Scheda Via Fiume |
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Repertorio delle Architetture Civili di Firenze |
Quartiere |
Santa Maria Novella (Stazione) |
Ubicazione |
Via Fiume |
Denominazione |
Via Fiume |
Altre denominazioni |
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Affacci |
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Proprietà |
Comune di Firenze. |
Architetti - Ingegneri |
Ignoto/i. |
Pittori - Scultori - Decoratori |
Nessun dato rilevato. |
Uomini illustri |
Nessun dato rilevato. |
Note storiche |
La via ha come limiti il largo Fratelli Alinari (via Nazionale) e via Bernardo Cennini (piazza Adua), in prossimità della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. La sua titolazione è in riferimento alla città adriatica "d'antiche tradizioni italiane, dopo la breve esperienza dello 'stato libero' riunita politicamente all'Italia dal 1924 al 1947" (Stradario 2004) e fu deliberata dal Comune nell'aprile del 1921, poco dopo l'apertura della strada finalizzata sia a creare una ulteriore arteria di scorrimento in funzione del traffico da e verso la stazione ferroviaria, sia a rendere disponibili nuovi lotti di terreno da edificare in una zona in forte espansione. Delle vicende di quest'area e dell'apertura della via offre una puntuale e ampia trattazione Angiolo Pucci, testimone diretto della trasformazione. Era qui infatti un ampio giardino, particolarmente noto per la coltivazione delle camelie (nel 1878 se ne potevano contare trentamila piante), che si sviluppava oltre una palazzina (si veda in questa stessa via al civico 2) su via Nazionale fino a via Bernardo Cennini, di proprietà di Cesare Franchetti, definito tramite acquisti successivi tra il 1863 e il 1870, con stufe e stanzoni. Passato di proprietà - assieme alla palazzina - a Giuseppe Uzielli nel 1883, fu acquisito alla sua morte dalle figlie che, nel 1918, lo vendettero "a una società di speculatori la quale lo acquistò collo scopo di aprire quella strada pubblica di comunicazione fra la via Nazionale e la via Cennini". E ancora prosegue Angiolo Pucci (che redige questa nota attorno al 1930): "lungo la via Fiume sorsero grandi fabbricati ad uso di abitazione, con piccoli resedi o meglio parodie di giardini. Così sparì dalla nostra città un giardino, così come ho detto in principio, non antico, ma importante per la sua vastità e più che altro glorioso nella storia della fiorentina orticoltura". |
Bibliografia |
Stradario 1929, p. 42, n. 382; Stradario 2004, p. 195. Campo in corso di aggiornamento. |
Approfondimenti |
Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 321-328. |
Documentazione fotografica |
Campo in corso di revisione. |
Risorse in rete |
Sulla via sono alcuni file multimediali reperibili su rete telematica, a partire dallo Stradario storico amministrativo del Comune di Firenze disponibile online. |
Codice SBAPSAE |
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ID univoco regionale |
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Data creazione |
11/10/2018 |
Data ultima modifica |
05/10/2020 |
Data ultimo sopralluogo |
20/07/2020 |
Autore della scheda |
Claudio Paolini. |
Tags |
toponomastica, stradario (via). |
Crediti |
Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini |
Localizzazione |
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