Scheda Villa Vittoria |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Maria Novella (Stazione) |
Ubicazione |
Piazza Adua |
Denominazione |
Villa Vittoria |
Altre denominazioni |
Villa Strozzi di Mantova, Centro Internazionale dei Congressi, palazzo dei Congressi |
Affacci |
via Valfonda 1, viale Filippo Strozzi 2, via Fausto Dionisi, via Faenza |
Proprietà |
Strozzi di Mantova, Contini Bonacossi, Azienda Autonoma di Turismo, Palazzo dei Congressi (Regione Toscana, Camera di Commercio); Firenze Fiera Spa. |
Architetti - Ingegneri |
Passeri Girolamo, Poggi Giuseppe, Ponti Giovanni (d. Gio), Buzzi Tommaso, Romano Giulio, Michelucci Giovanni, Spadolini Pierluigi, Felli Paolo, Aquilino Mario, Gurrieri Francesco, Gurrieri Federico. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Quarti Mario, Magnoni Angelo, Venini. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La villa, sorta su terreni in parte già del convento di Sant'Antonio di Vienne (costruito alla metà del Cinquecento e soppresso nel 1775), in parte già legati al casino di Valfonda (vedi palazzo Stiozzi Ridolfi), fu voluta dagli Strozzi di Mantova ed eretta con grande dispiego di mezzi tra il 1886 e il 1891 su progetto dell'architetto Girolamo Passeri, allievo di Giuseppe Poggi, al quale si deve invece un primo progetto di massima del giardino databile attorno al 1869, in concomitanza con i lavori di atterramento delle mura cittadine che passavano al limitare della proprietà (lavori che ne avevano aumentato non poco il valore). Scrive Giuseppe Poggi nei suoi Ricordi della vita pubblicati nel 1909: "Il marchese Carlo Strozzi m'incaricò di un progetto generale di riordinamento del suo possesso presso la fortezza da Basso, profittando dell'occasione in cui il Comune eseguiva il viale di circonvallazione e le altre strade adiacenti. Presa cognizione della casa d'abitazione e degli annessi proposi di lasciarla intatta, ed erigere un casino nuovo nel centro del podere ridotto a giardino inglese, trasportando le scuderie, meschine e mal poste, in posizione più opportuna. Di questo progetto generale, fu adottata per il momento la riduzione del podere a giardino, e la costruzione delle nuove scuderie, rimanendo sospeso il villino, che fu poi eseguito dall'ing. Passeri sopra suo progetto". Nello stesso 1891, terminati i lavori, il progetto di Girolamo Passeri fu presentato per il Premio Martelli (comunicazione di Luigi Zangheri). Passata nel 1931 ai Contini Bonacossi fu dal conte Alessandro arricchita da innumerevoli opere d'arte antiche e moderne, oltre che da arredi di pretto gusto Art Déco appositamente disegnati per questi ambienti da Giò Ponti, Tommaso Buzzi e Giulio Romano ed eseguiti da alcuni tra i più abili artigiani del tempo, quali Mario Quarti, Angelo Magnoni e Venini. Fu in questi anni che la residenza, "lussuosa ma accogliente" (Federico Zeri), assunse la denominazione di villa Vittoria, voluta dal conte Alessandro in omaggio alla moglie, e divenne punto di riferimento di collezionisti, storici dell'arte e intellettuali. Nel 1925 fu realizzato un corpo in soprelevazione su progetto di Giovanni Michelucci a fungere da belvedere. Dopo la morte del collezionista (1955) l'edificio fu acquistato dall'Azienda di Turismo di Firenze (1964) e destinato ad ospitare il Centro internazionale dei congressi. I lavori per i necessari adeguamenti della struttura preesistente alla nuova funzione e per l'ampliamento del complesso furono affidati agli architetti Enzo Vannucci e Pierluigi Spadolini che si avvalse della collaborazione di Paolo Felli e Mario Aquilino. Spadolini, lasciando pressoché inalterata la struttura ottocentesca, realizzò un vasto auditorium seminterrato capace di mille posti, sfruttando una porzione del giardino in pendenza. La copertura dell'aula fu risolta con un grande anello di cemento armato precompresso appoggiato su quattro punti, all'interno del quale una struttura reticolare a travi incrociate determina la concavità della parte superiore dell'ambiente seminterrato e, allo stesso tempo, all'esterno, la cavea di un teatro all'aperto. L'edificio ottocentesco presenta un'alternanza di finestroni centinati, architravati ed edicolati, secondo schemi corretti ma oramai di maniera. La facciata è stata interessata da un restauro nel 1992 sempre su progetto dello Studio Spadolini. Dal 2007 si è poi avviato un complesso intervento di restauro del parco e delle infrastrutture esterne al corpo centrale del complesso, su progetto dello studio di architettura Gurrieri Associati. Dal lato del viale Filippo Strozzi la proprietà mostra il lungo muro di cinta con cancellata per tutta la sua lunghezza tra via Valfonda e via Fausto Dionisi, segnato al centro da un grande cancello in ghisa che si apre sul giardino dal lato della cavea del teatro prima richiamata, il tutto messo in opera nel 1870 contestualmente all'allargamento di via Valfonda che aveva comportato l'esproprio ai danni degli Strozzi di Mantova di una striscia di terreno su quella strada. Da quest'ultimo lato, sul prato antistante la villa, è collocato il grande Monumento alla Pace, in bronzo, realizzato nel 1976 da Sauro Cavallini. Per quanto concerne gli spazi a verde, che si estendono per circa due ettari, nonostante siano da segnalare varie specie arboree di rilevanti dimensioni, "dell'antico splendore restano quasi esclusivamente ricordi letterari, tra i quali il cedro del Libano detto di Lamartine (di fronte all'ingresso interno del Palazzo degli Affari) sotto le cui fronde nel 1821 il grande poeta francese sostava per comporre i suoi versi" (Zoppi 2019, ma si veda anche alla scheda del palazzo Strozzi di Mantova di via Faenza). |
Bibliografia |
Fantozzi 1842, p. 498, n. 235; Illustratore fiorentino (1906) 1905, pp. 1-3; Limburger 1910, n. 49; Firenze 1974, p. 277; Gobbi 1976, pp. 107-108, n. 89; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 178-179; Fantozzi Micali-Roselli 1980, pp. 80-81; Paola Puma in Firenze 1992, p. 246, n. 192; Salvadori Guidi 1996, p. 24-25, n. 26; Cesati (Piazze) 2005, p. 13; Firenze 2005, p. 512; Aleardi-Marcetti 2011, pp. 72-73, n. FI43; Zoppi 2019, p. 53. |
Approfondimenti |
Giuseppe Poggi, Ricordi della vita e documenti d'arte, per cura dei nipoti, Firenze, Bemporad, 1909, p. 87; Alcuni mobili di Tommaso Buzzi e di Gio Ponti nella dimora dei conti C. in Firenze, in "Domus", 1933, 11, pp. 575-582; Palazzo dei Congressi: lunedì il via ai lavori, in "Giornale del Mattino", 11 marzo 1966; Francesco Gurrieri, Centro Internazionale dei Congressi di Firenze, in "L'Industria delle Costruzioni", 1970; Giovanni Klaus Koenig, Pier Angelo Cetica, Francesco Gurrieri, Pierluigi Spadolini, architettura e sistema, Bari, Dedalo, 1985; Villa Vittoria, da residenza signorile a Palazzo dei Congressi di Firenze, con scritti di Alessandro Lazzeri e Enrico Colle e una prefazione di Federico Zeri, Firenze, Centro Internazionale Congressi, 1995; Fabio Fabbrizzi, Con i segni della topografia: Pierluigi Spadolini e l'approccio ambientale dell'architettura, in "Firenze Architettura", XIV, 2010, 2, pp. 108-115; Lucia Mannini, Alessandro e Vittoria Contini Bonacossi, antiquari e collezionisti a Villa Vittoria, in Le stanze dei tesori. Collezionisti e antiquari a Firenze tra Ottocento e Novecento, catalogo della mostra (Firenze, palazzo Medici Riccardi, 3 ottobre 2011-15 aprile 2012) a cura di Lucia Mannini, Firenze, Edizioni Polistampa, 2011, pp. 237-239; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 313-315. |
Documentazione fotografica |
Archivio fotografico SBAP, Firenze: 28486, 28487, 28488, 28489 (vedute d'insieme e particolari del prospetto verso il giardino, 1965); 28490, 28491 (vedute d'insieme del prospetto verso il viale, 1965); 28492 (scorcio del giardino, 1965). |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Palazzo dei Congressi su Wikipedia e dal sito ufficiale di Firenze Fiera (Congress Center). Ulteriori immagini e riferimenti bibliografici sono presenti nella banca dati Architettura toscana (L'architettura in Toscana dal 1945 ad oggi). |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
09/07/2011 |
Data ultima modifica |
15/10/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
09/05/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
auditorium, teatro, Premio Martelli. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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