Note storiche |
Difficile non immaginare in antico, anche qui, una proprietà della famiglia Bardi, tanto questo tratto di via è segnato dalle memorie del nobile casato. L'edificio che oggi si presenta ai nostri occhi, già aperto alla luce del lungarno, mostra tuttavia caratteri riconducibili ai primi decenni del Quattrocento, con il terreno caratterizzato da sette ampie arcate con cornici in pietra, in parte integrate e tutte tamponate a definire le nuove aperture ai vari fondi esistenti al piano, così come l'ingresso del palazzo, con un ampio androne e quindi una scala che distribuisce le unità immobiliari dei tre piani soprastanti. Tutta la parte inferiore del fronte, fino al marcadavanzale delle finestre del primo piano, presenta un bugnato liscio, in buona parte integrato in malta e quindi tinteggiato. Superiormente la facciata presenta sette assi di finestre riquadrate da semplici cornici in pietra regolarmente distribuite su una superficie trattata a intonaco ma che lascia a vista alcune porzioni con antichi elementi in pietra. A fianco della porta segnata con il numero 31 è una buchetta per il vino e, al di sopra, un piccolo scudo con arme (non identificata) con il capo dell'ordine di Malta. La fattura dello scudo è relativamente moderna e forse risale al primo Novecento, periodo nel quale è presumibilmente da collocare un intervento di restauro e riconfigurazione del palazzo in senso neomedioevale, con l'inserimento dei ferri da cavallo a M rovesciata, il nuovo disegno del portoncino al numero 31 e le ampie integrazioni degli archi e del bugnato a cui prima si è fatto riferimento. |