreria Fratelli Reininghaus, aperta nel 1897 poco dopo la conclusione dei lavori di costruzione dell'immobile), così battezzato dal colore delle giacche dei camerieri, la cui importanza è legata all'epoca del Futurismo e di Lacerba, quando il caffè divenne il più vivace cenacolo letterario e artistico di Firenze. Mantenne questo carattere fino all'ultima guerra, quando ai suoi tavoli si incontravano i rappresentanti dell'Ermetismo, attorno a Eugenio Montale, e i giovani pittori fiorentini, intorno a Ottone Rosai. Caffè letterario per eccellenza, dagli anni della sua nascita come birreria Reininghaus a oggi ha visto sedere ai suoi tavolini personalità quali André Gide, Medardo Rosso, Gordon Craig, Giovanni Papini, Ardengo Soffici, Aldo Palazzeschi, Filippo Tommaso Marinetti, Dino Campana, Elio Vittorini, Tommaso Landolfi, Antonio Bueno, Silvio Loffredo e molti altri. A fronte di questa storia si tenga presente come nel dicembre 2018 il Tribunale di Firenze abbia dichiarato il fallimento della società che gestiva il locale con conseguente rischio di chiusura dello storico locale, rischio scongiurato grazie all'acquisto nell'estate del 2019 da parte di Scudieri International Srl, società di proprietà di Silenia Spa, entrambe con sede in Firenze. Contestualmente, a salvaguardia del luogo, la locale Soprintendenza ha emesso un vincolo sottolineando come il locale "rappresenti una testimonianza tangibile dell'atmosfera e del fervore intellettuali che animavano Firenze nel corso del Novecento", e costituisca di conseguenza "un forte valore identitario". Nel breve ingresso del portone segnato con il numero 2 è uno scudo con un'arme non identificata (d'azzurro, al destrocherio armato al naturale, impugnante una spada bassa d'oro, il tutto accompagnato in capo da una stella d'oro). A fianco è il caffè pasticceria Donnini, anche questo esercizio storico fiorentino, fondato nel 1894 e all'origine vivace cenacolo letterario: per la saletta interna, nel 1953, Giovanni Michelucci disegnò la sedia con schienale 'scapolare' e altri arredi, andati distrutti durante l'alluvione del 1966. La porzione dell'edificio che guarda a via San Miniato fra le Torri ingloba un antico edificio, testimonianza delle fabbriche che un tempo segnavano questa zona della città. |
Bibliografia
dettaglio |
Palazzi 1972, p. 85, n. 151; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 225; Salvadori Guidi 1996, p. 43, n. 58. |
Approfondimenti |
Saletta del caffè Donnini, in Leonardo Lugli, Giovanni Michelucci. Il pensiero e le opere, Bologna, Pàtron, 1966, p. 86; Teresa Spignoli, Caffè letterari a Firenze, Firenze, Polistampa, 2009, pp. 45-66 (Le Giubbe Rosse); Sylvie Jourdan, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 38-40 (Caffè Giubbe Rosse); Giovanni Spano, Le Giubbe Rosse sono fallite, è la fine di un'epoca, in "La Nazione" Firenze, 22 dicembre 2018; Giubbe Rosse: Scudieri acquista lo storico caffè letterario, in "La Nazione" Firenze, 25 luglio 2019; Firenze, le Giubbe Rosse pronte a riaprire in primavera, in "La Repubblica" Firenze, 1 ottobre 2019. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: CAL-F-004475-0000 (prospetto su piazza della Repubblica, 1996). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 182867, 182868, 182869 (riproduzioni di fotografie a documentare gli arredi del caffè Donnini negli anni Cinquanta, 1995). |
Risorse in rete |
Sul caffè delle Giubbe Rosse sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Caffè delle Giubbe Rosse su Wikipedia. Sul caffé Donnini si veda al sito ufficiale dell'esercizio con galleria fotografica storica. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
15/01/2009 |
Data ultima modifica |
15/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/03/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
esercizio storico, sala da caffè. |
Localizzazione |
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