Scheda Villino Broggi Caraceni

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Extra moenia Q2
Ubicazione Via Scipione Ammirato 99
Denominazione Villino Broggi Caraceni
Altre denominazioni .
Affacci .
Proprietà Broggi, Caraceni, Cristiani, Ciruzzi Pensabene, Alinari.
Architetti - Ingegneri Michelazzi Giovanni, Cariani Daniele.
Pittori - Scultori - Decoratori Fornaci di San Lorenzo (manifattura), Chini Galileo, Vannetti Angiolo, Michelazzi (officina), Giovannozzi Ezio, De Matteis (bottega), Restauri Artistici e Monumentali, Polloni, Trambusti.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche L'edificio fu eretto dall'impresa Pietro Gherardelli su committenza del borghese benestante Enrico Broggi (che tuttavia poco dopo affittò l'immobile al console di Francia che lo abitò per tutti gli anni della Prima Guerra mondiale), il cui nome ancora contraddistingue il villino assieme a quello di Domenico Caraceni - a quel tempo il più famoso sarto italiano - che ne fu proprietario dal 1929. Successivamente passò alla famiglia Cristiani che provvide a restaurare l'immobile. Alla successiva vendita seguì negli anni cinquanta un periodo di abbandono tanto che fu ventilata l'ipotesi di una sua demolizione (si veda l'articolo di Giovanni Koenig del 1961). Si tratta di una delle più interessanti realizzazioni dell'architetto Giovanni Michelazzi, il cui nome è inciso nel pannello d'angolo a sinistra del prospetto assieme alla data di conclusione dei lavori, il 1911. Le decorazioni ceramiche furono realizzate dalla manifattura Fornaci di San Lorenzo, le decorazioni pittoriche da Galileo Chini, le decorazioni in stucco da Angiolo Vannetti, i ferri battuti dalle officine Michelucci di Pistoia, le vetrate policrome da Ezio Giovannozzi (direttore artistico della bottega De Matteis). In particolare si torna a sottolineare (ma sul tema si veda l'ampio e recente saggio di Stephanie Hanke così come i molti materiali raccolti nella banca dati della Architetture del 900 in Toscana della Fondazione Michelucci) il deciso allontanarsi dell'edificio dalla tipologia tradizionale e oramai stereotipata del classico villino fiorentino erede della cultura architettonica poggiana, con chiari riferimenti alle sperimentazione di Victor Horta e dei fratelli Delune, il che rende l'opera episodio fondamentale della stagione modernista locale, assieme alla casa galleria Vichi di borgo Ognissanti (si veda in questa strada al numero civico 26). Si noti inoltre, a sottolineare l'assenza di un qualsiasi compromesso con l'esperienza ottocentesca, come gli elementi più propriamente Art Nouveau non si propongano quali semplici decorazioni sovrapposte alla scatola architettonica (come invece appare nel vicino villino Ravazzini sempre opera di Michelazzi), ma vadano a incidere profondamente sulla struttura stessa dell'intero villino, fino a definire una forma di notevole dinamismo, leggibile, oltre che nei prospetti, nella stessa pianta dell'edificio, segnata al centro da una scala elicoidale chiusa da un lucernario con l'insolita figura di un grande ragno intento a tessere la propria tela. In particolare appaiono di notevole rilievo, per quanto riguarda la facciata principale, gli episodi della torretta e dei balconi. "Sull'angolo sinistro della costruzione si trova infatti un corpo ottagonale, con tre aperture al piano terreno, sviluppato in altezza come una torretta e concluso da una terrazza, mentre sull'angolo opposto l'estroflessione in facciata avviene solo al livello del primo piano con il formarsi di un balcone raccordato alla parete e alla finestra sottostanti da una serie di ondulazioni digradanti della muratura, e chiuso superiormente a mo' di loggia sostenuta da due colonnine. La loggetta è impreziosita dalla ringhiera e dai tralci in ferro battuto che ornano i vuoti dei corposi raccordi laterali. dai capitelli in ceramica delle colonnine, dal festone, ancora in ceramica, posto sull'intradosso dell'arco, dal cartiglio ceramico posto superiormente, con la scritta 'Erectum MCMXI architetto Michelazzi'" (dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana). Per quanto riguarda la storia conservativa, oltre a quanto già detto, si segnalano i danni all'immobile occorsi a seguito dell'alluvione del 4 novembre 1966 e alcuni sommari interventi degli anni settanta accompagnati da varie manomissioni. Solo nel 2005, grazie a un ulteriore passaggio di proprietà, il villino ha goduto di un complesso restauro a interessare le facciate e gli spazi interni, compreso il rifacimento delle cancellate su via Scipione Ammirato - sacrificate durante la Seconda Guerra Mondiale nell'ambito della campagna "ferro alla Patria" - sulla base del disegno originario, il tutto con direzione dei lavori l'architetto Daniele Cariani (ditte esecutrici RAM Restauri Artistici e Monumentali per gli apparati decorativi pittorici e ceramici, ditta Polloni per il restauro delle vetrate, Trambusti per gli elementi in ferro e la ricostruzione della cancellata).
Bibliografia Fanelli 1973, I, p. 455; Gobbi 1976, p. 37, n. 23; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 58; Cresti 1978, pp. 147-199, 288, n. 21; Carlo Cresti in Firenze 1992, p. 208; Firenze 2005, p. 515.
Approfondimenti Un'opera d'arte in pericolo, in "Ingg-arch-i. Ingegneri e Architetti d'Italia", II, 1961, 4; Giovanni K. Koenig, Note su Giovanni Michelazzi, in "Ingg-arch-i. Ingegneri e Architetti d'Italia", II, 1961, 6/7, pp. 26-41 (Il villino Broggi-Caraceni, pp. 38-39); Giuseppe Paladini, Le Soprintendenze ai monumenti e lo stile Liberty, in "Ingg-arch-i. Ingegneri e Architetti d'Italia", II, 1961, 10/12; Saranno salvati tre vecchi villini in stile Liberty, in "Nazione Sera", 29 settembre 1961; Carlo Cresti, Un edificio liberty a Firenze: contributo per una attribuzione, in "Bollettino degli Ingegneri", XX, 1972, 11, pp. 11-20; Liberty nel Quartiere 12, catalogo della mostra fotografica (Firenze, via Luna, 31 marzo-21 aprile 1979) a cura di Carlo Cresti, Firenze, Vueffe, 1980, pp. 19-20; Marco Dezzi Bardeschi, Michelucci e il Liberty a Firenze: i ferri per Michelazzi, in Le officine Michelucci e l'industria artistica del ferro in Toscana (1834-1918), a cura di Marco Dezzi Bardeschi, Pistoia, Tipografia Pistoiese, 1981, pp. 305-313; Stephanie Hanke, Art Nouveau in Florenz: die Casa-Emporio und das Villino Broggi-Caraceni von Giovanni Michelazzi, in "Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz", XLVI, 2002 (2004), 2/3, pp. 439-489; Bettino Gerini, Vivere Firenze... Il Quartiere 2. Piagentina, Bellariva, Varlungo, Rovezzano, Firenze, Edizioni Aster Italia, 2006, pp. 134-140 (Villino Broggi-Caraceni); Alfonso Mazzotti, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 175-176 (Villino Broggi Caraceni).
Documentazione fotografica Archivi Alinari, Firenze: CAL-F-011164-0000 (veduta d'insieme del prospetto, 2002); CAL-F-011165-0000, CAL-F-011166-0000, CAL-F-011167-0000, CAL-F-011168-0000, CAL-F-011169-0000 (particolari degli elementi decorativi del prospetto, 2002); BEN-F-009936-0000, BEN-F-014317-0000, BEN-F-014318-0000 (vedute d'insieme e particolare del prospetto); BEN-F-006411-0000, BEN-F-009935-0000, BEN-F-009937-0000, BEN-F-010733-0000, BEN-F-014314-0000, BEN-F-014315-0000, BEN-F-014316-0000 (vedute degli spazi interni e degli elementi d'arredo). Archivi Scala, Bagno a Ripoli (Firenze): 0067148 (veduta d'insieme del prospetto). Archivio fotografico SBAP, Firenze: 30592, 30593, 30594, 30595, 30596 (vedute d'insieme del prospetto principale, 1966).
Risorse in rete Sull'edificio sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla banca dati delle Architetture del 900 in Toscana (realizzata dalla Fondazione Michelucci e resa disponibile dalla Regione Toscana nel proprio sito) e dalla voce Villino Broggi-Caraceni su Wikipedia.
Codice SBAPSAE FI0229
ID univoco regionale 90480170296
Data creazione 29/01/2012
Data ultima modifica 15/10/2021
Data ultimo sopralluogo 24/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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