Note storiche |
La via collega in leggera pendenza piazza della Signoria a via Por Santa Maria. La denominazione è antica, attestata già dal Duecento, e mai mutata. Lo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze la mette in relazione con il toponimo frequente nelle campagne toscane, nato dalla presenza di pascoli destinate alle vacche, concludendo come non sia chiara la motivazione che ha legato il nome a questo luogo, posto nel cuore cittadino. Più coerentemente il repertorio di Bargellini e Guarnieri (così come lo Stradario del 1913) ricorda come il Palazzo Vecchio fosse stato costruito attorno alla torre della Vacca, così detta dall'omonima famiglia, che, guardando proprio alla nostra via, avrebbe dato anche a questa il nome. "Lungo questa strada, che si trovava al limite dell'antico campo romano, sorsero altre torri d'altre famiglie ghibelline, dei Fifanti, dei Malespini, dei Gugliaferri, dei Tebalducci, dei Cappiardi, dei Baroncelli, dei Mangiatroie, tutte abbattute e scomparse per odio di parte e anche perché la via, con l'ingrandimento della Piazza dei Signori e con la vicinanza del Mercato Nuovo, subiva continue modifiche, diventando sempre più corta e sempre più larga. L'ultimo ritocco lo subì nell'Ottocento, con l'abbattimento del tetto de' Pisani e della superstite Torre ancora visibile nelle vecchie immagini. Oggi, specialmente nella prima parte, sembra un'appendice della Piazza della Signoria, e nell'ultima in seguito alle distruzioni della guerra e alle ricostruzioni, conserva ben pochi segni degli antichi edifici" (Bargellini-Guarnieri 1978). Più in particolare: la strada fu oggetto di un progetto di ampliamento e rettificazione nell'ambito di un più generale progetto di riordinamento di via Por Santa Maria e delle sue adiacente stilato dall'ingegnere Luigi Del Sarto negli anni di Firenze Capitale (1865-1871) e poi non attuato. Nel suo tratto iniziale fu tuttavia modificata in funzione dell'erezione del palazzo delle Assicurazioni Generali di Venezia (si veda a piazza della Signoria 4). Nel suo tratto finale, come accennato, fu duramente colpita dalle mine poste dall'esercito tedesco in ritirata nell'agosto del 1944, e quindi oggetto della ricostruzione di edifici in stile moderno. Nonostante tali vicissitudini, la via offre una visione privilegiata della piazza della Signoria e del Palazzo Vecchio, di modo che difficilmente l'attenzione del turista e del passante si ferma sulla disomogeneità degli edifici presenti in fregio al breve tracciato che, in effetti, viene per lo più percepito come una appendice della piazza. Inoltre la via gode di un intenso flusso pedonale da e per la piazza della Signoria, e di numerose negozi, che la rendono omogenea all'area commerciale di via Por Santa Maria. |
Bibliografia |
Stradario 1913, p. 141, n. 992; Stradario 1929, p. 118, n. 1073; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, IV, 1978, p. 228; Stradario 2004, p. 470. |