Scheda Piazza di Madonna degli Aldobrandini

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Piazza di Madonna degli Aldobrandini
Denominazione Piazza di Madonna degli Aldobrandini
Altre denominazioni Piazza di Campo Corbolini
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si accede alla piazza da via dell'Amorino, via Faenza, via del Canto de' Nelli, via de' Conti, via del Giglio e via del Melarancio. La denominazione, deliberata dal magistrato dei Priori nel luglio 1862 ratificando un nome già attestato dai primi del Quattrocento, ricorda Madonna Giovanna (Bugiazza) Altoviti, sposata nel 1323 con Rinaldo degli Aldobrandini, "donna di alte virtù, che qui ebbe le case" (Stradario 1913), dove con case ci si riferisce alle proprietà che poi, unificate e ampliate, determinarono nel Settecento il palazzo Aldobrandini che definisce due dei molti della piazza. Precedentemente e già dalla prima metà del XII secolo, la zona era identificata con il nome di Campo Corbolini o Corbolino (di motivazione incerta, forse da un nome di persona), interno alla penultima cerchia di mura, che andava ugualmente a indicare la porta delle mura poi distrutta, il vicino borgo (oggi via Faenza) e la Forca di Campo Corbolini (di via de' Conti e via Zannetti). "Quando, sulla fine del Duecento, venne progettato il nuovo amplissimo cerchio di mura, e la Porta di Campo Corbolini s'avanzò verso la campagna dove sorse la nuova Porta a Faenza, le mura caddero o vennero occupate dai nuovi edifici. Sull'antico Campo Corbolini confluirono così la via del Melarancio, la via del Giglio, la via dell'Amorino, le due antiche vie che formavano la Forca di via de' Conti e via Zannetti, ed infine la via del Canto de' Nelli. Più che piazza si trattava di un convegno di vie, dinanzi a quella che una volta era stata la Porta di Campo Corbolini, ed ora, abbattuta, si apriva nel borgo di Campo Corbolini, l'attuale via Faenza. Da ciò l'irregolarità di questa piazza, nata a ridosso delle antiche mura, verso un angolo della penultima cinta. E più irregolare divenne nel Cinquecento, quando sull'abside di San Lorenzo sorse, occupando un vasto spazio di terreno, la grande Cappella dei Principi, detta anche Cappella dei Depositi perché destinata alla sepoltura dei defunti Granduchi" (Bargellini-Guarnieri 1977). All'irregolarità del disegno dovuta alla casualità della sua configurazione e quindi all'assenza di una volontà progettuale, è da aggiungere l'ulteriore elemento di disturbo causato dall'utilizzo della piazza come zona di sosta, al limitare del mercato di San Lorenzo, quindi di una zona di notevole flusso pedonale.
Bibliografia Stradario 1913, p. 78, n. 554; Stradario 1929, p. 68, n. 622; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 173-175; Stradario 2004, pp. 259-260.
Approfondimenti Marco Lastri, Piazza Madonna, in L'Osservatore fiorentino sugli edifizi della sua Patria, quarta edizione eseguita sopra quella del 1821 con aumenti e correzioni del Sig. Cav. Prof. Giuseppe Del Rosso, Firenze, Giuseppe Celli, 1831, IV, pp. 53-54.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 28/09/2013
Data ultima modifica 15/11/2020
Data ultimo sopralluogo 18/02/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (piazza).
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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