Scheda Palazzo dei Diavoli |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Viale dei Colli |
Ubicazione |
Viale Michelangiolo 23- 25- 27 |
Denominazione |
Palazzo dei Diavoli |
Altre denominazioni |
Villa Nobili, edificio dell'Istituto del Sacro Cuore |
Affacci |
. |
Proprietà |
Talani, Lamberteschi, Pitti, Martini, Mancini, De Nobili, Istututo del Sacro Cuore. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Si tratta di un edificio esternamente di carattere ottocentesco immerso in un ampio parco, al quale si accede da un cancello sul viale Michelangiolo. Da questo si raggiunge la residenza tramite una lunga strada a tornanti, di modo che la fabbrica, posta com'è sul piccolo colle che sorge dietro la chiesa di Ricorboli, non è visibile dal viale. Della sua storia riferisce puntualmente Guido Carocci, che la dice eretta nelle sue primitive forme nel Trecento dalla famiglia Talani, quindi venduta ai primi del secolo successivo ai Lamberteschi e nel 1480 ai Pitti. Quando tre quarti della proprietà furono acquistati nel 1540 da Giulio Martini, questi dichiarò nella portata del catasto la casa da signore rovinata, e fu probabilmente il lungo e secolare abbandono del quale il palazzo era stato oggetto a imporre, "per superstiziose supposizioni popolari", quella denominazione di palazzo dei Diavoli con cui l'edificio fu a lungo noto. Nel 1577 la proprietà fu riunita dai Mancini che "eressero sulle rovine una nuova villa nella struttura della quale si vedevano anche a' tempi moderni le tracce di una torre del vecchio palazzo" (Carocci). Passata ai De Nobili la residenza fu radicalmente trasformata e ulteriori lavori furono promossi ai primi del Novecento quando, acquistata dalle suore del Sacro Cuore, fu in buona parte destinata a scuola. Poco dopo, durante la guerra 1915-1918, il complesso fu adattato ad ospedale militare (il repertorio di Bargellini-Guarnieri trascrive al proposito una lapide commemorativa) per tornare poi ad ospitare l'Istituto del Sacro Cuore. Attualmente solo un ambiente al terreno, coperto con volte a crociera, reca memoria di queste antiche storie, dato che l'insieme propone sostanzialmente la redazione ottocentesca promossa dai De Nobili. La facciata principale, organizzata per sette assi, si presenta orientata verso la chiesa di Ricorboli, con finestre di semplice disegno ordinate e separate sui due piani da una cornice marcapiano. In asse con l'ingresso è, come consuetudine del periodo, un balcone. Notevole e ugualmente di impianto ottocentesco il parco, con varie specie arboree sia autoctone sia esotiche. |
Bibliografia |
Carocci 1906-1907, II, 1907, p. 181; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 274; Lensi Orlandi 1978, II, p. 74; Fauzia Farneti in Zangheri 1989, p. 400; Cesati 2005, I, pp. 395-396. Campo in corso di revisione. |
Approfondimenti |
Claudio Paolini, Il sistema del verde. Il viale dei Colli e la Firenze di Giuseppe Poggi nell'Europa dell'Ottocento, Firenze, Polistampa, 2004, p. 46. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
A_FI0140 |
ID univoco regionale |
90480171475 |
Data creazione |
15/11/2015 |
Data ultima modifica |
19/11/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
15/01/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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