Scheda Villa Sant'Agnese |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Arcetri |
Ubicazione |
Via di San Leonardo 29- 31- 33 |
Denominazione |
Villa Sant'Agnese |
Altre denominazioni |
Villa Rathbone |
Affacci |
. |
Proprietà |
Guidetti, monastero di Santa Maria a Monte Domini, Pandolfini, Gabrielli, Bianchi, Silli, Bettini, Rathbone, Goddard, Parenti Adami, Biagini, Dorini, Bastagli. |
Architetti - Ingegneri |
Gori Francesco, Camicciottoli Stefano. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Era qui nel 1427 - come documentato da Guido Carocci nel suo volume sui dintorni di Firenze del 1907 - una casa di campagna di proprietà della famiglia Guidetti, che al tempo possedeva varie terre e casali nella zona di San Leonardo in Arcetri. Da questo primo modesto edificio si sarebbe poi definita una casa da signore rimasta tra i beni del casato fino al 1689, quando suor Maria Costanza Guidetti la portò tra i beni del monastero di Santa Maria a Monte Domini. Da questo sarebbe stata poi comprata dai Pandolfini nel 1710, quindi dai Gabrielli nel 1717, per passare in eredità nel 1773 ai Bianchi. "Nei primi dell'Ottocento fu dei Silli, che nel giardino posero ad eterna memoria una lapide, nella quale è scritto come alle 22 pomeridiane del 22 settembre 1814, il granduca Ferdinando III, accompagnato dalle figlie, visitasse la villa, e come Benedetto Silli e sua moglie fossero benignamente ammessi ambedue all'alto onore di baciare la mano al sovrano; non solo, ma anche di dare il braccio alle Arciduchesse nel salire la scala del giardino" (Bargellini-Guarnieri). Successivamente la villa passò ai Bettini, ai Rathbone (che la possedevano negli anni del Carocci), ai Goddard, ai Parenti Adami, ai Biagini e ai Dorini. La facciata, a due piani, mostra ancora i caratteri della villa seicentesca dei Guidetti, di disegno oltremodo semplice, organizzata avendo come fulcro un bel portale bugnato (sul quale è uno scudo con l'arme oramai illeggibile), protetto da due paracarri e affiancato da due piccole finestre ugualmente incorniciate da bugne piatte. Per quanto riguarda gli spazi interni Lensi Orlandi segnala la realizzazione di una nuova scala da ricondurre ai molti lavori intrapresi negli anni della proprietà Parenti Adami, ai quali si deve peraltro il restauro dell'intero immobile. L'organizzazione degli spazi esterni a verde si deve invece ai Rathbone per quanto riguarda il giardino di Mezzogiorno, ai Goddard in relazione al giardino a terrazze digradanti, che lo stesso Lensi Orlandi (siamo negli anni della proprietà dei Biagini) segnala come "curato in maniera impeccabile: siepi di bossolo, aranci forti, peonie di rari colori inquadrano pratelli perfetti e strisce di tulipani variegati come quelli che appaiono nei quadri fiamminghi e sulle vecchie porcellane di Doccia". Nel 2015 è stato aperto un importante cantiere per il restauro dell'intero immobile, su commissione dei Bastagli e progetto degli architetti Francesco Gori e Stefano Camiciottoli, quest'ultimo incaricato della direzione dei lavori. |
Bibliografia |
Carocci 1906-1907, II, 1907, pp. 224-225; Bargellini-Guarnieri 1977-1978, II, 1977, pp. 133-134; Lensi Orlandi 1978, II, pp. 83-84; Giampaolo Trotta in Zangheri 1989, p. 433; Cesati 2005, II, p. 587. |
Approfondimenti |
Nessun dato rilevato. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
. |
ID univoco regionale |
. |
Data creazione |
25/01/2016 |
Data ultima modifica |
11/04/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2015 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
Campo in corso di revisione. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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