Scheda Casa Picchi |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santo Spirito (San Niccolò) |
Ubicazione |
Via San Niccolò 73 |
Denominazione |
Casa Picchi |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Pucci, Pollazzi, Picchi, Guasconti. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La casa presenta sulla via un affaccio architettonicamente modesto (nonostante l'ampio portone e l'equilibrato sviluppo dei tre piani sui due assi), frutto di una riconfigurazione ottocentesca su una ben più antica fabbrica. Decisamente particolare è invece il giardino che si apre sul retro della casa (noto come giardino Fallani dal nome di un recente proprietario), sorto là dove nel Medioevo era una zona di rispetto tra le mura e gli edifici costruiti nell'area della chiesa di San Niccolò, coltivata a ortaggi e ulivi così come le altre aree verdi confinanti. Attualmente il giardino si sviluppa su diversi livelli, in parte lasciati a selvatico, in parte tenuti a frutteto, "mantenendo, per la parte più vicina alla casa, l'aspetto di luogo di delizie con il piccolo anfiteatro ellittico ed il prato che nel Settecento doveva essere diviso a riquadri ad uso delle fioriture" (Adsi 2003). Per il resto il giardino documenta delle profonde trasformazioni subite nel 1832 quando, adeguandosi alla temperie romantica, vide la progressiva sostituzione di spazi ordinati e regolari con sentieri tortuosi che ancora oggi si aprono, secondo la moda del tempo, su quadri e scene sempre diverse e ulteriormente arricchite, nella parte alta del giardino, grazie al fatto di poter sfruttare come monumentale quinta quella offerta dalle antiche mura cittadine, qui ancora integre per un lungo tratto. L'edificio dovrebbe potersi identificare con il palazzo Picchi (da qui la denominazione che si è voluto riproporre alla casa) ricordato attorno al 1930 da Angiolo Pucci in questi termini: "Un altro palazzo sorge quasi in faccia a via dell'Olmo, Appartenne in antico alla famiglia Pucci, poi nel secolo scorso ne fu proprietario l'editore Oreste Pollazzi che lo vendé a certe monache tedesche che dopo pochi anni trasferirono il loro convento presso il viale dei Colli e venderono il palazzo all'ingegnere Alberto Picchi attuale proprietario. Si può supporre che sia stato anche palazzo Quaratesi del quale in alcuni documenti si parla nel sec. XVI di essere corredato di un giardino. Questo giardino esiste anch'ora ed è mantenuto con ogni cura". |
Bibliografia |
Adsi 2003, pp. 13-14. |
Approfondimenti |
Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, p. 487. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
21/02/2011 |
Data ultima modifica |
07/06/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
18/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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