Note storiche |
La casa, di modesto disegno architettonico, è contrassegnata sul limitare destro del fronte da una rotella con una testina di cherubino accompagnata dal numero in caratteri romani 22 e dalle lettere C.F, che la riconducono alle proprietà del Capitolo Fiorentino. Simili rotelle (pietrini) compaiono su numerosi edifici di questo tratto della via, a ricordarci come la strada, da questo lato e fino all'incrocio con via Ventisette Aprile, fosse stata tracciata su terreni di pertinenza del Duomo (i cui possedimenti si estendevano comunque anche ben oltre questo limite), che qui aveva provveduto all'erezione di case da allivellare a famiglie di modeste condizioni economiche. Si vedano al proposito i numeri civici 4, 5, 7, 13, 15, 17, 18-20, 19, 21 e 26, ma molti altri pietrini un tempo dovevano qui esistere a contrassegnare i singoli immobili, assieme ad un numero d'ordine che - come nel nostro caso - ne individuava la posizione nel registro delle possessioni del Capitolo. La stessa situazione si ripropone per via Santa Reparata nel tratto rispondente a questo. Vari cabrei settecenteschi con piante e prospetti e riferimento al numero di cherubino che identificava l'immobile sono stati pubblicati e commentati, nella loro rappresentatività nell'ambito della tipologia delle case a schiera, da Gian Luigi Maffei (1990). Attualmente, tuttavia, risulta difficile ricondurre i disegni all'esistente, per le trasformazioni subite dalle singole unità edilizie in ragione di soprelevazioni, di riconfigurazioni delle facciate e di unificazione di più case, soprattutto nel corso dell'Ottocento. Tuttavia si apprezza ancora bene il tipo base, caratterizzato da un significativo sviluppo in profondità e da un fronte limitato a una larghezza di due assi, in questo caso con l'ingresso ai vani interni quasi sempre sul lato sinistro (e questo a differenza dell'altro tipo ancor più diffuso con portoncino e quindi scale in aderenza tra due unità, a determinare l'alternanza della posizione dell'ingresso per ogni singolo elemento). Per ciò che riguarda nello specifico la nostra casa, questa si presenta con caratteristiche diverse rispetto a tutta la sere che segue: sviluppata su due piani presenta due soli assi ma con un intervallo che lascia presumere ambienti ben più ampi della norma, facendo pensare ad una destinazione particolare e specializzata - anche se non ben individuabile - dell'immobile. E' inoltre da annotare come al centro della facciata fosse un tabernacolo sotto forma di struttura lignea contenente un rilievo con raffigurata la Vergine con il Bambino e San Giovannino, ancora documentato da una fotografia del 1973 conservata presso la Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, rimosso (da quanto raccolto sul luogo da alcune testimonianze) negli anni novanta del Novecento. |
Approfondimenti |
Gian Luigi Maffei, La casa fiorentina nella storia della città dalle origini all’Ottocento, con scritti originali di Gianfranco Caniggia, appendici documentarie di Valeria Orgera, Venezia, Marsilio, 1990. |