Scheda Palazzo Grifoni all'Annunziaa |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Piazza della Santissima Annunziata 1 |
Denominazione |
Palazzo Grifoni all'Annunziaa |
Altre denominazioni |
Palazzo Riccardi Mannelli, palazzo Antinori, palazzo Budini Gattai |
Affacci |
via dei Servi 51 |
Proprietà |
Ricci, Grifoni, Riccardi, Mannelli, Antinori, Gattai, Budini Gattai. |
Architetti - Ingegneri |
Giuliano di Baccio d'Agnolo (Giuliano Baglioni, d.), Ammannati Bartolomeo, Buontalenti Bernardo, Boccini Giuseppe. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Giambologna (Jean de Boulogne, d.), Ferretti Giovanni Domenico, Burchi Augusto, Bargellini Giulio, Chini Galileo, Giovanni dell'Opera (Giovanni Bandini, d.). |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il palazzo, sorto su più antiche case dei Ricci acquistate dai Grifoni nel 1549 (ma al proposito si veda quanto annotato da Osanna Fantozzi Micali 1974) e già ricondotto dalla letteratura - in particolare sulla base di quanto riferito da Giovanni Cinelli nel 1677 - a Bernardo Buontalenti, è in realtà da considerarsi realizzato nella maggior parte delle sue strutture tra il 1563 e il 1574 da Bartolomeo Ammannati, su commissione di Ugolino Grifoni, segretario del granduca Cosimo I de' Medici. La storia della sua costruzione, comunque complessa e che chiama in causa anche altre personalità quali Giuliano di Baccio d'Agnolo e Giambologna (quest'ultimo ugualmente ricordato dal Cinelli per il terrazzino e per alcuni elementi interni) è stata così riassunta da Mazzino Fossi: all'origine sarebbe "un primo progetto di Giuliano di Baccio d'Agnolo di cui il disegno n. 3454 del gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi è un rilievo dell'Ammannati. La costruzione del palazzo (forse abbandonata al piano terreno) ebbe inizio nel 1557. Nel 1563 l'Ammannati fu incaricato della trasformazione e continuazione dell'opera e certamente compì il piano terreno e tutta la facciata verso la piazza oltre il cortile. A Buontalenti sarebbe da far risalire la continuazione dell'opera, forse con una certa libertà, comunque sulla base del progetto dell'Ammannati (si vedano le finestre del primo piano e il portale su via dei Servi). Alla parte scultorea probabilmente partecipò il Giambologna. Il palazzo nacque a due piani, il terzo fu aggiunto fra il XVII e il XVIII secolo. Nell'interno non vi è più traccia dei camini e delle porte secondo i disegni dell'Ammannati alla Riccardiana. Il loggiato incompleto e trasformato è da porsi in diretto raffronto con il cortile dell'Ammannati a Santo Spirito". Tra il 1710 e il 1772 sono documentati interventi di rinnovamento e ampliamento della proprietà, che videro tra l'altro il completamento della facciata sulla piazza (prima interrotta al secondo asse del secondo piano) e la decorazione pittorica della cappella (1740 ca.) affidata a Giovanni Domenico Ferretti. La fabbrica, passata nell'anno 1800 dai Grifoni ai Riccardi, pervenne nel 1847 ai Mannelli, dai quali passò agli Antinori e, nel 1889 agli imprenditori Budini Gattai. Questi ultimi, poco dopo l'acquisto, promossero un rinnovamento del palazzo diretto dall'architetto Giuseppe Boccini (1890-1892), che con questo progetto partecipò al Premio Martelli del 1891 (comunicazione di Luigi Zangheri). Risalgono a questo cantiere lo scalone a due rampe e le decorazioni pittoriche negli ambienti del piano nobile affidate a Augusto Burchi affiancato da Giulio Bargellini e Galileo Chini (1892-1894), che ancora oggi rappresentano uno degli esempi più significativi del gusto abitativo dei ceti dirigenti fiorentini attorno al 1900. La facciata si presenta organizzata su tre piani, serrati fra robuste bugnature angolari e suddivisi da ornati e fregi marcapiano, decorati con triglifi e metope con bucrani e pàtere. Particolare e decisamente inconsueto per Firenze è il rivestimento delle facciate con cortine di mattoni a vista, elemento di derivazione romana da mettere in relazione con il soggiorno dell'Ammannati nella città: proprio nella fase costruttiva seguita dall'architetto furono infatti utilizzate losanghe e altri motivi ottenuti con lo slittamento dei giunti o con l'uso di mattoni rossi alternati a mattoni color ocra (poi alterati e resi illeggibili dalle reintegrazioni ottocentesche). Da segnalare inoltre il ricco cornicione terminale a mensole con un bel fregio, e le ugualmente belle finestre a timpano e piattabanda. Il portale ad arco è incorniciato da una raggiera, oltre la quale è un'alta fascia con decorazioni encomiastiche con i simboli di Cosimo I (il capricorno, la tartaruga con la vela), oltre la quale si apre una finestra a serliana, con colonne ioniche scanalate, sovrastata dallo stemma della famiglia Grifoni. La facciata sulla piazza, dotata nel progetto originario di un portale poi non realizzato, ripropone al primo piano il tema della serliana. Sempre da questo lato si segnala uno scudo con l'arme dei Mannelli (di rosso, a tre spade basse d'argento poste in banda e ordinate in sbarra) e uno scudo con le insegne del convento della Santissima Annunziata. Di notevole rilievo anche il giardino all'italiana interno (con una fontana monumentale con statua di Venere - copia della Venere di Siracusa - e mostri marini di Giovanni Bandini detto Giovanni dell'Opera), probabilmente definito nella struttura già attorno al 1573 (e quindi sempre riconducibile a un progetto di Bartolomeo Ammannati) ma decisamente modificato e arricchito in occasione dei lavori dell'ultimo decennio dell'Ottocento (si vedano al proposito le notizie fornite nel repertorio di Angiolo Pucci). "E' un edificio di solida architettura, coi vuoti felicemente spaziati nelle compatte superfici murali, con originali e composti motivi decorativi (tipico il pannello sul portale in via dei Servi, eseguito con la tecnica della scultura in legno), ma anche con qualche sconcertante incoerenza, come la composizione centrale del fronte sulla piazza, che sembra l'avanzo di una fabbrica scomparsa, lì applicato per conservarne il ricordo. Altra stranezza si riscontra nelle finestre delle due facciate, i cui timpani differiscono fra loro per particolari non percettibili a prima vista" (Chierici 1954). Dopo essere stato sede della Giunta provinciale e della Presidenza della Regione Toscana, dal marzo 2010 il palazzo ospita negli ambienti del piano nobile la fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz. Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale. |
Bibliografia |
Bocchi-Cinelli 1677, pp. 409-410; Zocchi 1744, tav. XV; Del Bruno 1757, p. 32; Cambiagi 1765, p. 50; Cambiagi 1771, p. 49; Cambiagi 1781, p. 45; Follini-Rastrelli 1789-1802, IV, 1792, p. 66; Thouar 1841, p. 381; Fantozzi 1842, pp. 421-422; Fantozzi 1843, p. 179, n. 428; Firenze 1845, p. 73; Formigli 1849, p. 70; Firenze 1850, pp. 333-334; Burci 1875, p. 149; Illustratore fiorentino 1880, pp. 107-109; Stegmann-Geymüller 1885-1908, IX, p. 9; Elenco 1902, p. 249; Ross 1905, p. 121; Vasari-Milanesi 1906, V, p. 355 n. 2; Limburger 1910, n. 345; Garneri 1924, p. 194, n. VII; Chierici 1952-1957, II, 1954, p. 283; Limburger-Fossi 1968, n. 345; Firenze 1974, p. 211; Osanna Fantozzi Micali in Roselli 1974, pp. 92-93, n. 56; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 68; IV, 1978, pp. 26-27; Cresti-Zangheri 1978, p. 32; Cazzato-De Vico Fallani 1981, pp. 36-37; Zocchi-Mason 1981, pp. 60-61; Rosamaria Martellacci in Firenze 1992, p. 131, n. 95; Zucconi 1995, p. 90, n. 123; Adsi 2003, pp. 32-33; Cesati 2005, II, pp. 558, 644; Cesati (Piazze) 2005, p. 203; Firenze 2005, p. 332; Adsi 2009/2, pp. 36-37; Zoppi 2019, p. 67. |
Approfondimenti |
Il palazzo Grifoni in "Arte e Storia", IX, 1890, 12, p. 95; Palazzo Grifoni, in Mazzino Fossi, Bartolomeo Ammannati architetto, Cava dei Tirreni, Morano, 1967, pp. 61-67; Roberta Roani Villani, Una cappellina del Ferretti in Palazzo Grifoni all'Annunziata a Firenze e un'aggiunta documentaria per Bartolomeo Ammannati, in Studi di Storia dell'Arte in onore di Mina Gregori, a cura di Miklós Boskovits, Cinisello Balsamo, Silvana, 1994, pp. 334-336; Mariachiara Pozzana, Il giardino di palazzo Grifoni, in Bartolomeo Ammannati scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 155-160; Prisca Giovannini, Carolina Primi, Cristina Presciutti, Bartolomeo Ammannati nella fabbrica di palazzo Grifoni a Firenze: una ricognizione nel libro dei debitori e creditori di monsignor Ugolino, in Bartolomeo Ammannati scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 297-304; Pietro Ruschi, Bartolomeo Ammannati e la fortuna del cotto a 'facciavista' nell'architettura toscana del Cinquecento, in Bartolomeo Ammannati scultore e architetto, 1511-1592, a cura di Niccolò Rosselli del Turco e Federica Salvi, atti del convegno di studi (Firenze-Lucca, 17-19 marzo 1994), Firenze, Alinea, 1995, pp. 305-320; Carlo Francini, Le fontane del Tacca, il giardino di Palazzo Grifoni e una pianta delle scuderie di San Marco, in "Bollettino della Società di Studi Fiorentini", 1997, 1, pp. 67-75; Marco Calafati, Palazzo Grifoni a Firenze. Dalla 'fabbrica' di Monsignor Ugolino ai restauri dell'Ottocento. in Gli studi di storia dell'architettura nelle ricerche dei dottorati italiani, a cura di Simone Benedetti, Roma, Gangemi, 2009, pp. 47-49; Marco Calafati, Bartolomeo Ammannati. I palazzi Grifoni e Giugni. La nuova architettura dei palazzi fiorentini del secondo Cinquecento, Firenze, Olschki, 2011; Marco Calafati, Palazzo Grifoni. Bartolomeo Ammannati, in Ammannati e Vasari per la città dei Medici, a cura di Cristina Acidini e Giacomo Pirazzoli, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 186-187; Alfonso Mazzotti, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 167-168 (Salone Verde, Palazzo Grifoni Budini Gattai); Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 223-225. |
Documentazione fotografica |
Archivi Alinari, Firenze: MFC-F-002281-0000 (veduta angolare d'insieme, 1880-1890); BGA-F-004758-0000, ACA-F-002885-0000 (veduta angolare d'insieme, 1890 circa); ACA-F-002886-0000, ACA-F-02886A-0000 (prospetto su via dei Servi, 1890 circa); ACA-F-02885A-0000 (prospetto su piazza della Santissima Annunziata, 1890 circa); BGA-F-F-008527-0000 (portale su via dei Servi, 1890 circa); MFC-F-003459-0000 (finestrone sopra il portale, 1890 circa); ACA-F-003460-0000 (particolare con una finestra, 1890 circa); ACA-F-003461-0000 (particolare del cornicione, 1890 circa); ACA-F-032995-0000 (veduta d'insieme del cortile, 1920-1930); BGA-F-024702-0000, ACA-F-032996-0000 (vedute della fontana del giardino, 1920-1930). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0052126 (veduta angolare d'insieme). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 75827, 75828, 75829 (vedute d'insieme dei prospetti su piazza della Santissima Annunziata e su via dei Servi, 1975); 75830, 75831, 75832, 75833, 75834, 75835, 75836 (particolari dei prospetti, 1975); 169774, 169775, 169776, 169777, 169778, 169779, 169780, 169781, 169782, 169783, 169784, 169785, 169786, 169787, 169788, 169789, 169790, 169791, 169792 (vedute d'insieme e particolari degli spazi interni con riferimento alle superfici decorate e affrescate, 1993); 169793 (veduta d'insieme della cappella, 1993); 169794, 169795, 169796, 169797, 169798, 169799, 169800, 169801, 169802, 169803, 169804, 169805, 169806, 169807, 169808, 169809 (vedute d'insieme e particolari degli spazi interni con riferimento alle superfici decorate e affrescate, 1993). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo Grifoni su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL) e dal sito ufficiale di Palazzo Budini Gattai. Si segnalano inoltre i materiali resi disponibili nel sito della Soprintendenza ai Monumenti (Sbapsae per le province di Firenze Pistoia e Prato) nella sezione sugli edifici storici visitabili, e la mostra online sul palazzo curata da Almur Goldhahn e resa disponibile sul sito del Kunsthistorische Institut in Florenz. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
21/02/2011 |
Data ultima modifica |
15/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
16/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
giardino, scultura, stemma familiare, pietrino, Premio Martelli. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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