Scheda Via de' Pandolfini

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Croce
Ubicazione Via de' Pandolfini
Denominazione Via de' Pandolfini
Altre denominazioni Via della Badessa, via di San Procolo, via di San Brocolo, via de' Carducci
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La strada ha come termini via Giuseppe Verdi, dove è il canto alla Badessa, e via del Proconsolo, dove è il canto del Proconsolo. Lungo il tracciato si incontrano: via delle Badesse, via Matteo Palmieri, via del Crocifisso, via delle Seggiole (dove è il canto de' Bastari), via de' Giraldi. Nella pianta delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731, fatta eccezione per il primo tratto fino a via Matteo Palmieri registrato come via della Badessa, la strada già appare con l'attuale denominazione, che poi fu estesa all'intero tracciato con delibera del Magistrato dei Priori nell'agosto del 1862. Il riferimento è alla famiglia Pandolfini che ebbe qui le sue prime case, di fianco alla chiesa di San Procolo, alla quale ugualmente a lungo fu intitolato il tratto di strada antistante (via di San Procolo, San Brocolo, da via Matteo Palmieri a via del Proconsolo), così come ai Carducci fu per breve tempo legato il tratto tra via Matteo Palmieri e via de' Giraldi. "Era stato Dante Alighieri, come Ufficiale di strade, piazze e ponti, a far prolungare la Via di San Procolo in direzione di Sant'Ambrogio, dove la famiglia Alighieri aveva un podere. Già da tempo la popolazione del rione chiedeva quel passaggio oltre le penultime mura, ma c'è da credere che il provvedimento contribuisse all'accusa di concussione e d'interesse privato in atto pubblico contro il poeta di parte bianca" (Bargellini-Guarnieri 1978). La via, pavimentata a lastrico, presenta nel suo tratto più interno una successione di nobili palazzi capaci, in buona parte, di rivaleggiare con quelli che fiancheggiano il parallelo borgo degli Albizi. Rispetto a questo, tuttavia, per la quasi totale assenza di attività commerciali, la strada è scarsamente interessata dal passaggio pedonale. Ulteriori elementi che ne mortificano il carattere sono l'apertura al traffico veicolare e il fatto che un lato della carreggiata sia riservato alla sosta degli stessi veicoli. Nonostante questo, per quanto detto, il tracciato è da considerarsi di eccezionale valore storico e artistico. Nel 2011, per le cure di Silfi Spa, è stata rinnovata l'illuminazione pubblica con l'installazione di 19 apparecchi a LED. Tra il giugno 2019 e il marzo 2021 sono stati poi effettuati lavori di riqualificazione della carreggiata e dei marciapiedi (ambedue da molti anni in pessime condizioni di conservazione) con il rifacimento del lastrico e il parallelo adeguamento di tutti i sottoservizi.
Bibliografia Stradario 1913, p. 102, n. 719; Stradario 1929, p. 86, n. 788; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, pp. 23-28; Ciabani 1984, pp. 84-85, 98-99, 272-274; Stradario 2004, p. 321.
Approfondimenti Guido Carocci, Canto de' Bastari, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico per l'anno 1904, I, 1903, pp. 24-25.
Documentazione fotografica Fototeca dei Musei Civici Fiorentini, Firenze: 11299 (veduta panoramica del primo tratto della strada dal canto alla Badessa, 1936).
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online e dalla voce Via de' Pandolfini su Wikipedia (con testi concessi dal presente sito in GFDL).
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 24/10/2013
Data ultima modifica 18/09/2021
Data ultimo sopralluogo 08/09/2021
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via, canto), lastrico.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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