Scheda Via Sant'Antonino

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere San Giovanni
Ubicazione Via Sant'Antonino
Denominazione Via Sant'Antonino
Altre denominazioni Via dell'Amore, via della Cella di Ciardo, via Porciaia, via Rosina, via dei Cartelloni
Affacci .
Proprietà Comune di Firenze.
Architetti - Ingegneri Mengoni Giuseppe, Pesenti Enrico, Caprilli Angelo, Ghelardi Augusto, Orlandini Orlando, Zannetti Maurizio.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche La strada corre dalla piazza dell'Unità Italiana alla piazza del Mercato Centrale. Lungo il tracciato si innestano: via dell'Amorino, via Faenza, via dell'Ariento, via Gomitolo dell'Oro. L'arteria è oggi dedicata ad Antonino Pierozzi (1389-1459), arcivescovo di Firenze dal 1446, canonizzato nel 1523 e proclamato dottore della chiesa nel 1960, patrono della diocesi assieme a San Zanobi. Precedentemente la strada presentava diverse titolazioni in riferimento ai vari tratti: dall'attuale piazza dell'Unità Italiana a via Faenza si chiamava via dell'Amore (nome di origine non chiara, tradizionalmente legato alla vicenda narrata da Niccolò Machiavelli nella Mandragola dove, appunto, si dichiarano i fatti - per quanto si possa supporre si tratti di un luogo immaginario - ambientati in "via dell'Amore"), da via Faenza a via dell'Ariento si identificava come via della Cella di Ciardo (in ricordo di una osteria che si vuole appartenuta a Ciardo di Betto, decapitato nel 1382 con Giorgio Scali dopo la sollevazione dei Ciompi, e che era ubicata sul canto tra via Sant'Antonino e via dell'Ariento, ugualmente detto canto alla Cella di Ciardo), da via dell'Ariento a via Chiara come via Porciaia (per la presenza di botteghe per la lavorazione di carne di porco), oltre come via Rosina (nome di origine non chiara). Il repertorio di Bargellini e Guarnieri (1977) segnala inoltre la denominazione di via dei Cartelloni per la zona segnata dalla presenza dell'omonimo palazzo già dei Viviani. Nella pianta di Firenze delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731 le denominazioni appaiono comunque già ridotte a due: via dell'Amore e via Porciaia. Per quanto riguarda le trasformazioni subite nel tempo risulta fondamentale, per l'ultimo tratto, la costruzione su progetto dell'architetto Giuseppe Mengoni del padiglione del mercato centrale di San Lorenzo (si veda) inaugurato 1874, realizzato nell'area già occupata dai cosiddetti Camaldoli di San Lorenzo. La costruzione dell'edificio del mercato comportò la demolizione dell'intera schiera di case poste sul lato sinistro del segmento, e il conferimento di un nuovo disegno al fronte degli immobili posti dall'altro lato, che furono adeguati ai principi del decoro borghese con ricorso a porticati e a decorazioni classiche sulla base di un progetto redatto nel 1870 dall'architetto Enrico Presenti, nell'ambito di un cantiere che, tra l'altro, vide coinvolti (anche per i preliminari interventi di esproprio) gli ingegneri Angelo Caprilli, Augusto Ghelardi, Orlando Orlandini, Maurizio Zannetti e altri. La strada ha carattere residenziale popolare, per quanto, nell'ultimo tratto, in ragione della presenza del mercato, prevalga l'aspetto commerciale.
Bibliografia Fantozzi 1843, p. 42, n. 60; Stradario 1913, p. 7, n. 39; Stradario 1929, p. 5, n. 47; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, I, 1977, p. 71-72; Ciabani 1984, pp. 132-133; Stradario 2004, p. 411.
Approfondimenti Guido Carocci, La Cella di Ciardo, in "L'Illustratore fiorentino", Calendario Storico anno 1911, VIII, 1910, pp. 106-108.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla voce Via Sant'Antonino su Wikipedia e dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 04/12/2013
Data ultima modifica 25/05/2020
Data ultimo sopralluogo 08/05/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags toponomastica, stradario (via, canto), lastrico.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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