Scheda Edificio del Tabernacolo delle Fonticine

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Maria Novella
Ubicazione Via Nazionale
Denominazione Edificio del Tabernacolo delle Fonticine
Altre denominazioni Tabernacolo di via Tedesca, tabernacolo di Nostra Donna
Affacci .
Proprietà Nessun dato rilevato.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Della Robbia Giovanni, Conti Cosimo.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Il tabernacolo si trovava in origine nella vicina via Santa Caterina d'Alessandria e fu smontato e qui ricomposto, in asse con via dell'Ariento sul muro dell'orto del soppresso convento di Fuligno, attorno al 1850, in occasione dei lavori di allargamento di quella strada. Pur tenendo presente come alcuni testi datino lo spostamento al 1905 (anno che è invece da interpretare in relazione a un intervento di restauro e ricomposizione del complesso in posizione arretrata rispetto alla precedente sistemazione), sembrerebbe inequivocabile la testimonianza della Nuova Guida della città di Firenze del 1850 che lo indica appunto "dirimpetto a via dell'Ariento" precisando: "Al di fuori s'inalzano due colonne corintie di pietra, le quali prima sostenevano una volta semicircolare che sporgeva molto infuori, e che attualmente per comodo di allargare la strada è stata ridotta quasi a niente; e la pila di marmo che esisteva nel prospetto, entro alla quale gettavano acqua otto cannelle poste nella bocca di altrettante teste scolpite a basso rilievo in un gran lastrone è stata divisa in due pile e poste ciascuna alle parti laterali del tabernacolo". Ulteriori notizie sono offerte da vari articoli apparsi su "Arte e Storia" degli anni 1885-1886, relativi a un involontario ma grave danneggiamento del complesso, risarcito da un restauro attuato nel 1886 e affidato a Cosimo Conti. Nonostante tali trasformazioni si tratta di un'opera che, al di là dell'interesse storico e artistico della terracotta invetriata che conserva, mostra un chiaro carattere architettonico, reso ancora più evidente dalle sue inusuali dimensioni. "Il basamento è costituito da una vasca marmorea sostenuta da tre mensole foggiate a zampe leonine. Sopra di essa, da una lastra dello stesso materiale, sette protomi angeliche versano nella vasca getti d'acqua (il che ha valso al tabernacolo la denominazione popolare "delle Fonticine"). Da un davanzale di pietra si ergono due colonne appoggiate a due lesene retrostanti, fornite tutte di capitelli di ordine composito. Sul dado sopra i capitelli sono scolpite testine d'angeli. La cornice soprastante sorregge un arco a tutto sesto, coperto da tegole" (Santi 2002). La terracotta posta all'interno è di notevole complessità iconografica, raffigurando al centro la Madonna con il Bambino in trono affiancata da San Giovannino e dai Santi Jacopo e Lorenzo, in due nicchie laterali le sante Barbara e Caterina d'Alessandria, nello sguancio Dio Padre e angeli, nella cornice, tra serti di frutta e fogliami, la figura di San Sebastiano e a seguire le teste di Sant'Antonio Abate, San Domenico, Santo Stefano, un santo vescovo (probabilmente San Zanobi), San Francesco, San Filippo Benizzi (frutto del restauro del 1866 visto che l'originale era andata in frantumi) e la figura di San Rocco. Le lunghe iscrizioni che ricorrono sul basamento informano tra l'altro come l'opera fosse stata eseguita nel 1522 per via Santa Caterina d'Alessandria e voluta dal Reame di Betlemme, nome di una di quelle associazioni di popolo che andavano sotto il nome di 'Potenze' e che furono sciolte dal granduca Leopoldo II nel 1629 per motivi di ordine pubblico. Per quanto riguarda l'autore la critica è concorde nel riconoscervi una delle opere più significative di Giovanni della Robbia. Per quanto riguarda le vicende conservative si segnala il restauro condotto dalla ditta P.T. Color nel 1997, su interessamento dell'Industria Alberghiera, Gruppo Industria dei Viaggi di Assindustria Firenze, e quindi il più recente intervento conclusosi nel dicembre 2016, promosso dal Comune di Firenze e sostenuto dall'Istituto Lorenzo de' Medici (restauratore Lorenzo Casamenti) con la collaborazione di alcune associazioni del quartiere (I Sopravvissuti di San Lorenzo e Associazione di Pinocchio). Sul muro a sinistra del tabernacolo, oltre a una targhetta che ricorda quest'ultimo restauro, è un traguardo che indica il livello raggiunto dalle acque durante l'alluvione del 4 novembre 1966.
Bibliografia Fantozzi 1843, p. 40, n. 55; Firenze 1850, pp. 537-538; Bigazzi 1886, pp. 285-286; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 313-314; Mucci 1990, pp. 120, 194; Cresti 1982, pp. 66-69; Santi 2002, pp. 92-93.
Approfondimenti I Tabernacoli, in "Arte e Storia", IV, 1885, 33, p. 263; Emilio Marcucci, Ancora del tabernacolo delle Fonticine, in "Arte e Storia", IV, 1885, 38/39, pp. 289-292; Il tabernacolo delle Fonticine, in "Arte e Storia", V, 1886, 12, p. 88; Arnaldo Cocchi, Nostra Donna. Gran tabernacolo in via Nazionale, in Notizie storiche intorno antiche immagini di Nostra Donna che hanno culto in Firenze, Firenze, Giuseppe Pellas Editore, 1894, p. 119; I tabernacoli, in "Arte e Storia", XIV, 1895, 13, pp. 102-103; Guido Carocci, I Tabernacoli di Firenze, in "Arte e Storia", XXIV, 1905, 2, pp. 27-28; Il tabernacolo delle Fonticine, in "Arte e Storia", XXIV, 1905, 11/12, p. 93; Per un tabernacolo, in "Arte e Storia", XXV, 1906, 7/8, p. 63; Il tabernacolo delle Fonticine, in "Arte e Storia", XXVII, 1908, 21/22, p. 175; Il tabernacolo delle Fonticine, in "Arte e Storia", XXXI, 1912, 7, pp. 223-224; Carlo Papini, Per l'educazione artistica del popolo, in "Arte e Storia", XXXVIII, 1919, 5/7, pp. 89-92; Allan Marquand, Giovanni della Robbia, Princeton, Princeton University Press, 1920, pp. 155-157; Giancarlo Gentilini, I Della Robbia. La scultura invetriata nel Rinascimento, Firenze, Cantini, 1992, II, pp. 323-324.
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: FBQ-F-000788-0000 (fotografia della robbiana, 1870-1890 circa); ARC-F-014915-0000 (veduta d'insieme del tabernacolo, 1962). Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 5155 (veduta d'insieme del tabernacolo, ante 1958); 1811, 1812, 1813 (documentazione relativa al restauro del tabernacolo, 1958); 10610, 51511 (vedute d'insieme del tabernacolo, 1973). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 1497 (particolare del gruppo centrale della terracotta, 1945 circa); 1501 (veduta d'insieme del tabernacolo, 1945 circa).
Risorse in rete Sul tabernacolo sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Tabernacolo delle Fonticine su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 12/08/2011
Data ultima modifica 21/11/2020
Data ultimo sopralluogo 26/01/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags iscrizione, robbiana, tabernacolo, fontana, traguardo.
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