Scheda Palazzo Niccolini |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Croce / San Giovanni |
Ubicazione |
Via del Corso |
Denominazione |
Palazzo Niccolini |
Altre denominazioni |
Casa dei Berti |
Affacci |
via del Proconsolo 5 |
Proprietà |
Berti Ravignani, Cerchi Neri, Borromei, Pandolfini, Niccolini, Lanari. |
Architetti - Ingegneri |
Falcini Mariano. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Puligo Domenico. |
Uomini illustri |
Dante Alighieri. |
Note storiche |
Di fondazione due trecentesca e già dei Berti Ravignani, la palazzina si sviluppa a partire dal così detto canto de' Pazzi, determinando l'ampia cantonata su via del Proconsolo dove attualmente è il fronte principale. L'antica casa che si trovava in questa zona risulta essere stata di proprietà tra Trecento e Quattrocento dei Cerchi Neri, dei Borromei e, per via ereditaria, dei Pandolfini, che la acquisirono nel 1498. Passata nel Cinquecento alla famiglia Niccolini (1537) è ricordata come ancora di questa nel secolo successivo, "molto ripiena di statue, e di vaghi ornamenti" (Bocchi-Cinelli 1677) e di altre opere d'arte, tra le quali un quadro di Domenico Puligo, già segnalato da Giorgio Vasari come commissionato da Agnolo Niccolini, poi arcivescovo di Pisa. Nell'Ottocento, al di sopra del basamento di pietra, la facciata fu ridisegnata in stile neoclassico dall'architetto Mariano Falcini (1841) su commissione dell'impresario teatrale Luigi Lanari, che volle, sulla facciata di via del Proconsolo, ai lati dello scudo con le sue armi, due 'lire musicali' alludenti alla fortuna avuta grazie al teatro lirico (sui lavori si segnala la varia documentazione conservata nell'Archivio Storico del Comune di Firenze). Sul lato di via del Corso è una memoria con un brano dalla Divina Commedia di Dante Alighieri che ricorda Bellincion Berti e, con lui, l'antica storia dell'edificio. Si noti come, al di sopra dei primi ricorsi effettivamente in pietra, tutto il piano terreno presenti sul fronte un rivestimento in pietra artificiale, anche questo frutto degli interventi ottocenteschi. |
Bibliografia |
Bocchi-Cinelli 1677, p. 371; Fantozzi 1842, p. 302, n. 88; Firenze 1850, p. 193; Illustratore fiorentino (1908) 1907, pp. 175-176; Limburger 1910, n. 501; Garneri 1924, p. 133, n. IV; Palazzi 1972, p. 133, n. 244; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 273; III, 1978, p. 192; Invernizi 2007, I, p. 147, n. 123; Paolini 2008, p. 179, n. 271; Paolini 2009, pp. 254-255, n. 360. |
Approfondimenti |
Amerigo Parrini, Le epigrafi dantesche di Firenze, Firenze, Giulio Giannini e Figlio Editori, 1928, pp. 147-153. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
08/12/2010 |
Data ultima modifica |
04/04/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
03/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
lapide, stemma familiare. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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