Scheda Loggiato del Corridoio Vasariano

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Lungarno degli Archibusieri 2
Denominazione Loggiato del Corridoio Vasariano
Altre denominazioni Corridore degli Uffizi, corridore Reale
Affacci .
Proprietà demanio dello Stato.
Architetti - Ingegneri Vasari Giorgio.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il corridoio nasce per creare un collegamento chiuso e riservato da Palazzo Vecchio a palazzo Pitti e, nel tratto che qui interessa, si presenta sostenuto da un porticato ad archi sostenuto da robusti pilastri in muratura. Internamente le diverse campate del portico sono messe in comunicazione tra loro per mezzo di archetti, tanto da costituire una galleria. Per quanto riguarda l'impresa nel suo complesso, questa fu voluta da Cosimo I de' Medici (in concomitanza con il matrimonio del principe erede Francesco con l'arciduchessa d'Austria Giovanna d'Asburgo) per collegare la vecchia reggia (il palazzo che appunto da allora si disse Vecchio) con la nuova residenza (palazzo Pitti) sfruttando gli spazi della fabbrica degli Uffizi e attraversando l'Arno sopra le botteghe del Ponte Vecchio. Più in particolare, partendo da Palazzo Vecchio, il corridoio scavalca con un'unica arcata l'attuale via della Ninna, passa sopra il tetto della chiesa di San Pier Scheraggio, quindi scende in quota e entra nella fabbrica degli Uffizi; dopo aver ripreso il suo andamento lungo il lungarno degli Archibusieri, si sovrappone ai tetti delle botteghe di Ponte Vecchio, scarta la torre dei Mannelli con un aggetto su beccatelli, scavalca con un arco via de' Bardi, si trasforma in un nartece di fronte alla chiesa di Santa Felicita, entra nell'orto dei Guicciardini ed approda ai giardini di Palazzo Pitti in corrispondenza dell'attuale rondò di Bacco. Il corridoio, per tutto l'intero percorso qui descritto, fu realizzato su progetto di Giorgio Vasari e costruito con estrema celerità: aperto il cantiere il 12 marzo 1565, i lavori si conclusero infatti il 17 dicembre dello stesso anno, con esclusione del montaggio degli infissi che furono messi in opera nel dicembre del 1568. Gravemente danneggiato dalle mine poste dall'esercito tedesco in ritirata nell'agosto del 1944, il corridoio fu restaurato, in parte ricostruito (così ad esempio accadde per la porzione che scavalca via de' Bardi) e restituito alla città nell'aprile del 1973, dopo ventisette anni dalla fine della guerra, causa un cantiere certo complesso ma tuttavia difficile da giustificare per quanto riguarda i tempi (si torni a pensare ai soli nove mesi che nel Cinquecento consentirono la realizzazione dell'intera opera). "Collegamento tra due rive, tra due sponde, tra le due città divise dal fiume, Firenze e il là d'Arno, tra due palazzi, l'uno del duca l'altro della duchessa, il Corridoio è una via aerea esclusiva e privata, lunga bel 1300 braccia (760 metri) che consente ai duchi un'eccezionale libertà di spostamento a ogni ora del giorno e della notte, in totale sicurezza e discrezione, dal luogo dei 'negotia' a quello degli 'otia'" (Funis 2011). Come ben documentato da Francesca Funis, la matrice tipologica dell'opera è di derivazione romana ed è da mettere in relazione con i ripetuti soggiorni di Vasari a Roma: l'altezza dei piloni e la serrata concatenazione delle arcate a tutto sesto (ci riferiamo nuovamente al tratto del lungarno degli Archibusieri) trova in particolare riferimento agli acquedotti antichi, come pure lo trova l'assenza di ordini e la ricercata semplicità, peraltro propria di una architettura decisamente rivolta all'utile e al funzionale, oltre che confacente alla tradizione fiorentina. "A questa volontaria semplificazione linguistica corrisponde una obbligata povertà dei materiali: i risalti delle fasce orizzontali e verticali sono realizzati in comune laterizio, con le mezzane montate a piccoli aggetti progressivi: la pietra è riservata alle cornici delle finestre, tonde come oculi verso la città, rettangolari verso il fiume. I materiali sono tutti di reimpiego o reperiti nella piana fiorentina, in un ridotto raggio dal capoluogo, dove vige il feudale sistema delle 'comandate', cioè prestazioni d'opera obbligate. I laterizi, mezzane rotte e arrotate, mezzane campigiane e pianelle, vengono dalle fornaci di Campi, Sesto e Lastra a Signa; i ciottoli, largamente usati nell'apparecchio murario che si innalza sulle botteghe del ponte Vecchio, sono estratti dall'Arno; la pietra serena delle finestre da Fiesole; le pietre e le colonne della loggia del pesce, costruita lungo il fiume appena sei anni prima e demolita per far posto al Corridoio, sono reimpiegate nel nuovo edificio" (Funis 2011). Originariamente aperto (come ancora oggi si vede) il tratto di loggiato qui preso in considerazione fu poco dopo, nel 1572, ridotto a botteghe, che poi andarono a svilupparsi su sporti dal lato del fiume, con modalità in tutto simili a quelle che mostrano le botteghe del Ponte Vecchio. Furono proprio questi aggetti che, danneggiati a seguito dell'inondazione del 1864, consigliarono di rafforzare muro e spallette, liberando la loggia dai suoi inquilini (tali demolizioni, per lo più datate al 1884-1885, sembrano in realtà già preannunciate nel 1875 nella guida di Emilio Burci). Sulla cantonata che guarda al Ponte Vecchio è uno scudo con l'arme ducale medicea, riproduzione moderna dell'originario distrutto dalle intemperie. Attualmente il corridoio dipende da Le Gallerie degli Uffizi, che sono competenti anche per la collezione di autoritratti e per le importanti raccolte di dipinti dei Seicento e Settecento che vi sono state a lungo esposte: chiuso alle visite per ragioni di sicurezza nel 2016 e oggetto di un radicale riallestmento, il corridoio dovrebbe riaprire al pubblico nel 2022.
Bibliografia Del Bruno 1757, p. 102; Cambiagi 1765, pp. 168-169; Cambiagi 1771, p. 181; Cambiagi 1781, p. 169; Lastri 1821, VI, pp. 35-36; Fantozzi 1843, p. 63, n. 124; Burci 1875, pp. 109-110, 293; Limburger 1910, n. 204; Limburger-Fossi 1968, n. 204; Palazzi 1972, pp. 138-139, n. 251; Firenze 1974, p. 304; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, pp. 308-309; Maffei 1990, p. 55; Carlo Cresti in Firenze 1992, pp. 120-121, n. 86; Zucconi 1995, p. 88, n. 119; Firenze 2005, p. 201.
Approfondimenti Marco Lastri, Corridore de' reali Sovrani e suoi usi, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, X, pp. 33-34; Nello Bemporad, Il restauro del corridoio vasariano a Firenze, in "Architetti", IV, 1953, 20, pp. 45-50; Piero Melucci, Il restauro statico del corridoio Vasariano, in "Bollettino Ingegneri", XVI, 1968, 1, pp. 3-10; Alfredo Forti, L'opera di Giorgio Vasari nella fabbrica degli Uffizi: 1565-1574. Il Corridoio Vasariano, in "Bolllettino Ingegneri", XIX, 1971, 12, pp. 33-39; Wanda Lattes, Si rafforza uno degli archi del Corridoio Vasariano, in "La Nazione", 10 ottobre 1971; Wanda Lattes, Il Corridoio Vasariano, in "La Nazione", 14 ottobre 1972; Nello Bemporad, Luciano Berti, Inaugurazione del Corridoio Vasariano, Firenze, Stiav, 1973; Wanda Lattes, Il corridoio della bellezza, in "La Nazione", 7 aprile 1973; Wanda Lattes, "Sul fiume quasi in aria", in "La Nazione", 8 aprile 1973; Sante Lungherini, Il celebre corridoio Vasariano, "sul fiume quasi in aria" nel cuore di Firenze, in "Arti e Mercature", X, 1973, 7-8; Anna Maria Poma, Il Corridoio vasariano, in "Michelangelo", II, 1973, pp. 62-64; Giancarlo Cataldi, La fabbrica degli Uffizi ed il corridoio vasariano, in "Studi e Documenti di Architettura", 1976, 6, pp. 105-144; Il corridoio vasariano agli Uffizi, a cura di Caterina Caneva, Cinisello Balzamo (Milano), Silvana Editoriale, 2002; Francesca Funis, Scavalcando il fiume: la costruzione del corridoio vasariano, Firenze 1565, in Architettura e tecnologia: acque, tecniche e cantieri nell'architettura rinascimentale e barocca, a cura di Claudia Conforti e Andrew Hopkins, Roma, Nuova Argos, 2002, pp. 58-75; Francesca Funis, Il corridoio vasariano: idea, progetto e cantiere, in Cantiere Uffizi, a cura di Roberto Cecchi e Antonio Paolucci, Roma, Gangemi, 2007, pp. 377-391; Francesca Funis, Il Corridoio come frammento di città, in Vasari, gli Uffizi e il Duca, catalogo della mostra (Firenze, Galleria degli Uffizi, 14 giugno-30 ottobre 2011) a cura di Claudia Conforti con Francesca Funis e Francesca de Luca, Firenze, Giunti, 2011, pp. 72-81; Sara Benzi, Il Corridoio Vasariano. Giorgio Vasari, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 205-206; Corridoio Vasariano, Firenze, in Paolo Mazzoni. Restauro su restauro, a cura di Paola Maresca, Firenze, Angelo Pontecorboli Editore, Firenze, 2014, pp. 86-89; Marco Ferri, I finestroni del ponte, in "M.C.M. La Storia delle Cose", 2014, 106, pp. 31-32; Francesca Funis, Il Corridoio Vasariano. Una strada sopra la città, Livorno, Sillabe, 2018.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: FVQ-F-206057-0000 (veduta panoramica dell'Arno nei pressi di Ponte Vecchio con il lungarno e il corridoio vasariano, 1855 circa); PDC-F-000080-0000, PDC-F-003377-0000, MFC-F-000645-0000 (vedute panoramiche dell'Arno nei pressi di Ponte Vecchio con il lungarno e il corridoio vasariano, 1880-1890); MFC-F-000664-0000 (prospetto del corridoio nel tratto del lungarno, 1880-1890); AVQ-A-004143-0006 (veduta del lungarno degli Archibusieri, 1905 circa); ACA-F-03120A-0000 (veduta del lungarno degli Archibusieri, 1920-1930); VAA-F-001532-0000 (scorcio con la successione degli archi del corridoio sul lungarno, 1955 circa); BVA-F-001969-0000 (prospetto del corridoio nel tratto del lungarno, 1960); CAL-F-003041-0000 (prospetto del corridoio nel tratto del lungarno, 1997); OBN-F-000183-0000 (veduta di scorcio del lungarno con il corridoio vasariano tra la fabbrica degli Uffizi e il Ponte Vecchio, 2000 circa). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0034370 (veduta del corridoio in corrispondenza della torre dei Mannelli); 0149541 (veduta del corridoio in corrispondenza della torre dei Mannelli); 0149542 (veduta del corridoio nel tratto di via de' Bardi); 0149543 (veduta del corridoio da borgo San Jacopo). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 182546 (veduta di un tratto del corridoio in corrispondenza della torre dei Mannelli, 1995); 194222 (veduta di un tratto del corridoio sul ponte Vecchio dopo la ripresa degli intonaci del prospetto, 1997). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 9726, 106726, 131542 (vedute del tratto del lungarno degli Archibusieri riprese dal lungarno Torrigiani con il loggiato del Corridoio Vasariano ancora occupato dalle botteghe, 1880 ca); 9728, 9729, 9730 (vedute del tratto del lungarno degli Archibusieri con il loggiato del Corridoio Vasariano ancora occupato dalle botteghe, 1880 ca.); 10195, 106727 (vedute del tratto del lungarno degli Archibusieri riprese dagli Uffizi verso Ponte Vecchio, fine XIX sec.); 61311, 61312 (vedute d'insieme del tratto del lungarno degli Archibusieri riprese dalla testata degli Uffizi, ante 1944).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Corridoio Vasariano su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dal sito ufficiale de Le Gallerie degli Uffizi.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 17/09/2010
Data ultima modifica 22/09/2020
Data ultimo sopralluogo 12/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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