Scheda Villa Selva e Guasto

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Viale dei Colli
Ubicazione Viale Galileo
Denominazione Villa Selva e Guasto
Altre denominazioni Villa Castrucci, villa Dolgoroukoff, villa Suarez
Affacci via di San Leonardo 59- 61
Proprietà Galilei, Canigiani, Rucellai, Franceschi, Montaguti, Giorgi, Buonamici, Pomi, Feducci, Capacci Castrucci, Dolgoroukoff, Costa de Suarez.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Nessun dato rilevato.
Uomini illustri Nessun dato rilevato.
Note storiche Si tratta di una antica residenza sorta lungo il preesistente tracciato di via di San Leonardo, che non sembra aver subito significative trasformazioni (se non nel suo rapporto con lo spazio circostante) nel momento in cui, attorno al 1867, giunse qui il nuovo viale dei Colli progettato da Giuseppe Poggi, al quale l'immobile guarda con un prospetto laterale. Delle sue origini e dei molti passaggi di proprietà documenta Guido Carocci nella sua guida dei dintorni di Firenze (1907), quando la villa era nelle proprietà della principessa russa Dolgoroukoff: "Nel 1427 era di Maestro Galileo ed il figlio di lui Bernardo la vendeva nel 1480 a Bernardo di Simone Canigiani. Nel 1562 Isabella figlia di un altro Bernardo Canigiani la portava in dote a Francesco Rucellai, lasciandola poi alla figlia Cornelia maritata in casa Franceschi. Nel 1646 gli Ufficiali dei Pupilli la vendono a Lionardo Cesare di Francesco Mantaguti e dalla eredità di questi la compra nel 1671 Alfonso Giorgi. Una parte del possesso passa di poi per un sesto in Flaminio Buonamici da Prato e da Piero d'Albizzo Giorgi e dal Buonamici l'acquista nel 1709 Zanobi Pomi. Francesco di Cesare Feducci la comprava nel 1766 da Lorenzo e Zanobi Feducci e più modernamente fu Capacci-Castrucci". Dalla principessa Dolgoroukoff il complesso passò poi per via ereditaria ai Costa de Suarez (1919) per poi essere frazionato in più appartamenti. Al di là di tali vicende la villa si presenta attualmente con un elegante prospetto della fine del Seicento o dei primi del secolo successivo, orientato verso via di San Leonardo e sviluppato per undici assi. "Il piano terreno (quello che ha subito verosimilmente le maggiori trasformazioni) presenta un bugnato liscio in cui si aprono le finestre quasi quadrate, munite di inferriate e persiane 'alla livornese'. Il primo piano è raggiungibile mediante una doppia scala a tenaglia con ringhiera in ferro. Le aperture di tale piano hanno frontoni curvilinei e sinuose decorazioni sotto il davanzale. Dei setti murari curvilinei raccordano tale settore a quelli laterali e sono conclusi da vasi. Due volute laterali e un vaso in asse centrale concludono il coronamento dell'edificio, al di sopra del cornicione, nel settore mediano. Gli altri prospetti non presentano note di rilievo e quello opposto, a est, è variamente mosso, ricordando maggiormente una casa colonica" (Trotta). Al centro della facciata è un bello scudo ottocentesco con l'arme della famiglia Castrucci (alla fascia diminuita caricata dal motto "Maiora resurgunt" e accompagnata in capo da un cane rampante collarinato e nascente dalla fascia stessa). Della proprietà fa parte anche una cappella, separata rispetto al corpo della villa e con la facciata prospiciente via di San Leonardo, di stile tardo seicentesco e fornita di un piccolo campanile a vela. Si veda inoltre il giardino prospiciente la residenza, tipico esempio all'italiana con aiuole geometriche delimitate da siepi di bosso e spalliere sagomate. Purtroppo la villa è solo in parte apprezzabile dalle vie che la perimetrano, per il cancello chiuso da pannellature metalliche e per le alte pareti d'edera che delimitano la proprietà. E' altresì evidente come la divisione in più appartamenti abbia portato a un diverso stato di conservazione delle varie parti della villa, con ampie porzioni che attualmente versano in uno stato di avanzato degrado, come è evidente anche per la facciata della già citata cappella (si veda, viceversa, la testimonianza e le fotografie pubblicate da Giulio Lensi Orlandi a testimonianza di un momento di particolare cura della proprietà nel suo insieme).
Bibliografia Carocci 1906-1907, II, 1907, p. 227; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, p. 135; Lensi Orlandi 1978, II, p. 85; Giampaolo Trotta in Zangheri 1989, pp. 434-435. Campo in corso di revisione.
Approfondimenti Claudio Paolini, Il sistema del verde. Il viale dei Colli e la Firenze di Giuseppe Poggi nell'Europa dell'Ottocento, Firenze, Polistampa, 2004, p. 37.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Nessun dato rilevato.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 09/01/2016
Data ultima modifica 05/10/2020
Data ultimo sopralluogo 20/07/2015
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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