Scheda Piazza di Santa Maria Soprarno |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santo Spirito (San Niccolò) |
Ubicazione |
Piazza di Santa Maria Soprarno |
Denominazione |
Piazza di Santa Maria Soprarno |
Altre denominazioni |
Piazza de' Tempi, piazza di Santa Maria sopr'Arno |
Affacci |
. |
Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Doni G., Dori Emilio, Morozzi Guido, Pastorini Sirio, Pellegrini Mario. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si accede alla piazza da via de' Bardi, costa dei Magnoli, rampa delle Coste (che a sua volta immette sulla costa San Giorgio) e vicolo del Canneto. La denominazione ricorda come qui, inserita nella cortina di edifici che chiudeva via de' Bardi dal lato del fiume, fosse una delle più antiche chiese parrocchiali d'Oltrarno, dedicata a Santa Maria e ugualmente detta Santa Maria de' Bardi, soppressa nel 1785 e demolita nel 1869-1870 al tempo di Firenze Capitale (1865-1871) per l'apertura del lungarno Torrigiani. Nella pianta di Firenze delineata da Ferdinando Ruggieri nel 1731 lo slargo appare segnato con il nome di piazza de' Bardi, trovandosi appunto lungo il tracciato di questa via. Ugualmente, seppure per breve tempo, tra Settecento e Ottocento, lo slargo fu anche noto come piazza de' Tempi, in relazione all'esteso palazzo di questa famiglia che ancora ne segna uno dei lati. Le trasformazioni subite dalla piazza nel corso degli ultimi secoli sono state profonde: la veduta di Firenze di Stefano Buonsignori del 1584 ce la mostra sotto forma di spazio chiuso, così come un dipinto di Telemaco Signorini della collezione Bargagli Petrucci, che la documenta subito prima delle demolizioni del 1869. Una pianta di Firenze del 1870 suggerisce che in un primo momento si fosse optato per isolare la chiesetta mantenendola in aggetto oltre la spalletta del fiume, così come accade per la chiesa di San Jacopo Soprarno in borgo San Jacopo. Dopo questa data, demolita anche la chiesa, pur aprendosi alla veduta dell'Arno, la piazza si presentava tuttavia chiusa dal lato a monte, aprendosi unicamente alla semi nascosta via del Canneto. Su tale situazione incisero pesantemente le distruzioni provocate dall'esplosione delle mine collocate nell'agosto del 1944 dall'esercito tedesco in ritirata, che atterrarono gli edifici posti dai lati sud e ovest. Negli anni delle ricostruzioni si optò per creare un collegamento tra la piazza e la costa San Giorgio, realizzando un'ampia rampa (rampa delle Coste) sul fondo dello slargo. Se intendiamo bene i disegni conservati presso l'Archivio storico del Comune di Firenze, la nuova sistemazione fu attuata su progetto del gruppo formato da G. Doni, Emilio Dori, Guido Morozzi, Sirio Pastorini e Mario Pellegrini. Fermo restando il notevole traffico che interessa il tratto antistante, comunque di pertinenza di via de' Bardi, la piazza è scarsamente frequentata, anche se non manca di attirare le attenzioni dei turisti di passaggio per lo scorcio che offre, proprio grazie alla rampa, verso le coste soprastanti. |
Bibliografia |
Stradario 1913, p. 83, n. 585; Stradario 1929, p. 71, n. 654; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 228-229; Stradario 2004, pp. 419-420. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla piazza sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
24/12/2013 |
Data ultima modifica |
02/06/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
10/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (piazza). |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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