Scheda Complesso dell'Istituto di Sant'Agnese |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
San Giovanni |
Ubicazione |
Via Guelfa 79- 81 |
Denominazione |
Complesso dell'Istituto di Sant'Agnese |
Altre denominazioni |
Monastero della Trinità Vecchia, teatro di via dell'Acqua, spedale di Sant'Onofrio |
Affacci |
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Proprietà |
monastero della Trinità Vecchia, Compagnia di San Paolo, Compagnia di Sant'Onofrio, Compagnia del Bigallo. |
Architetti - Ingegneri |
Saller Alessandro, Roster Giacomo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Il complesso si presenta sulla via come un basso ed esteso corpo di fabbrica (due piani per complessivi dieci assi), privo di caratteri architettonici di rilievo. Tuttavia la fabbrica documenta di complesse vicende legate alla storia sia delle antiche associazioni laicali sia degli istituti di beneficenza fiorentini che, susseguendosi nella gestione del complesso, promossero nel tempo interventi di ampliamento e adeguamento della struttura che rendono oggi difficile la lettura dell'organismo architettonico. Originariamente era qui il monastero della Trinità Vecchia dei frati Gesuati (dal quale una delle antiche denominazioni di questo tratto di strada), acquistato dalla confraternita di San Paolo (Buca di San Paolo) nel 1438 che, nel 1450, concesse ufficialmente ospitalità alla compagnia detta del Vangelista (o degli Aquilotti), dedicata a San Giovanni Evangelista e composta da giovani che tra l'altro si dedicavano alla messa in scena di sacre rappresentazioni, canti di Laudi e simili (di questa fecero tra l'altro parte i figli di Lorenzo de' Medici, a sua volta membro della compagnia di San Paolo). Per queste sue attività la compagnia del Vangelista, tra l'altro, promosse agli inizi del Seicento la realizzazione nel complesso di un teatro in muratura (teatro di via dell'Acqua), a dare più stabile sede alle rappresentazioni fino allora tenutesi sotto una loggia interna. Altri e più documentati interventi al complesso (per lo più relativi alla cappella maggiore) risalgono al 1715-1720, con il parziale coinvolgimento dell'architetto Alessandro Saller. Nel 1785 ambedue le compagnie furono soppresse e negli ambienti trasferito lo spedale di Sant'Onofrio che, fondato nella prima metà del Trecento (1339 ca.) dall'Arte dei Tintori, nel corso dei secoli aveva più volte cambiato sede da quella originaria di via dei Malcontenti (si veda a via Tripoli 4-6). In ragione della nuova destinazione il complesso venne presumibilmente ristrutturato. Nel 1833 lo stabile fu sottoposto al commissario del Bigallo, al quale nel frattempo erano stati ricondotti altri istituti di beneficenza che ugualmente trovarono spazio nella struttura. Tra questi, nel 1779, era la confraternita di Sant'Agnese (Compagnia di Santa Maria delle Laudi del Carmine), il cui nome è poi prevalso sugli altri e ancora individua l'istituto di via Guelfa. L'edificio fu così nuovamente riadattato, "con la creazione di un dormitorio maschile di ventisei letti e di alcune stanze per le donne con ventinove giacigli. Furono poi compiuti anche altri interventi, iniziati nel 1897 sotto la direzione dell'architetto Giacomo Roster" (Sebregondi 1999). La situazione relativa al Novecento - periodo nel quale l'istituto si caratterizzò definitamente come ricovero destinato a donne sole o con disagi socio economici - è stata così riassunta dalla stessa Ludovica Sebregondi: "Nel secondo dopoguerra l'ente versava in una crisi talmente profonda che il Prefetto ne stabilì la chiusura, scongiurata però dall'intervento di alcuni nobili fiorentini. L'edificio di via Guelfa si presentava comunque in pessimo stato di conservazione e nei primi anni Cinquanta il complesso fu trasformato e rinnovato: nel 1954 l'ala destra venne soprelevata creando delle camere singole con servizi comuni; sul lato opposto fu edificato un piano ulteriore, anch'esso strutturato in modo analogo. Nel 1957 fu realizzata l'ala sinistra, trasformando il grande stanzone che era stato il dormitorio di Sant'Onofrio e soprelevandolo di un piano. Tra il '58 e il '61 l'ala destra venne ulteriormente innalzata e all'ultimo piano del lato parallelo a via Guelfa fu creata una loggia; un'altra loggia venne costruita a pian terreno presso l'ingresso e fu restaurata la facciata esterna. L'edificio consta oggi di centosedici stanze con novanta camere singole; ogni piano dispone di una cucina con armadietti per ciascuna ospite; le stanze vengono assegnate ad vitam in seguito a un concorso bandito dal Bigallo". |
Bibliografia |
Fantozzi 1843, p. 79, n. 163; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 87. Campo in corso di aggiornamento. |
Approfondimenti |
Guido Eugenio Fabbrini, Il Bigallo e l'Istituto di Sant'Agnese, Firenze, Industria Tipografica Fiorentina, 1961; Ludovica Sebregondi, Istituto di Sant'Agnese dell'Opera Pia del Bigallo, in Gli istituti di beneficenza a Firenze. Storia e architettura, catalogo della mostra (Firenze, Montedomini, aprile-maggio 1998) a cura di Francesca Carrara, Ludovica Sebregondi, Ulisse Tramonti, Firenze, Alinea, 1999, pp. 33-45; Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 296-297. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di aggiornamento. |
Risorse in rete |
Sul complesso sono vari file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalle voci Istituto di Sant'Agnese e Teatro di via dell'Acqua su Wikipedia. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
13/09/2013 |
Data ultima modifica |
07/01/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
21/04/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di aggiornamento. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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