Scheda Edificio delle Pagliere |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Viale dei Colli |
Ubicazione |
Viale Niccolò Machiavelli 24 |
Denominazione |
Edificio delle Pagliere |
Altre denominazioni |
Pagliere delle Regie Scuderie della Pace |
Affacci |
piazzale di Porta Romana 9 |
Proprietà |
demanio dello Stato. |
Architetti - Ingegneri |
Nuti Fabio, Barberis, Cardini Domenico, Ricci Leonardo, Isotta Emilio, Sanpaolesi Piero, Morozzi Guido, Savioli Leonardo. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
L'edificio (che dal lato del viale Niccolò Machiavelli mostra solo il piano più alto, contrassegnato da una successione di quindici arcate) fu costruito come parte integrante del complesso delle Regie Scuderie della Pace che si estende nell'area sottostante (si veda alla scheda dell'attuale complesso dell'Istituto Statale d'Arte) e realizzato entro il 1870 al fine di conservare, come indica la denominazione, la paglia, le biade e il fieno destinati ai cavalli qui ospitati. Sulla base di parte della documentazione archivistica rintracciata il progetto sarebbe riconducibile a un non meglio identificato ingegnere Barberis, dipendente delle Regie Fabbriche, e tuttavia un disegno di progetto conservato presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Firenze, datato all'agosto del 1866, reca la firma di Fabio Nuti (progettista dell'edificio principale delle scuderie) per cui sembrerebbe di dover identificare l'ingegnere come una ulteriore figura professionale affiancata al primo, al quale tuttavia spetterebbe la responsabilità di tutte le fabbriche del complesso. Rimasto dopo la soppressione delle scuderie a lungo in disuso, l'edificio fu utilizzato dagli inizi degli anni trenta fino al 1950 del Novecento come sede dei laboratori di scenografia del Teatro Comunale, destinazione giustificata sia dall'ampiezza dei locali sia dallo stretto legame del teatro con il vicino Istituto d'Arte, in quel momento noto per la qualità degli insegnamenti soprattutto nei settori della pittura e della scultura decorativa. Dal 1950 al 1987 fu impiegato dallo stesso Teatro Comunale come magazzino. Tuttavia nel 1965 era stato presentato e discusso un progetto di massima per la riqualificazione dell'area redatto dagli architetti Domenico Cardini, Leonardo Ricci e Emilio Isotta (affiancati da Guido Morozzi, Piero Sanpaolesi e Leonardo Savioli) nell'ambito del quale le Pagliere erano state pensate come destinate ad essere trasformate in Palazzo dell'Arte (si vedano gli articoli apparsi su alcuni quotidiani fiorentini in quell'anno). A partire dagli anni novanta - oramai accantonato il progetto prima menzionato - iniziò il recupero della fabbrica secondo criteri di restauro tesi a valorizzarne la sua originaria configurazione. Il grande ambiente che prospetta sul viale Niccolò Machiavelli è stato quindi utilizzato per esposizioni temporanee, pur essendo stato l'intero edificio scelto per ospitare il Museo delle arti figurative del Novecento. Nel suo insieme si tratta di un complesso tipologicamente inusuale nel panorama dell'edilizia fiorentina "costituito da un lungo corpo centrale organizzato su due livelli e da due ali laterali che si qualificano come avancorpi, articolati su tre livelli, con un prospetto caratterizzato da un porticato ad arcate sul viale Machiavelli e un altro sul giardino di Porta Romana, con ampie finestre dal grigliato in cotto. Il piano terra del fabbricato, attualmente frazionato da tramezzature, era costituito in origine da un unico grande ambiente, con funzione di ricovero dei cavalli, scandito da pilastri e coperto da volte a crociera. Il piano superiore, preceduto dal loggiato, era invece il deposito del fieno, aerato attraverso le aperture ad arco, con il caratteristico motivo del grigliato in cotto. La pavimentazione reca traccia dell'originaria funzione, per la presenza della pietra piuttosto che del cotto in corrispondenza del passaggio dei carri. I due corpi laterali erano destinati ad ospitare il personale di servizio e sono ancora in parte ancora abitati da personale della Soprintendenza adibito alla custodia dell'edificio (...). La funzione originale dell'edificio è ben riconoscibile dalle grandi finestrature tamponate in grigliato di laterizio così come dall'orientamento dei corpi di fabbrica che consentivano una perfetta circolazione dell'aria all'interno, essenzialmente per preservare la paglia. Le facciate a sud, maggiormente esposte ai raggi solari, sono protette dal porticato mentre le facciate a nord hanno dimensioni notevoli per consentire la massima penetrazione della luce e dell'aria in senso trasversale" (Fulvia Zeuli, dal sito della Soprintendenza BAPSAE). Attualmente il complesso dipende dalle Gallerie degli Uffizi. |
Bibliografia |
Bargellini-Guarnieri 1977-1978, III, 1978, p. 169; Cresti-Zangheri 1978, p. 14. |
Approfondimenti |
Per le arti e la cultura un palazzo anche a Firenze, in "La Nazione", 28 maggio 1965; Wanda Lattes, Ai margini del parco di Boboli il fiorentino Centro delle Arti, in "Giornale del Mattino", 29 maggio 1965; Approvato il progetto per il Palazzo dell'Arte, in "La Nazione", 29 maggio 1965; Le ex scuderie reali cedute al Comune, in "Giornale del Mattino", 14 agosto 1965; Ipotesi di restauro e di riorganizzazione funzionale dell'Istituto Statale di Porta Romana, catalogo della mostra (aprile-maggio 1977, Gipsoteca dell'Istituto Statale d'Arte) degli elaborati della tesi di laurea in architettura di Dimitracopulos, Solazzi e Stoppioni (relatore Francesco Gurrieri), Firenze, Parretti, 1977; Arti applicate a Firenze: 1930-1960. Il restauro degli affreschi della G.I.L. per il museo delle Pagliere, catalogo della mostra (Firenze, Le Pagliere, 3 febbraio-4 marzo 2001) a cura di Mirella Branca, Annarita Caputo, Carlo Sisi, Firenze, Pagliai Polistampa, 2001; Claudio Paolini, Firenze Capitale e le Reali Scuderie alla Pace, in Le passioni del Re. Paesi, cavalli e altro a Firenze al tempo dei Savoia, catalogo della mostra (Firenze, Villa Medicea della Petraia, 10 novembre 2011-10 febbraio 2012) a cura di Mirella Branca e Annarita Caputo, Firenze, Polistampa, 2011, pp. 39-52; Claudio Paolini, La Corte Reale, in Una Capitale e il suo Architetto. Eventi politici e sociali, urbanistici e architettonici: Firenze e l'opera di Giuseppe Poggi, catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 3 febbraio-6 giugno 2015) a cura di Loredana Maccabruni e Piero Marchi, Firenze, Polistampa, 2015, pp. 47-66; Claudio Paolini, Le Regie scuderie alla Pace, in Firenze Capitale 1865-2015. I doni e le collezioni del Re, catalogo della mostra (Firenze, Palazzo Pitti, 19 novembre 2015-3 aprile 2016) a cura di Simonella Condemi, Livorno, Sillabe, 2015, pp. 102-107. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sull'edificio sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dalla sito della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici di Firenze. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
08/01/2016 |
Data ultima modifica |
25/08/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
26/07/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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