Note storiche |
La strada corre da via de' Benci (canto degli Alberti) fino alla piazza del Grano, dove convergono via de' Castellani, via della Ninna e via dei Leoni. Lungo il tracciato si innestano: via delle Brache, via de' Rustici, via della Mosca (canto de' Soldani), via di San Remigio, via del Guanto, via del Castello d'Altafronte. Le motivazioni della titolazione sono ancora oggi in parte discusse, dato che se la maggior parte della letteratura considera la denominazione corruzione di via de' Nori (dalla famiglia che qui ebbe case e palazzi), altri la ritengono in diretto riferimento con il casato dei Neri, che ugualmente possedette delle case di fronte alla loggia del Grano. Sono ugualmente attestate le precedenti titolazioni di via del Canto degli Alberti, dalla torre e dalle altre proprietà di questa famiglia poste lungo l'attuale via de' Benci dalla quale il tracciato si origina, e di via della piazza del Grano, per il tratto finale, in relazione alla loggia che ne segna l'angolo con via de' Castellani. Nella pianta di Firenze delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731 tutta la porzione dopo via della Mosca è segnalata con il nome di via del Leone, in evidente riferimento alla vicina via dei Leoni (si veda), mentre il primo tratto reca la denominazione di via de' Neri. Lo stesso vale per tutte le piante cittadine consultate, fino agli anni di Firenze Capitale (1865-1871). Il distinguere come si faceva un tempo questi due diversi tratti è ampiamente giustificato dall'andamento non rettilineo della strada, con un evidente rapporto tra l'antica via de' Neri e via della Mosca dove sembra convergere la prima parte del tracciato (si veda la chiara enfatizzazione di questa continuità nella già citata pianta del Ruggieri), e tra l'antica via del Leone, essenzialmente rettilinea, con via della Ninna. Nelle piante ottocentesche che riportavano i tracciati delle antiche mura si giunse anche a ipotizzare il passaggio di una cerchia all'altezza di via della Mosca per giustificare il fatto. In realtà l'asse si era sviluppato tra la terzultima cerchia che passava lungo via dei Leoni e la penultima cerchia, quella del 1172-1175, che scendeva verso l'Arno in corrispondenza di via de' Benci e che aveva una porta maggiore proprio dove nasceva via de' Neri, detta porta a' Buoi, probabilmente per un mercato del bestiame che si teneva nello spazio antistante. Da qui le mura cambiavano direzione, seguendo sostanzialmente via dei Vagellai, per poi traversare l'attuale piazza Mentana e saldarsi al castello d'Altafronte. Dobbiamo quindi ritenere che il curvare della nostra strada verso via della Mosca sia stato dovuto al naturale determinarsi di un tracciato che dall'esterno della città puntava verso l'attuale piazza Mentana, dove era uno scalo fluviale decisamente interessato da traffici e commerci. La storia di quest'area della città, eminentemente legata a manifatture e mercati, sembra essersi mantenuta nell'attuale carattere di via de' Neri, che si mostra decisamente segnato dalla presenza - cosa oramai rara nel centro storico - di trattorie, mescite di vino, botteghe di frutta e verdura, carni e alimentari, tradizionali e per lo più a conduzione familiare. Indipendentemente da questo aspetto, la strada è oltremodo viva e frequentata, anche come arteria fondamentale di collegamento tra le emergenza della piazza della Signoria e quelle della zona di Santa Croce. Tuttavia, se nella precedente redazione di questa scheda (2013) si sottolineava come queste attività fossero essenzialmente finalizzate a soddisfare le esigenze dei residenti più che dei turisti, negli ultimi anni il flusso e soprattutto la permanenza sui marciapiedi dei fruitori delle mescite e dei negozi per cibo da asporto (che tendono a sostituirsi ai negozi tradizionali), ha subito una tale accelerazione da portare sia a proteste degli abitanti della zona sia il Comune a emanare una specifica ordinanza sui 'bivacchi', che comunque ha inciso ben poco sul fenomeno. Parallelamente, sempre nel corso degli ultimi anni, un numero significativo di appartamenti sono stati occupati da Bed & Breakfast, case per vacanze e altre strutture ricettive, con conseguente e significativa diminuzione della popolazione residente. Al di là di tali aspetti, per l'antichità e la nobiltà di alcuni palazzi, torri e case che ne segnano il tracciato, la strada è da considerare di notevole interesse storico e artistico. |
Bibliografia |
Stradario 1913, p. 95, n. 673; Stradario 1929, p. 81, n. 743; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 315-319; Ciabani 1984, pp. 214-217, 246-247; Stradario 2004, p. 303. |