Scheda Caserma Antonio Baldissera

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Croce
Ubicazione Lungarno Guglielmo Pecori Giraldi 4
Denominazione Caserma Antonio Baldissera
Altre denominazioni Caserma di Cavalleria, Caserma della Zecca, Cavallerizza della Zecca, Caserma Principe di Napoli
Affacci piazza Piave, viale Giovine Italia, viale Duca degli Abruzzi, viale Giovanni Amendola
Proprietà demanio dello Stato (bene in uso alla P.A. Centrale).
Architetti - Ingegneri Cecchi, Leoncini Oreste, Castellazzi Giovanni.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Baldissera Antonio.
Note storiche Il complesso sorge in una delle aree interessate dai lavori previsti nel piano di Giuseppe Poggi per Firenze Capitale (1865-1871), che il progetto originario destinava a un grande parterre verde, con bagni pubblici e stabilimenti sportivi e ricreativi, ospitati in un edificio posto dal lato del lungarno a fare da quinta scenografica al grande spazio a giardino. Tuttavia, nel tentativo di risolvere la complessa questione della collocazione di una caserma di cavalleria prossima al centro della città, il comune optò nel 1881 per sacrificare la zona verde a favore dell'insediamento militare, cedendo gratuitamente all'Amministrazione Militare tutta la grande area tra il lungarno e piazza Cesare Beccaria (compreso quindi anche il lotto sul quale attualmente insiste d'Archivio di Stato), e questo sulla base di varie considerazioni che tra l'altro tenevano di conto della parallela restituzione all'Istituto di Studi Superiori degli ambienti già destinati alle Scuderie di San Marco. Il cantiere, aperto nel 1894 (forse su progetto di un non meglio identificato ingegnere e capitano del Genio militare Cecchi) portò alla realizzazione di un primo edificio che consentì già nel 1897 di ospitare l'8° Reggimento di Cavalleria Montebello. Successivamente si stabilirono nel complesso il 5° Reggimento Lanceri di Novara e il 3° Reggimento Savoia Cavalleria. Per quanto le vicende relative a questi anni non appaiano del tutto chiarite, l'attuale fabbrica che prospetta sul lungarno Pecori Giraldi dovrebbe tuttavia essere frutto di un cantiere successivo, chiuso nel 1909 (come correttamente riportato nel repertorio di Bargellini e Guarnieri) e presumibilmente riconducibile a un progetto dell'architetto Oreste Leoncini, generale del Genio militare. Nello stesso 1909 si stabilì nella struttura il 14° Reggimento di Cavalleria Alessandria e dal 1920 un Reggimento misto di Artiglieria. Quest'ultimo insediamento coincise con la nuova denominazione della caserma, intitolata al generale Antonio Baldissera, morto a Firenze nel 1917. Dal 1945 la struttura fu destinata prima alla 5a Brigata Carabinieri e al 6° Battaglione Carabinieri Toscana quindi, con la soppressione della Brigata nel 1992, divenne sede del Comando Regione Carabinieri Toscana che ancora occupa l'edifico. Per quanto concerne le vicende conservative si segnala il cantiere di restauro del prospetto dell'edificio principale nel 1988-1989 e ancora tra il 1996 e il 1998. Il complesso, chiuso all'esterno da un alto muro di cinta che determina un'ampia isola di forma trapezoidale tra il viale Giovane Italia e il viale Giovanni Amedola, vede al centro una piazza originariamente destinata a maneggio, a fregio della quale si dispongono vari edifici isolati, un tempo destinati a scuderie, pagliere, mascalcia, e via dicendo, con dal lato del viale Duca degli Abruzzi quello che tra gli annessi appare la costruzione di maggior interesse, originariamente cavallerizza coperta. L'edificio principale, emergente anche per lo sviluppo in altezza, è un grande fabbricato che prospetta sul lungarno Guglielmo Pecori Giraldi, organizzato attorno a tre corti interne e segnato da elementi di gusto neomedioevale, evidentemente pensati come consoni ad un edificio militare nel loro rimandare a un'età di fortilizi, e tuttavia trattati in forme oltremodo correnti e riassuntive, comunque estranee alla tradizione locale. Caratterizzano fortemente il prospetto tre corpi in soprelevazione rispetto al corpo centrale, posti uno al centro e due dai lati, di modo che - anche per l'altezza di questi che si pone in evidente allineamento con quella della vicina torre della Zecca Vecchia - si è portati a leggere la facciata al pari di un castello turrito. Il coronamento è arricchito da un parapetto segnato da una successione di formelle trilobate a straforo, che si sono dette ispirate a quelle che segnano la Loggia de' Lanzi (Adsi 2009/2), ma che in realtà appaiono già in progetti di fabbriche militari degli anni ottanta del tenente colonnello Giovanni Castellazzi, la cui opera appare il più diretto riferimento per il nostro edificio. Sempre sul lato che guarda all'Arno si trova il portale principale, con un protiro che regge un balcone tramite pilastri e colonne corinzie. "Si accede al cortile attraverso un androne decorato secondo il gusto neo medievale. L'ampia corte porticata è scandita da arcate a tutto sesto poggianti su pilastri a fascia con capitelli a foglie d'acqua di stile trecentesco. Stemmi e figure allegoriche dipinte entro formelle romboidali in ricordo dei gloriosi reggimenti italiano. Nel portico sono poste numerose targhe in memoria dei militari più illustri e dei momenti più significativi della storia della caserma" (Adsi 2009/2).
Bibliografia Garneri 1924, p. 169, n. LVII; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 78; Cresti-Zangheri 1978, p. LV; Firenze 2005, p. 423; Adsi 2009/2, pp. 23-24.
Approfondimenti Claudio Paolini, La Caserma Baldissera e il quartiere della Zecca Vecchia, in Le caserme Tassi e Baldissera a Firenze. Opere e arredi, a cura di Maria Sframeli, Firenze, Edizioni Polistampa, 2012, pp. 78-96; Caserma "ai Pratoni della Zecca Vecchia", in Giuseppina Carla Romby, Carla Sodini, Firenze militare negli anni della capitale (1865-1871), Firenze, Angelo Pontecorboli, 2018, pp. 131-136.
Documentazione fotografica Archivio fotografico SBAP, Firenze: 116490, 116491, 116492, 116493, 116494, 116495, 116496 (vedute d'insieme e parziali del cortile interno, 1982); 133856, 133857, 133858, 133859, 133860 (vedute d'insieme del prospetto dell'edificio principale sul lungarno Pecori Giraldi, 1985); 151785, 151786, 151787, 151788, 151789, 151790, 151791 (particolari dei fenomeni di degradazione dei materiali del prospetto principale prima dell'intervento di restauro, 1988); 153322, 153323, 153324, 153325 (particolari del cantiere di restauro, 1988); 189935, 189936, 189937, 189938, 189939, 189940, 189941, 189964, 189965, 189966, 189967 (particolari dei fenomeni di degradazione dei materiali del prospetto principale prima dell'intervento di restauro, 1996); 196598, 196599, 196600, 196601, 196602, 196603, 196604, 196605 (vedute d'insieme del prospetto dell'edificio principale sul lungarno Pecori Giraldi dopo l'intervento di restauro, 1998).
Risorse in rete Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Caserma Antonio Baldissera su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE FI6551
ID univoco regionale 90480171153
Data creazione 29/05/2011
Data ultima modifica 05/04/2020
Data ultimo sopralluogo 21/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags caserma.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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