Scheda Residenza dell'Opera di Santa Maria del Fiore

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via della Canonica 1
Denominazione Residenza dell'Opera di Santa Maria del Fiore
Altre denominazioni Casa Arcidiaconale
Affacci via delle Oche 14r- 16r- 18r- 20r
Proprietà Visdomini (Bisdomini), Cortigiani, Opera di Santa Maria del Fiore.
Architetti - Ingegneri Andrea Pisano (Andrea da Pontedera, d.), De Fabris Emilio, Del Moro Luigi, Castellucci Giuseppe, Boni Gastone, Manetti Riccardo, Zangheri Luigi, Ceni Leonardo, Palterer David.
Pittori - Scultori - Decoratori Spigaglia Carlo.
Uomini illustri Zuccari Federico, Ammirato Scipione, De Fabris Emilio, Roster Giacomo.
Note storiche "L'edificio, che faceva corpo con il palazzo corrispondente di via delle Oche, appartenne fin da tempo remoto ai Visdomini, dai quali passò ai Cortigiani loro consorti. Ai primi del XV secolo venne acquistato dagli Operai di Santa Maria del Fiore e incorporato nella 'chiusura' della canonica. Lo stabile è purtroppo intonacato all'esterno, ma risulta di antichissima costruzione. Ha la parte della facciata sporgente sopra mensole e puntoni di legno. La porta d'ingresso, ad arco a piccolo sesto, ha decorazioni semplici di pietrame di carattere cinquecentesco" (Marcello Jacorossi in Palazzi 1972). Più in particolare: l'avvio dei lavori per la realizzazione in questo luogo della nuova canonica della Cattedrale (vista la distruzione della vecchia per fare spazio alla costruzione del Duomo) risalirebbe al 1340, presumibilmente con il coinvolgimento diretto di Andrea Pisano, architetto dell'Opera. Nel 1461 l'edificio (compresa la torre di pertinenza del palazzo già Visdomini per cui si veda a via delle Oche) fu concesso per abitazione all'Arcidiacono del Capitolo fiorentino, carica istituita in quello stesso anno da papa Pio II, e con tale destinazione rimase fino al 1867. Del passaggio nel tempo dei vari prelati testimonia la presenza negli ambienti terreni di vari stemmi delle famiglie Minerbetti e Strozzi. La possibilità da parte degli Arcidiaconi di ospitare e appigionare parte degli ambienti portò comunque a legare il luogo anche ad altri illustri personaggi: qui abitarono, ad esempio, il pittore Federico Zuccari (1576-1579) negli anni in cui lavorava agli affreschi della cupola del Duomo, e Scipione Ammirato (1596-1598). Rientrato in possesso dell'Opera nel 1867, il complesso fu interessato nel 1870 da un progetto di restauro affidato a Emilio De Fabris, che tuttavia si concretizzò solo nel 1884, diretto da Luigi Del Moro e in particolare volto al ripristino della facciata su via delle Oche (si veda a palazzo de' Visdomini) per la quale si provvide a realizzare la decorazione a bozze a graffito affidata al pittore e riquadratore Carlo Spigaglia. Nel frattempo parte dei locali furono affittati allo stesso Emilio De Fabris (1875), quindi un ampio quartiere all'architetto Giacomo Roster (1884). Nel 1916 si intervenne sulla porzione del complesso prospiciente via della Canonica (presumibilmente con il coinvolgimento dell'architetto Giuseppe Castellucci) e, nello stesso anno, si lavorò anche sul corpo dell'antica torre. Nel 1931 gli ambienti furono affittati al Sindacato Regionale Fascista Giornalisti e nel 1940 al circolo Dopolavoro Autoferrotranvieri Fiorentini. Nel 1940, su intimazione del Comune di Firenze, fu ripristinata la facciata di via della Canonica (progetto e direzione dei lavori dell'architetto Gastone Boni). Nel 1985 il complesso fu individuato come nuova sede dell'Opera di Santa Maria del Fiore (già in piazza del Duomo 8) e recuperato con un cantiere aperto nel 1985 e chiuso nel 1988, su progetto di massima dell'architetto Riccardo Manetti e successivo progetto esecutivo dell'architetto Luigi Zangheri, con la collaborazione dell'ingegnere Leonardo Ceni (consolidamento strutturale) e dell'architetto David Palterer (allestimenti interni). Dei lavori, premiati dalla Fondazione Giulio Marchi nel 1992, rendono ampiamente conto le pubblicazioni date alle stampe nel 1989 e nel 1992 indicate in bibliografia. All'esterno, nel serraglio dell'arco, è un'insegna con l'Agnus Dei, arme dei Consoli dell'Arte della Lana preposti alla fabbrica del Duomo.
Bibliografia Palazzi 1972, p. 60, n. 96; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 186; Fantozzi Micali-Lolli 2016, p. 74.
Approfondimenti Enzo Settesoldi, Luigi Zangheri, Enzo Viciani, La nuova residenza dell'Opera di S. Maria del Fiore, Firenze, La Mandragora, 1989; Luigi Zangheri, David Palterer, Sede dell'Opera di Santa Maria del Fiore, in Due Restauri 1991, Centro Di per Fondazione Giulio Marchi, 1992, pp. 45-78.
Documentazione fotografica Nessun dato rilevato.
Risorse in rete Nessun dato rilevato.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 03/06/2009
Data ultima modifica 07/05/2021
Data ultimo sopralluogo 02/09/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags pietrino.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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