Scheda Botteghe della Badia Fiorentina |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Croce / San Giovanni |
Ubicazione |
Via del Proconsolo 1r- 3r- 5r |
Denominazione |
Botteghe della Badia Fiorentina |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
monastero della Badia Fiorentina. |
Architetti - Ingegneri |
Arnolfo di Cambio. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
Le tre botteghe qui prese in considerazione sono parte di una esteso intervento realizzato in quest'area della città dai monaci della Badia Fiorentina, in stretta relazione con il progressivo espandersi del potente monastero benedettino e con la necessità di assicurare alla comunità sicure rendite provenienti dalla locazione dei fondi in una zona sicuramente ambita per i commerci. Il gruppo presente lungo l'attuale via del Proconsolo fu definito attorno all'anno 1200 utilizzando come fondazione e alzati interni le mura demolite della 'cerchia antica' della città e in parte il terreno dei fossi che correvano lungo questa. Nel 1266 il complesso si ampliò ulteriormente grazie alla concessione del Podestà di costruire altre botteghe sulla piazza di Sant'Apollinare (attuale piazza San Firenze), probabilmente a titolo di indennizzo per i terreni di pertinenza del monastero occupati dal cantiere per l'erezione del palazzo del Bargello. Nel 1286, con l'avvio dei lavori che avrebbero portato alla realizzazione della nuova chiesa e dell'ampliamento del monastero su probabile progetto di Arnolfo di Cambio, sia il prospetto absidale della chiesa sia la sagrestia e il dormitorio furono eretti proprio su queste preesistenze, che offrivano la garanzia di poter reggere il peso delle grandi volte dell'aula proprio grazie alle murature dell'ancor più antica cinta difensiva che ne determinavano le pareti interne. Per quanto la zona sia passata alla storia come segnata dalla presenza di molti laboratori di 'cartolai', le ricerche condotte da Francesca Carrara e Fiorella Facchinetti (2018) hanno documentato come nel corso del tempo sia stata significativa la presenza di opifici di lanaioli e di altre attività artigianali, le più varie. Due documenti del 1378 e del 1384 che descrivono il patrimonio e le rendite della Badia - ampiamente discussi dalle due studiose - ci restituiscono nel dettaglio le presenze in queste date. Partendo dalle botteghe che si sviluppavano in piazza San Firenze dal canto con via della Condotta (noto poi come canto dei Cartolai), troviamo un sarto, quattro pianellai (calzolai), un medico, un cartolaio, un notaio, la "bottega dei Segnatori del Comune", e ancora quattro cartolai. Oltre il prospetto absidale della chiesa le botteghe proseguivano con un forno, un barbiere, un pizzicagnolo e un beccaio. Proseguendo sull'attuale via Dante Alighieri si trovavano poi le botteghe dei lanaioli. Questo sistema di botteghe, in forme che ancora possiamo immaginare molto prossime alle originarie, è descritto nella famosa incisione di Giuseppe Zocchi del 1744 dedicata a una "Veduta della Badia Fiorentina, e del Palazzo del Potestà presa dalla piazza della Chiesa de PP. dell'Oratorio", cioè da piazza San Firenze (una versione su tela della veduta realizzata dallo stesso Zocchi è presente nelle collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze). Si apprezza la presenza di una tettoia continua e la tipica configurazione del fronte delle botteghe, con i muretti laterali all'accesso utili per l'esposizione delle vetrine. Si apprezza ugualmente la diversa configurazione del gruppo di botteghe realizzate sulla piazza a partire dal 1266, segnate da gradi archi in pietra a tutto sesto. Attualmente ciò che resta dei fondi di questo sistema è per lo più occupato da negozi di souvenir ad uso dei turisti. Per quanto riguarda nello specifico le botteghe qui prese in considerazione si segnala sull'angolata la presenza di uno scudo con l'arme della Badia (di rosso a tre pali d'argento) e sulla bottega segnata dal numero 5 rosso della potente famiglia Covoni (d'oro, al crescente montante di nero) posto in corrispondenza di una finestra dell'antica sagrestia sulla quale il casato aveva il patronato. Le cornici delle aperture delle botteghe sulla via appaiono riconfigurate successivamente all'originaria fondazione. |
Bibliografia |
Zocchi 1744, tav. XVIII. Campo in corso di aggiornamento. |
Approfondimenti |
La Badia Fiorentina dalla fondazione alla fine del Trecento, a cura di Fulvia Zeuli, testi di Francesca Carrara e Filorella Facchinetti, Firenze, Polistampa, 2018, pp. 117-123. |
Documentazione fotografica |
Nessun dato rilevato. |
Risorse in rete |
Nessun dato rilevato. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
07/10/2018 |
Data ultima modifica |
10/05/2021 |
Data ultimo sopralluogo |
26/02/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
pietrino, stemma familiare. |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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