Scheda Palazzina Franchetti

Repertorio delle Architetture Civili di Firenze
Quartiere Santa Maria Novella (Stazione)
Ubicazione Via Fiume 2
Denominazione Palazzina Franchetti
Altre denominazioni .
Affacci via Nazionale 7
Proprietà Franchetti, Uzielli.
Architetti - Ingegneri Ignoto/i.
Pittori - Scultori - Decoratori Ferretti G.B.
Uomini illustri Conti Lando.
Note storiche Il grande edificio si imposta sull'angolo tra via Nazionale e via Fiume, con ampie facciate organizzate per quattro piani, su cinque assi su via Fiume e quattro su via Nazionale, dove è l'ingresso e il prospetto principale, rimarcato dalla presenza di un ampio balcone. Nonostante la qualità del costruito, architettonicamente l'immobile è facilmente riconducibile alla tradizione accademica tardo ottocentesca, e tuttavia si distingue per le vicende storiche del luogo, trattate puntualmente e ampiamente da Angiolo Pucci, testimone diretto della trasformazione di quest'area. Scrive attorno al 1930 Pucci: "Nel tratto della via Nazionale, ch'è il più moderno, cioè quello che va da via Valfonda a via Faenza, sul canto della via Fiume vedesi un'elegante palazzina accanto alla quale fino al 1923 aprivasi un ampio cancello che dava adito ad un grandioso giardino, di cui vado a fare la storia...". In estrema sintesi - prima dell'apertura di via Fiume attorno al 1921 - era qui appunto un giardino, particolarmente noto per la coltivazione delle camelie (nel 1878 se ne potevano contare trentamila piante), che si sviluppava oltre la palazzina su via Nazionale fino a via Bernardo Cennini, di proprietà di Cesare Franchetti, definito tramite acquisti successivi tra il 1863 e il 1870, con stufe e stanzoni. Passato di proprietà - assieme alla palazzina - a Giuseppe Uzielli nel 1883, fu acquisito alla sua morte dalle figlie che, nel 1918, lo vendettero "a una società di speculatori la quale lo acquistò collo scopo di aprire quella strada pubblica di comunicazione fra la via Nazionale e la via Cennini". E ancora prosegue Angiolo Pucci (che come abbiamo detto redige questa nota attorno al 1930): "lungo la via Fiume sorsero grandi fabbricati ad uso di abitazione, con piccoli resedi o meglio parodie di giardini. Così sparì dalla nostra città un giardino, così come ho detto in principio, non antico, ma importante per la sua vastità e più che altro glorioso nella storia della fiorentina orticoltura". Di questa vicenda resta quindi unica testimonianza la palazzina in questione, che ancora negli anni di Angiolo Pucci manteneva alle spalle una piccola parte del rinomato giardino, e che nel corso dei decenni successivi ha evidentemente subito ulteriori trasformazioni e ampliamenti.
Bibliografia Nessun dato rilevato.
Approfondimenti Angiolo Pucci, I giardini di Firenze, IV, Giardini e orti privati della città, a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani, Firenze, Leo S. Olschki, 2017, pp. 321-328.
Documentazione fotografica Campo in corso di revisione.
Risorse in rete Nessun dato rilevato.
Codice SBAPSAE .
ID univoco regionale .
Data creazione 11/10/2018
Data ultima modifica 19/12/2021
Data ultimo sopralluogo 20/07/2020
Autore della scheda Claudio Paolini.
Tags Campo in corso di revisione.
Crediti Repertorio delle Architetture Civili di Firenze: Copyright © 2011 Palazzo Spinelli per l'Arte e il Restauro - Associazione No Profit; Copyright © 2011 Claudio Paolini
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